Abbiamo ricevuto dalla Comunità Socialista Cremasca e molto volentieri pubblichiamo. Non prima di aver ricordato che sull'argomento Virginio Venturelli era già intervenuto congiuntamente a Gian Emilio Ardigò, Giuseppe Bettenzoli, Alvaro Dellera.
Questa segnalazione è stata oggetto di un riscontro negativo da parte del Presidente della Provincia.
La Comunità Socialista cremasca dopo aver espresso il proprio disappunto sulla burocratica risposta del Presidente della Provincia in merito all'iter in corso verso la costruzione del nuovo Istituto Racchetti, presso il quartiere di San Bartolomeo, ritorna sull'argomento, spinti da alcune sollecitazioni, ma soprattutto, dal silenzio dei partiti sulla questione.
L'imbarazzo delle forze politiche che hanno originariamente sostenuto le scelte urbanistiche della Amministrazione Provinciale e del Comune Crema, è condiviso anche da quelle che si sono succedute, dopo la mancata la promessa di correggere la rotta, una volta alla guida dei due Enti.
Di fronte ad una annosa impuntatura tecnica e procedurale, ad un quadro economico che evidenzia, da un lato, il valore delle opere realizzate nel cantiere dell'ex scuola CL, (11,5 milioni di euro), e dall'altro, un prezzo di acquisizione dell'incompiuto complesso edilizio a condizioni grandemente favorevoli, nessuno si pone degli interrogativi.
Assistere indifferenti alla decadenza della struttura, in attesa che prima o poi qualche privato subentri con delle attività magari poco confacenti al contesto, non è proprio un atteggiamento esemplare, ricordato che il Comune di Crema ha dovuto restituire alla Regione il milione di euro erogato dalla stessa, alla fondazione Charis, nonché concesso dei cambi di destinazione per facilitare la vendita dell'immobile, risultati finora infruttuosi.
La politica non può aspettare oltre a riprendere l'iniziativa, a declinare nuove idee e proposte, per il riutilizzo di quanto realizzato, grazie anche a contributi finanziari pubblici.
In questa ottica, fermo restando il diniego a completare l'immobile per finalità scolastiche, la Comunità Socialista cremasca, ritiene in via prioritaria, sulla base anche alla tipologia costruttiva del manufatto, vantaggiosamente fattibile la riconversione dell'insediamento, in una innovativa RSA, integrata con ulteriori servizi socio assistenziali, oggi carenti.
Un obiettivo sovraccomunale, che sottoponiamo al vaglio unitario dei Cda della Fondazione Benefattori Cremaschi, della Fondazione Opera Pia Finalpia, e del Consorzio.it, invitandoli a manifestare le rispettive disponibilità a far convergere nel progetto, i ricavi delle alienazioni già decise e/o previste, nonché, la somma derivante dalla cessione ad A2A delle quote azionarie dei Comuni del Cremasco, oggi detenute da LGH
Una prospettiva territoriale solidaristica, aperta a tutti gli approfondimenti necessari, che politicamente esige in ogni sede, la ripresa del tema inerente l'aumento del numero dei posti letto “convenzionati“ nel Cremasco con la conseguente riduzione delle liste di attesa.
Per la Comunità Socialista cremasca:
Virginio Venturelli (coordinatore)
Gianantonio Rossi (Consigliere comunale di Crema)
Alberto Gigliotti (Medico presso l'Ospedale di Crema)