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Consulta Provinciale dei Sindaci dei "piccoli comuni"/6

Contributo del Presidente della Provincia e Sindaco di Dovera, Paolo Mirko Signoroni

  20/07/2020

Di Redazione

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Bancario, quarantasei anni, inizia la sua esperienza amministrativa nel 2004 come capogruppo di maggioranza e con un percorso graduale, ma sempre in ascesa. Ricopre la carica di Vice Sindaco nel 2009 e di Sindaco dal 2014 fino a quella di Presidente della provincia di Cremona dal 2019. Con molto piacere pubblichiamo l'intervento del Sindaco Signoroni che ci offre parecchi spunti di riflessione, grazie alla "speciale" doppia veste (e diremmo anche dalla doppia prospettiva) con cui scrive.

“Piccolo è bello...se è possibile”: se è vero come è vero che la “fortuna aiuta gli audaci”, l'attuale contesto geopolitico mondiale e socio-economico nazionale non permette di intravedere un superamento a brevissimo della logica dei tagli alle risorse, con ristrettezze finanziare che son destinate a perdurare, anche in concomitanza delle drammatiche conseguenze della pandemia Covid. Nessuna teoria Keynesiana o sua alternativa può davvero aiutarci se non a ripensare un modello di economia circolare.

Lo stesso vale per la finanza pubblica: tutta la PA ed in particolar modo i piccoli Comuni, sono davvero allo stremo. Uguale peso burocratico delle grandi realtà amministrative, poco personale, poche risorse. Un quadro drammatico. Ma non basta soffermarci a questi rilevi peraltro noti a tutti.

Da Sindaco sono fermamente convinto, soprattutto in questa complessa fase storica, caratterizzata da una continua evoluzione normativa e selva burocratica, che noi amministratori di piccoli Comuni dobbiamo uscire dalla autoreferenzialità che a volte ci connota nel nostro quotidiano ed invece agire sempre più come una squadra, sia per aver maggiore peso politico sia per ottimizzare risorse finanziarie, umane e servizi alla collettività.

Avere una strategia territoriale di sviluppo condivisa e partecipata, evitando dispersioni di interventi singoli ed azioni parziali, che comunque rappresentano soluzioni tamponi e non la crescita di tutta una intera comunità, rimane il target principale.

Occorre andare oltre, cercare quantomeno di intravedere un percorso possibile che non può che passare dalla condivisione territoriale di un piano di rilancio condiviso con tutte le realtà pubbliche e private, con le imprese, parti sociali, associazioni, categorie di rappresentanza, università.

Non possiam permetterci di perdere ulteriore tempo, né di non procedere uniti e coesi su pochi progetti, ma subito cantierabili.

Per fare ciò, riprendendo formule del passato, ma aggiornate e dando loro forza, ho deciso di costituire i Comitati Consultivi dei Comuni, suddivisi in tre macro aree (Cremonese, Cremasco e Casalasco) al fine di coinvolgere gli stessi amministratori locali, tutti gli amministratori locali, sulle scelte che la Provincia andrà a fare per lo sviluppo territoriale, ambientale ed economico.

C'è chi dirà che non è nulla di nuovo, chi può trovarci forse una perdita di tempo: io invece ritengo che le scelte nate dal basso e che orientano meglio l'azione della Provincia, pur nell'attuale situazione finanziaria, possano aiutarci ancor di più a compiere passo dopo passo, quello che in parte abbiamo già inserito nel tavolo della competitività. Inoltre, gli oltre 40 milioni di euro che stiamo investendo sulle scuole come Provincia, unitamente ad altre centinaia di migliaia di euro per interventi sulla rete stradale provinciale già sono un buon inizio.

Tuttavia credo che tutti noi Amministratori, uniti, possiamo anche essere propulsivi verso Regione e Governo: dalla revisione della legge 23/15 sul sistema socio-sanitario lombardo a quello degli investimenti non solo nelle realtà ospedaliere, ma sulle realtà infrastrutturali primarie e secondarie, portuali, mobilità, pianificazione territoriale, mondo del lavoro e servizi ai Comuni.

Soprattutto su questa ultima voce abbiamo dato come Provincia una considerevole spinta propulsiva negli ultimi tempi, sia in fatto di acquisti e appalti, sia sostengo sulla norma disciplinare come sulla vigilanza e protezione civile.

A breve partiremo con la formalizzazione delle Consulte, che rappresentano quindi un organo agevole, di scambio di proposte e di condivisione di iniziative e progetti con i Sindaci, ove la Provincia svolge pienamente il ruolo che le affidato di coordinamento, coinvolgendo direttamente gli amministratori locali sul piano non solo degli investimenti dell'Ente che presiedo, ma anche delle scelte strategiche che andremo ad adottare e non solo “come presa visione”.

Condivisione di servizi, che puntino su innovazione e formazione ed un piano strategico del rilancio della Provincia, rappresentano già molto sulle nostre agende in termini di azione e investimenti: sta a ognuno di noi esserne pienamente partecipe con la voglia, nonostante le molte difficoltà, mettersi totalmente in gioco.

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