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Dossier Sanità - "Area Donna"

Procede serrata la denuncia dell’affossamento del servizio ospedaliero “area donna”

  10/05/2022

Di Redazione

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Dobbiamo alla nostra lettrice/corrispondente Paola Tacchini se riusciamo a stare sul pezzo sanità senza perdere un colpo (che non sia riferito ad una questione di editing in cui, a causa dell'esiguità del nostro apparato redazionale, ogni tanto paghiamo dazio come il proverbiale gambacorta). 

Ma, insomma, poi arriviamo; nella speranza di aggiungere il nostro contributo editoriale alla testimonianza delle indomite cittadine-utenti che, da settimane, fanno sentire la loro denuncia nei confronti della proditoria smobilitazione di un servizio di eccellenza. Che dovrebbe essere asfaltato all'insegna della giustificazione “c'è solo a Cremona” e “i ritocchi organizzativi non cambiano niente della sostanza dell'offerta”. 

Loock my lips: questa battaglia è giusta e sacrosanta; perché è una tessera, la terzultima (la penultima e l'ultima riguardano il taglio della Cardiologia e la negazione della Casa della salute per il circondario Oglio-Po) che si inserisce nel processo di smantellamento della sanità pubblica nel nostro territorio. 

Con arroganza e spudoratezza! Ricorrendo alla tattica del fatto compiuto e della desenformatsya (poco meno di Putin). 

Hai voglia di farla sempre fuori dal vaso! Con la pretesa che ti credano. Poi la sala dei bottoni si trova, di fronte a tanta enormità, nella condizione di ricorrere all'informazione di guerra. Ovviamente, volendo, potendo contare su parterres mossi da compiacenza. 

Suonino le trombe, rullino i tamburi: ritorna il Grande Barnum della dell'Asst. Recentemente, la carne per il parterre de roi è fornita dal Sindacato orizzontale.  Da anni (in particolare nel biennio pandemico) con la loro afasia i rappresentanti dei lavoratori dipendenti hanno marcato visita. Sottraendosi (in buona compagnia) al dovere di denuncia nei confronti dello smantellamento della sanità pubblica. "Abbiamo manifestato il nostro apprezzamento per il confronto ecc". Dimostrando così, tra l'altro, una generalizzata inadeguatezza della testimonianza dei diritti dei lavoratori fuori dalle fabbriche.  

Apparteniamo, è vero, alla cultura del pensiero critico. Ma i titolari di narrazioni, come quella di certi candidati sindaco e di certi consiglieri regionali (ventriloqui della voce del padrone), dovrebbero avvertire un minimo senso di decenza. Purtroppo, come suggerirebbe Totò, la sinistra tituba. Anzi si fa irretire.  E, volendo essere franchi, anche la rete istituzionale territoriale degli eletti (di cui ci occuperemo) dimostra di non godere di buona salute (come azzarderebbe Woody Allen). Il colpo da maestro è rappresentato, comunque, dalla fake del “nuovo ospedale” taumaturgico. 

Ci torneremo su. Di seguito riportiamo la corrispondenza di Paola Tacchini, che ringraziamo (e con lei le compagne di lotta per “area donna”). 

2 maggio 2022. Prima assemblea richiesta dai sindaci con i vertici ASST Cremona per parlare della sanità territoriale. Abbiamo espressamente fatto richiesta per accedere, almeno alcune del nostro comitato, come semplici auditrici. La risposta della segreteria del sindaco è stata: 

Buongiorno, 

l'incontro del 2 maggio ha carattere istituzionale e come tale è prevista solo la partecipazione dei Sindaci e dei rappresentanti locali. (Aggiungerei solo se politici). 

Possiamo pensare per tenere coinvolta la rete (cioè noi di Rivogliamo Area Donna) di fare un incontro successivo tra il comitato esecutivo dei Sindaci e le vostre rappresentanze. (Ma anche stavolta niente confronto con i vertici ospedalieri). 

A disposizione per eventuali chiarimenti ed aggiornamenti, l'occasione mi è gradita per porgere i più cordiali saluti." 

Ma noi siamo l'utenza dell'ospedale cittadino, quindi abbiamo ottenuto il permesso per un presidio in contemporanea e, visto che ce li hanno chiesto in molti, abbiamo continuato con la raccolta firme, 144 in 2 ore. 

Oggi c'eravamo tutti e 4 i referenti della petizione: 

Cristina Marenzi, Luigi Armillotta, Cinzia Zampini ed io. 

Presenti con noi da subito e fino alla fine, altre 4 generose donne del comitato spontaneo Rivogliamo Area Donna, quasi tutte pazienti con cure oncologiche in atto. 

Non mancano poi i sostenitori storici di tutte le nostre battaglie per il territorio cremonese, Stefania Lampugnani, Storti Giuseppe, Massimo Viola. 

Abbiamo, da subito, avuto accanto la rappresentanza sindacale della UIL, CISL, CGIL e Nursin Up che ci sostengono anche senza bandiere, come Alessandra Mariotti, Angelo Bonvissuto, Pina Della Volpe, Michela Marieschi, ma soprattutto abbiamo al nostro fianco chi è rappresentante e portavoce eletto dai cittadini, il consigliere comunale Luca Nolli e il consigliere regionale cremasco Marco Degli Angeli. 

Leggiamo dai giornali il resoconto dell'incontro a porte chiuse, dove grazie alla loro giusta pretesa di esserci hanno potuto entrare anche alcuni consiglieri comunali, inizialmente non previsti, come Luca Nolli e Maria Grazia Bonfante. 

Avevamo fatto protocollare la nostra raccolta firme venerdì, sperando che il sindaco Galimberti, presidente dell'assemblea dei sindaci ne facesse accenno. 

Non è andata così. Nessuno ha chiesto delucidazioni in merito agli spostamenti e riorganizzazione in peggio delle infusioni chemioterapiche (confermate ampiamente da tutte le donne presenti al presidio). 

Pazienza, (tanta) tempo (molto meno per chi ha la malattia in atto) e chiederemo un altro incontro specifico, dove alle affermazioni che va tutto bene della dirigenza ospedaliera, anche noi "utenti" che viviamo in prima persona i cambiamenti, possiamo far sentire la nostra voce e far capire una volta per tutte il nostro punto di vista e la nostra necessità di una cura di genere appropriata, che oltrettutto, va sottolineato, GIÀ C'ERA! 

Alla prossima e grazie a chi è al nostro fianco. 

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