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Il Terzo Settore in tema di pandemia

Riceviamo da Giuseppe Strepparola e di buon grado pubblichiamo

  31/01/2021

Di Redazione

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La politica amministrativa deve creare le condizioni perché la Pubblica Amministrazione dovrà fare la sua parte per alleviare il disagio delle realtà del Terzo Settore stesso. 

Per quello che posso conoscere, Il Comune di Rivolta d'Adda, ha istituito un Bando per l'assegnazione di contributi straordinari, a fondo perduto, in favore delle Associazioni locali colpite dalle conseguenze economiche dell'emergenza Covid-19. 

La pandemia da Covid 19 ha creato, anche all'interno del Terzo Settore, numerosi problemi economici e organizzativi che auspichiamo, con la collaborazione della Pubblica Amministrazione, possano essere affrontati e risolti. 

Il rapporto tra le Pubbliche Amministrazioni e il Terzo Settore deve essere incentrato su un confronto basato su un dialogo continuo che potrebbe comportare svariati vantaggi non solo alle Istituzioni Pubbliche, ma anche alle comunità di riferimento. 

Si deve valorizzare, in particolare, alcuni aspetti e strumenti di partnership tra il Terzo Settore e gli Enti Pubblici, al fine di sviluppare l'efficacia delle reciproche azioni nel campo delle attività di interesse generale, come la co-progettazione e la co-programmazione. 

A tal proposito recentemente la Corte Costituzionale è intervenuta, con una sua pronuncia n.131/2020, introducendo una “svolta” nella valutazione dei rapporti tra enti aventi qualifica di Enti del Terzo Settore a la Pubblica Amministrazione, partendo dalle nuove norme regolatrici di tali rapporti introdotte dalla Riforma del Terzo Settore. 

La Corte Costituzionale stessa riconosce gli Enti del Terzo Settore quali soggetti meritevoli di essere coinvolti direttamente in forme di rapporto con la Pubblica Amministrazione. 

Questi sono due delle principali problematiche che speriamo siano all'interno dei programmi che le forze politiche dovranno presentare alle prossime elezioni amministrative. 

La Pro Loco di Rivolta d'Adda - iscritta agli Albi Nazionale, Regionale e Provinciale - durante tutto il periodo interessato dalla pandemia (dal mese di febbraio 2020 ad oggi) ha in ogni caso tenuto aperta la propria sede, nel rispetto della normativa anti Covid 19, per vari servizi forniti ed alcune attività svolte, come previsto dal nostro Notiziario 2020.  

Si è cercato di mantenere le relazioni sociali, di amicizia, sperimentando nuove pratiche di prossimità considerando il periodo particolare che abbiamo e stiamo vivendo. 

È stato questo un tempo nel quale è risultato necessario impegnarci ad essere attenti verso se stessi e verso gli altri non solo in relazione alla sicurezza sanitaria.  Forse perché l'epidemia di Covid-19 si vede mentre quella del ritiro sociale no. 

In questi mesi abbiamo imparato a proteggerci dal contagio, ma non a contenere l'angoscia, la preoccupazione, la sfiducia. La possibilità di trovare un luogo nel quale parlarsi ha aiutato a guardare avanti. 

Come Pro Loco siamo tra quelli che sono rimasti al loro posto affrontando fatiche più logoranti del solito, come una conseguenza naturale del cercare di essere persone responsabili ed attente alla propria comunità, in questo contribuendo a sostenere le persone in difficoltà. 

L'Associazione stessa ta in particolare aiutando le realtà del Terzo Settore rivoltane ad affrontare il non facile momento delle novità introdotte dal Codice del Terzo Settore, con la consapevolezza che dobbiamo continuare ad applicarci per uscire più forti da questa situazione difficile e faticosa. 

Questo attivando un percorso che porti al “fare rete”, al “fare sistema” integrando le risorse associative in modo da maggiormente garantire la buona riuscita degli interventi sociali. Sono stati in particolare realizzati due momenti distinti di incontro on line nel quale è stato proposto un aiuto normativo per adeguare gli Statuti e per la messa in sicurezza delle Associazioni secondo il nuovo Codice del Terzo Settore. 

Va considerato che nei nostri Comuni c'è un ricco mondo di Associazioni piccole e grandi e di singoli cittadini, i quali ritengono che la cultura civica non sia fatta solo di comportamenti corretti, ma di partecipazione alla costruzione del benessere comune

Di questa “infrastruttura sociale” che opera sul territorio, entra nella sua complessità, crea forme di cittadinanza attiva, ne fanno parte i tanti enti del Terzo Settore che vivono la comunità con una conoscenza dei problemi, ma anche delle risorse. 

Questa molteplicità di esperienze fatica, però, a diventare una conoscenza diffusa. Tante Associazioni spesso hanno difficoltà a cooperare, a fare rete, con la gelosa difesa dei propri spazi e metodi. 

Bisognerebbe invece costruire reti collaborative - non di semplice rappresentanza - in modo che la loro azione risulti più incisiva, le conoscenze più condivise, i metodi confrontati, la stessa capacità di interlocuzione con gli Enti Pubblici più efficace e meno divisiva. 

Il Terzo Settore dovrà creare le condizioni per costituire dei Coordinamenti comunali per cooperare a livello territoriale; per migliorare la qualità, la pertinenza e l'efficacia dell'azione delle reti locali e delle singole organizzazioni; raccogliere dati per approfondire le condizioni effettive dei cittadini, dei territori, delle risorse disponibili e delle potenzialità inespresse presenti nelle differenti realtà. Prevedendo percorsi formativi per i gruppi dirigenti e per i volontari. 

Questo individuando anche un percorso per le Associazioni non iscritte ai Registri della Regione Lombardia (futuro Registro Unico del Terzo Settore) per evitare loro il rischio di non poter più avere rapporti con gli Enti Pubblici in considerazione della completa operatività del Codice del Terzo Settore (DL 117/2017).

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