Questa bacheca dell'Eco porta affisse le locandine di cinque importanti eventi, che caratterizzeranno la vita culturale della nostra Città e del nostro territorio. Li segnaliamo ai nostri lettori
La Segreteria nazionale ANPI alle Istituzioni: "Nel Giorno del Ricordo sia rispettata la verità storica e contrastata la faziosità dell'estrema destra"
Appello della Segreteria nazionale ANPI per il Giorno del Ricordo
Ribadiamo l'orrore e la condanna delle esecuzioni sommarie nelle foibe e rispettiamo il dramma dell'esodo che ha colpito tanti italiani che vivevano in Istria e in Dalmazia. Denunciamo le pesanti esagerazioni e strumentalizzazioni tese non a stabilire la verità storica ma a legittimare il fascismo e delegittimare la Resistenza. Per questa ragione le forze di estrema destra accusano di negazionismo chiunque collochi quei drammi e quelle tragedie, come recita la legge, nella “più complessa vicenda del confine orientale”. Per questo denunciamo il silenzio sull'aggressione italiana alla Jugoslavia del 1941, sui conseguenti crimini e le deportazioni da parte italiana che hanno causato decine e decine di migliaia di vittime, sulla snazionalizzazione dei croati e degli sloveni, sulla mancata punizione dei criminali di guerra italiani e sul sostegno italiano al regime criminale di Ante Pavelic in Croazia. Nella ricostruzione storica di quegli eventi occorre evitare ogni interpretazione nazionalista e proporre una visione sovranazionale, e perciò obbiettiva. La lettura faziosa della storia porta a dividere gli italiani e a creare tensioni con i Paesi confinanti. In nome della comprensione delle gigantesche sofferenze della popolazione dell'Istria, del Litorale sloveno e di tutte le aree di Slovenia e Croazia occupate dagli italiani, nonché delle vittime uccise nelle foibe e degli esuli, lanciamo un appello alle istituzioni, alle forze democratiche ed agli antifascisti affinché in occasione del Giorno del Ricordo sia rispettata la verità storica, sia contrastata la faziosità dell'estrema destra e prevalga la cultura del rispetto, della tolleranza e dell'integrazione.
Foibe ed esodo. Documento congiunto delle associazioni partigiane SABA HR (Croazia), ZZB NOB (Slovenia), ANPI (Italia)
Gli sforzi che alcuni studiosi croati, italiani e sloveni stanno facendo da molti anni per ricostruire la verità storica sugli eventi avvenuti in merito alle tragedie delle Foibe e dell'Esodo, dopo la capitolazione dell'Italia fascista nel settembre 1943 e dopo la liberazione della Venezia Giulia nel maggio 1945, dovrebbero essere incentivati ulteriormente per rafforzare la via della collaborazione e della reciproca comprensione tra questi tre popoli e questi tre Stati.
Dall'immediato dopoguerra, ma con più forza dagli anni 90, alcune forze politiche italiane hanno utilizzato le tragedie delle foibe e dell'esodo a fini politici, occultando i crimini del fascismo di confine e dell'occupazione militare della ex Jugoslavia da parte dell'Italia, nonostante il rapporto della commissione mista italo-slovena degli ultimi anni del 900 che proponeva una lettura condivisa di quei drammatici eventi e che fu però di fatto ignorato dalle autorità italiane.
Specialmente dall'entrata in vigore nel 2004 della legge sul Giorno del Ricordo, inoltre, è stato promosso un discorso pubblico unilaterale teso a screditare la resistenza italiana e jugoslava.
Le foibe furono causate in molti casi da dinamiche politiche violente e repressive legate alla resistenza in atto in Jugoslavia. Furono uccisi molti responsabili di crimini, ma anche persone innocenti e persino alcuni collaboratori del movimento di liberazione. In altri casi le foibe furono causate da una cieca volontà di vendetta ed in altri ancora da veri e propri delinquenti. Condanniamo le esecuzioni sommarie e rispettiamo il dramma dell'esodo che ha colpito tanti italiani che vivevano in Istria e in Dalmazia; prendiamo anche atto che la ricerca storica dimostra che vi sono state e persistono pesanti esagerazioni e strumentalizzazioni tese non a stabilire la verità storica ma a costruire su questi drammi forme simboliche di identità politica e nazionale.
Denunciamo il vergognoso silenzio sui crimini e le deportazioni che hanno commesso le forze di occupazione italiane, sulla snazionalizzazione dei croati e degli sloveni, sulla mancata punizione dei criminali di guerra italiani e sul sostegno italiano al regime criminale di Ante Pavelic in Croazia.
Oltre che in Italia, del resto, anche in altri Paesi è presente la tendenza a isolare o enfatizzare singoli eventi e specifiche tragedie avvenute durante la Seconda guerra mondiale. Questo fenomeno è alla base dell'attività di forze che operano per sminuire il prestigio delle forze antifasciste.
