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INSIEME SI CAMBIA PIZZIGHETTONE

Il debutto della lista civica. Al centro del programma: salvare la Fondazione Mazza 

  22/07/2021

Di Redazione

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Serata calda ieri sulle sponde dell'Adda (e non solo per le temperature del termometro), in occasione dell'incontro pubblico organizzato dai tre partners costituenti la convergenza che scenderà in campo a breve per il rinnovo del consiglio comunale di Pizzighettone. 

Sala gremita, sempre nei limiti imposti per combattere questa pandemia, e con le precauzioni individuali che la totalità dei partecipanti ha rispettato; ma “calda” per la partecipazione del pubblico intervenuto non solo con la presenza ma con la partecipazione attiva attraverso interventi lucidi, spesso dolorosi, dei lavoratori della Fondazione del Mazza, di alcuni familiari dei suoi ospiti ma anche di cittadini che hanno a cuore le sorti di questa istituzione solamente per motivi affettivi, per esservi nati, per aver subito solamente una appendicectomia quando il Mazza era anche una struttura ospedaliera. 

Al tavolo - da sinistra, Giancarlo Bissolotti per “Cittadini protagonisti”, Elisa Mancinelli per il Circolo PD e Marcello Melicchio per “Pizzighettone al Centro” - hanno raccolto l'invito del moderatore Mauro Samarati e hanno fatto un breve escursus sulla molto compromessa situazione del Mazza cercando di fare chiarezza là dove chiarezza in quest'ultimo anno non è stata mai fatta. 

L'impegnativo tema, perno della serata e, si ha motivo di credere, del confronto elettorale, è stato introdotto dai rappresentanti delle tre formazioni. 

L'arch. Marcello Melicchio ha richiamato i precedenti di un anno fa che culminarono nella presa di distanza di “Pizzighettone al Centro”, con cui i continuatori della testimonianza di Fulvio Pesenti denunciarono il venir meno delle ragioni di coesistenza nella stessa maggioranza di due posizioni contrapposte. Quelle del Sindaco decisionista che avocò a sé le decisioni destinate ad estromettere dal processo decisionale per il rinnovo dell'amministrazione della Fondazione la maggioranza, l'intero Consiglio Comunale, l'Amministrazione uscente della RSA, la cittadinanza. E, appunto, “Pizzighettone al Centro”, che, con il proprio rappresentante in Giunta aveva perorato un percorso di piena corresponsabilizzazione della cittadinanza; a partire dalla consapevolezza della natura e della dimensione del problema per approdare ad un nuovo CdA, che fosse espressione dei cittadini. 

Ne sarebbe, invece, uscito un organismo amministrativo espressione di un disegno di soccombenza degli interessi cittadini originari a calcoli di partito. 

Per mantenere ferma la barra del superiore interesse comunitario e della coerenza, Melicchio sarebbe stato sanzionato con l'estromissione dalla giunta. 

Riportiamo di seguito l'intervento del consigliere comunale Giancarlo Bissolotti, esponente del gruppo civico confluito nella lista INSIEME SI CAMBIA PIZZIGHETTONE e protagonista attivo, dai banchi dell'opposizione insieme al consigliere Tagliati, di una ferma denuncia nei confronti della maggioranza 

Chi mi conosce sa che non mi mancano certo le parole da utilizzare per ogni occasione ma stasera faccio particolarmente fatica ad aprire questa serata poiché mai mi sarei immaginato di parlare, nel corso dei 5 anni del mandato come consigliere comunale, di questo argomento. Vi confesso che oggi pomeriggio mi sono recato al cimitero sulla tomba del dottor Luigi Mazza e di mia moglie per chiedere a loro scusa per ciò che sta succedendo. Sulla tomba del fondatore c'è una scritta che dice: “ammirato per virtù religiose e civili, fondatore d'opere benefiche e del patrio ospedale, vero padre dei poveri per i quali morì di epidemia pandemica” mentre sulla tomba di mia moglie non c'è nulla ma sul suo certificato di nascita c'è scritto “nata all'Ospedale Luigi Mazza”. Perché chiedere scusa? Perché è inutile negarlo, siamo forse giunti alla fine di una bella storia o se volete dirla con gergo sanitario “stiamo accompagnando il paziente ad una dolce morte sperando che ci sia almeno qualcuno che gli tiene la mano in questo doloroso momento. Quelle che si stanno scrivendo in questi ultimi tempi sono tra le pagine più nere della storia di Pizzighettone, prendiamone atto. Un grande sindaco di Firenze, il professor Giorgio La Pira, diceva che un amministratore pubblico quando viene eletto deve togliersi la camicia del suo partito ed indossare quella della comunità, deve mirare veramente al “bene comune” e qui invece non solo non ci si è tolti la camicia ma si è addirittura indossato un cappotto per rendere ancor più impraticabile l'osmosi tra il dentro ed il fuori della Fondazione. Con una aggravante per giunta: ci si è comportati come i capponi di Renzo che già avevano una sorte segnata nelle pentole di Azzeccagarbugli ma che continuavano a beccarsi. Invece di fare fronte comune, di ricreare una vera sinergia tra Consiglio Comunale e Consiglio di Amministrazione della Fondazione per ricercare soluzioni praticabili per far fronte alla difficile situazione finanziaria si è preferito affidare ad un legale un incarico extra-giudiziale per sapere se l'ex-presidente poteva comportarsi in una determinata maniera e se aveva il diritto di praticare determinate strade. Teniamo presente che la risposta a questo quesito è già scritte nelle carte di qualche anno prima e che questa consulenza è costata soldi, soldi dei cittadini, cioè di tutti noi. Negli accadimenti degli ultimi tempi si ravvisa una chiara responsabilità politica e più specificatamente del sindaco che è per legge l'autore dei decreti di nomina dei tre membri del CDA spettanti al Comune di Pizzighettone. Alla frase: “io non sapevo nulla perché il CDA ha sempre lavorato in totale autonomia” oppure a quella ancor più d'effetto: “sono sobbalzato sulla sedia quando ho visto i conti”, ormai non crede più nessuno e la storia, quella vera non quella ricostruita ad arte assegnerà ad ognuno delle precise responsabilità per quanto in questi momenti Fondazione Mazza sta vivendo. 

