Vai all'archivio notizie categoria L'Eco Cultura

Dante Ruffini

La testimonianza artistica

  04/05/2020

Di Redazione

Dante+Ruffini

In sede di presentazione della pubblicazione del saggio di Emilio Zanoni del “Movimento cremonese di liberazione del secondo Risorgimento” e del Dossier del 75° anniversario della Liberazione, L'Eco del Popolo aveva, come si ricorderà, fatto un cenno ad una delle opere artistiche significative correlate all'epopea della Liberazione.

Ci riferiamo al bellissimo bronzo, sovrastante la fontana e l'epigrafe del celebre Ugo Foscolo: “in onore dei caduti per la libertà e di quanti sono parimenti sdegnosi di essere oppressi e di farsi oppressori”, intitolato “Ai caduti per la libertà” ed uscito dalla sensibilità e dalle mani del celebre artista cremonese Dante Ruffini (incidentalmente, cognato dello scultore Mario Coppetti) che lo realizzò nel 1963, poco prima della prematura scomparsa.

Ci è parso poca cosa quel cenno dedicato all'autore di un'opera così prestigiosa, collocata come portale della Cittadella degli Studi sorta in Via Palestro sulle fondamenta di quella che fu la Caserma Paolini.

Anche se, come si vedrà nel prosieguo del profilo, l'esimio scultore sarebbe stato costantemente aderente all'arte sacra, il citato monumento metterà in evidenza un eclettismo di genere, che è tipico dei grandi autori.

Ruffini, secondo una indiscrezione attinta dai ricordi di Mario Coppetti, era stato seriamente candidato alla committenza per la realizzazione del monumento che i socialisti cremonesi vollero, nel 1947, dedicare al martire antifascista Attilio Boldori.

Ma gli fu preferita la proposta di un altro scultore cremonese; orientata, secondo quanto riferitoci, da valutazioni extra-artistiche.

Ed abbiamo così ritenuto ricordare qualcosa di più di uno dei più prestigiosi artisti del 900 cremonese.

Dante Ruffini (Cremona 1905-1963) compì gli studi presso la Scuola d'Arte “Ala Ponzone" di Cremona, perfezionandosi presso l'Accademia di Belle Arti di Venezia e, come si direbbe oggi, con un impegnativo stage presso lo scultore cremonese Alceo Dossena..

Esordì nel 1934 in una mostra a Milano. La sua prima e significativa commissione fu il bronzo di Amilcare Ponchielli, in occasione  del centenario della nascita del musicista e dell'esecuzione del “Figliuol prodigo"; opera che il Comune di Cremona donò al Museo della Scala.

Due anni dopo parteciperà alla XX Biennale d'arte di Venezia nel settore scultura e, a seguire alla IV, V, VI, VII Mostra interprovinciale ed interregionale di Milano, nonché alle Biennali di Arte Sacra, alla Mostra Nazionale di Arte Sacra di Bergamo e alla Mostra degli Artisti Lombardi di Milano. Altresì avrebbe rappresentato l'Italia alla Mostra di Arte Sacra a S. Paolo in Brasile.

Sarebbe stato solo l'inizio di un'intensa attività espositiva di valenza cittadina e nazionale.

Le sue opere più significative sono ospitate in contesti di grande prestigio, come il Cimitero del Verano a Roma, la chiesa di S. Angelo a Milano, il Santuario di S. Maria delle Grazie a Monza, il Santuario di S. Antonio a Cremona, la cattedrale di Montefiascone, la Basilica di S. Siro in Sanremo ed, appunto, il monumento ai caduti per la libertà a Cremona.

Accompagnò a questa sua intensa prestigiosa testimonianza artistica anche un importante ed apprezzato contributo all'associazionismo artistico e culturale, nell'ambito del sodalizio ADAFA e dell'Associazione Artisti Professionisti di cui diventò presidente (ruolo rilevato nel prosieguo dal cognato Mario Coppetti).

Il suo stile, prevalentemente rivolto all'arte sacra, trasse, come molti critici gli riconosceranno, i fondamenti da una preparazione metodica e particolarmente impegnata.

La città di Cremona, in occasione del 50° anniversario della scomparsa, dedicò alla sua memoria ed al suo valore artistico e culturale un'importante Mostra artistica, curata dai figli Laura e Marco Ruffini e da Sonia Tassini ed una mostra documentaria, curata da Angela Bellardi ed Emanuela Zanesi.

La Gallery comprende alcuni significativi particolari del Monumento dei Caduti per la Libertà e l'immagine fotografica della preesistente Caserma Paolini, abbattuta nella seconda metà degli anni Cinquanta per erigere la cittadella degli studi.

Le gallerie
Monumento dei Caduti per la Libertà
Monumento dei Caduti per la Libertà
Monumento dei Caduti per la Libertà-2
Monumento dei Caduti per la Libertà-2
Monumento dei Caduti per la Libertà-3
Monumento dei Caduti per la Libertà-3
Caserma Paolini
Caserma Paolini
Monumento dei Caduti per la Libertà-1
Monumento dei Caduti per la Libertà-1

Dall'archivio L'Eco Cultura

  domenica 11 ottobre 2020

Fra arte e socialità

La testimonianza di Antonino Lipara

  venerdì 2 luglio 2021

Saranno famosi…

Danilo Taino

  lunedì 8 aprile 2019

Voglia di musica lirica a Cremona? SI, un successo l’evento per ricordare Mario Abeni

Voglia di musica lirica a Cremona? Parrebbe di sì, guardando al successo del Concerto svoltosi al Teatro Filo, giovedì 28 marzo.

  venerdì 30 ottobre 2020

Le origini del volgare d’arte cremonese

Una lingua definita ‘illustre’ da Dante Alighieri

Rimani informato!