Nell'interpretazione e nella ricostruzione di quei drammatici eventi, occorre invece evitare ogni interpretazione della storia dal punto di vista di una sola nazione, facendo invece prevalere una visione sovranazionale, e perciò obbiettiva. Va contrastata in sostanza ogni rilettura della storia in chiave nazionalista.
Le foibe e l'esodo rappresentano il passato in comune di tre popoli. In nome della comprensione delle gigantesche sofferenze della popolazione dell'Istria, del Litorale sloveno e di tutte le aree di Slovenia e Croazia occupate dagli italiani, nonché delle vittime uccise nelle foibe e degli esuli, è tempo di promuovere la cultura del rispetto, della tolleranza e dell'integrazione.
I confini tra Croazia, Slovenia e Italia non devono essere intesi come barriere tra i popoli, ma come una porta intesa alla collaborazione reciproca.
Al fine di realizzare i fini elencati, proponiamo:
- che le istituzioni statali e pubbliche si attengano rigorosamente alla verità storica del periodo della Seconda guerra mondiale e della lotta antifascista nei tre Paesi
- che con ricerche fondate di storici professionisti siano precisati i motivi e le responsabilità che hanno portato alle foibe e all'esodo e a ciò che ha fatto seguito alla capitolazione dell'Italia e alla liberazione dell'Istria, della Dalmazia e di tutti i territori ex jugoslavi soggetti all'invasione italiana
- che le foibe e l'esodo non vengano sfruttate per fini politici, né per propagandare ideologie mendaci e revisioniste
- che si continui a perseguire la piena libertà della ricerca storica tale da suggerire alla comunità politica, mediatica e accademica una vera memoria del fascismo e del nazismo
- che questa memoria rinnovata si opponga con forza al revisionismo storico e alla creazione di legami tra narrative storiche e potere politico
- che sia ribadita dalle istituzioni dei tre Paesi una irreversibile scelta antifascista e antinazista.
Franjo Habulin, Presidente SABA HR - Zagabria
Marijan Krizman, Presidente ZZB NOB - Lubiana
Gianfranco Pagliarulo, Presidente ANPI - Roma.
Società Dante Alighieri: presentazione del "Diario di prigionia" di Franco Patrini
Referente: Angelo Rescaglio – Presidente Telefono: 037265777
I 75 anni che ci separano dalla nostra Costituzione hanno conosciuto – spesso – Diari e Cronache di uomini e donne che hanno sofferto il dramma della Seconda Guerra mondiale, tra carceri...campi di lavoro forzato...lager, e di tutto hanno reso memoria, in una realtà di affettti e brutalità che ormai appartengono alla dignità della Storia.
Ricordo, volentieri, il “Diario di Gusen” di Aldo Carpi, grande artista della Brianza, fatto prigioniero dei Tedeschi e portato a lavorare/valorizzare nella zona collinare di Dacau, che appunto, nella sua bellezza panoramica, portava il nome di Gusen (là, Carpi diventerà l'Artista costretto a dipingere per ricuperare storie di affetti dei responsabili di una tragedia immane...); ma l'Autore, dopo la Liberazione, tarderà 20 anni a pubblicare gli appunti realizzati nel campo di lavoro, perché nessuno pensasse ad avvenimenti ormai da dimenticare
Ora, con l'autorità del Preside prof. Franco Verdi, ci viene offerta la possibilità, ben accolta, di un altro Diario, precisamente del “Diario di prigionia” di Franco Patrini, pubblicato postumo dai suoi Familiari, a distanza di tempo.
Insegnante, durante la II guerra mondiale è internato in Germania, nativo di Offanengo (CR), militante nella Democrazia Cristiana, Sindaco del suo Comune, eletto deputato per la Dc nel 1958, nel 1963 e nel 1968...nel 1972 è eletto senatore nel Collegio d Crema.
Il Prof. Verdi, con la competenza culturale ampiamente riconosciuta, illustrerà le “pagine” di un Diario che è dimensione di Vita e di Storia: l'Incontro culturale si terrà giovedì 23 febbraio 2023, alle ore 16, presso la sala della Biblioteca Statale (g.c. ), Sala “Virginia Carini Dainotti, in Via U. Dati 4.
L'Invito è rivolto a tutti coloro che desiderano valorizzare momenti di riflessioni e ragioni di speranza.
Con viva cordialità,
Angelo Rescaglio (Presidente)
Teatro Filodrammatici: spettacolo teatrale
In scena "Campi Grigi Fiori Rossi" di Christian Pizzati. Martedì 14 febbraio 2023 alle ore 21.
Presentazione del libro "1933-1945. Lager Europa. Viaggio nel sistema concentrazionari del regime nazista"
Con le fotofrafia di Francesco Pinzi e i testi di Ilde Bottoli. Giovedì16 febbraio 2023 alle ore 18 presso il Centro "V. Bonfatti", Via Riposo, Quartiere Zaist, Cremona.