Ispirato da senso di profondo dissenso nei confronti della gestione della partita Mazza da parte della maggioranza di centro-destra, anche l'intervento della rappresentante della sezione pizzighettonese del PD, Elisa Mancinelli

Seguiamo con apprensione le vicende che riguardano il Mazza. E alla luce degli ultimi accadimenti speriamo che Pizzighettone possa ancora vantare, nel prossimo futuro, del presidio che ha fatto la storia della comunità, essendo punto di riferimento importante per tante generazioni. Ce la metteremo tutta affinché questa realtà, cara a tutti, conservi la sua integrità. Esprimiamo tutta la nostra vicinanza ai lavoratori, sperando che, anche per loro, la situazione di incertezza in cui si trovano possa risolversi al più presto.

Gli interventi dei presenti sono stati molteplici, alcuni anche appassionati e spesso propositivi; hanno tutti, comunque, consentito di far luce sulle opacità che questa amministrazione comunale ha messo in essere per nascondere il proprio fallimento politico per favorire soluzioni ideologiche di parte. Soluzioni che da anni erano pensate e indirizzate alle conclusioni oggi annunciate disconoscendo accordi politici, sacrificando alleati poco malleabili che esigevano trasparenza ma, soprattutto, considerazione per la Fondazione Mazza, “patrimonio di tutti”. 

Interventi propositivi come quelli di Pesenti Luigi, “Gigi” del gruppo “Pizzighettone al Centro” che chiede una cabina di regia che coinvolga anche il Presidente dell'ARSAC (Associazione che comprende 30 RSA del Cremonese) per pensare progetti di rilancio della Fondazione nonché di pensare, se necessario, ad interventi concreti dell'Amministrazione Comunale nel bilancio della stessa. In poche parole non rassegnarsi, anche se la situazione è estremamente compromessa, a cantare il de profundis ma trovare soluzioni che tengano in vita la Fondazione non solo per i lavoratori che vi operano ma per la comunità pizzighettonese che non merita questo affronto. 

Presente all'incontro anche il vecchio Presidente della Fondazione, Egidio Sinelli (nelle foto della nostra gallery), che finalmente è riuscito a comunicare alla cittadinanza quanto non ha potuto fare liberamente, senza salire sul banco degli imputati, nel momento del passaggio delle consegne con il nuovo CDA rispondendo chiaramente alle molteplici domande del pubblico. 

Al termine dei lavori della conferenza i partners dell'aggregazione di eminente profilo civico hanno presentato il profilo ispiratore della scesa in campo ed il simbolo che grifferà il cammino del programma e della presentazione dei candidati. 

La corrispondente del quotidiano provinciale insiste molto a definire questa nuova proposta avanzata all'elettorato pizzighettonese “il listone”. In cui non è malcelato un implicito intento di screditamento. 

Probabile che altri soggetti concorrenti tenderanno a mimetizzare nella formula civica il reale substrato dell'egemonia leghista sia pure accompagnato dalla compartecipazione dei partiti di centro-destra. 

Videant consules… Le reali intenzioni emergeranno dai programmi e dai progetti. 

Più saranno le occasioni di dibattito e più manifesta sarà la volontà dei protagonisti del confronto elettorale di riferirsi alla trasparenza ed al rispetto verso il corpo elettorale. 

Con l'occasione ricordiamo che INSIEME SI CAMBIA PIZZIGHETTONE ha già divulgato l'agenda delle prossime conferenze pubbliche: 

- 28 luglio 2021 a Regona sul tema “Regona dimenticata” 

- 4 agosto Casamatta 1 della Cerchia Muraria sul tema “Aree Demaniali di Pizzighettone”. 

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