L'EcoStoria Mondo Cremonese della scuola e dello sport in pellegrinaggio a MAUTHAUSEN - GUSEN
Quattordici pullman hanno portato 750 studenti cremonesi aderenti al ventesimo viaggio della memoria in attuazione del progetto delle reti scolastiche impegnate nel Progetto “Essere cittadini europei”, che, per l'anno in corso, ha indirizzato il pellegrinaggio a Mauthausen-Gusen.
Non parleremo mai sufficientemente bene del valore etico ed educativo di queste iniziative; di cui va reso, innanzitutto, merito ad Ilde Bottoli, inventrice, coordinatrice, animatrice appassionata di una testimonianza e di una volontà di seminare civiltà e consapevolezze per il futuro.
Ma va reso anche merito alla scuola nel suo complesso, ad alcuni Istituti (Liceo Vida, Liceo Manin, Istituti Torriani, Einaudi, Stradivari, Munari e Stanga per Cremona, Polo Romani per Casalmaggiore, Istituti Racchetti, Galilei, Sraffa e Pacioli per Crema) ed a molti e valenti insegnanti per i quali dispensare sapere non può essere disgiunto dall'obbligo di interrogare il passato.
Onore e merito anche alle famiglie che assecondano un progetto dalla non scontata, dati i tempi, fattibilità ed ai giovani studenti, che, ribaltando incoercibili stereotipi correnti, motivati ma non giustificabili da non virtuosi anfratti di criticità, dimostrano sempre più aderenza ed adesione al senso di condivisione civile e di domanda di democrazia.
Ce ne eravamo già resi conto in occasione della giornata della Memoria del gennaio dello scorso anno, quando alla cerimonia di scoprimento dell'epigrafe divulgativa del significato dell'opera artistica dedicata dal prof. Mario Coppetti al sacrificio del grigio-rosso Vittorio Staccione perito, insieme al fratello, nel terribile campo di concentramento austriaco.
In quella circostanza, avevamo registrato e scritto, fummo piacevolmente sorpresi per la maturità della folta delegazione del Torriani e del rappresentante Andrea Zagheni, che intervenne a nome degli studenti. Quel giorno nacque tra mondo della scuola e Panathlon una partnership edificante.
Che ha lavorato sottotraccia. Avrebbe dovuto riemergere come evento comunitario nel corso della Gironata della Memoria del 2017, caratterizzata Armando dalla testimonianza di Armando Gasiani, alla fine del 1944 deportato (e fortunatamente sopravvissuto) nel medesimo lager.
In cui avrebbe incrociato negli ultimi giorni di vita lo sfortunato calciatore Staccione.
Ci sarà stata la partecipazione anche di Mario Coppetti, autore della scultura ben visibile sulla lapide, per cui potremmo parlare di un evento straordinario: Coppetti che vide giocare Staccione nell'anno in cui militò nella Cremonese e Gasiani che ne condivise la deportazione e l'internamento. Purtroppo, un acciacco legato alle temperature rigide ed all'età avanzata si pose di traverso.
Fortunatamente, però, il contributo di Gasiani è stato recuperato nel corso del viaggio di trasferimento; quando alcuni brani delle sue memorie sono state lette, come conoscenza propedeutica alla visita, dagli studenti.
Insomma, celebriamo questa iniziativa dalle finalità e dagli esiti fecondi e sottolineiamo l'assoluto valore educativo insito nella collaborazione tra il mondo della scuola e della divulgazione sportiva.
In merito postiamo un contributo di Gigi Torresani, che ha partecipato al viaggio della memoria insieme con il presidente emerito del Panathlon Giovanni Radi.
Lo sport cremonese a MAUTHAUSEN - GUSEN. Nei giorni scorsi hanno partecipato al viaggio della Memoria organizzato dalla Rete di scuole superiori della Provincia di Cremona, i rappresentanti del Panathlon Giovanni Radi e Pierluigi Torresani. Scopo dell'iniziativa era quella di deporre una targa alla memoria di Vittorio Staccione, giocatore della Cremonese nella stagione 1924-25 che proprio a Gusen (famigerato sottocampo di Mauthausen) trovò la morte il 13 Marzo 1945. Al viaggio hanno aderito oltre 700 studenti degli Istituti di Cremona, Crema e Casalmaggiore e per la prima volta hanno potuto apprendere del rapporto fra Sport e Shoah e del tributo che lo Sport Europeo ha dato alla follia nazifascista con oltre 70.000 deportati di cui 220 al alto livello: medaglie olimpiche, campioni mondiali, campioni europei e nazionali. La motivazione incisa sulla targa è la seguente: Vittorio Staccione - Simbolo dello sport come impegno civile, sociale, politico;giocò nei campi della vita da autentico protagonista per la libertà e la fratellanza degli uomini".
1°-2°Foto: Gruppo degli studenti cremonesi
3° foto: i rappresentanti del Panathlon Giovanni Radi e Pierluigi Torresani.