La Rete delle Comunità Socialiste della provincia di Cremona ha inviato in data odierna, tramite email, una "lettera-invito" a tutti i sindaci dei comuni sotto i 5.000 abitanti. Lo scopo dei socialisti è quello di stimolare un dibattito, dapprima, in forma epistolare da convogliare in un Forum dedicato, e successivamente, coinvolgendo fattivamente gli stessi primi cittadini in una sorta di tavola rotonda sulle questioni che, volenti o nolenti, interessano tutta la provincia e non solo la città di Cremona.
La finalità non è quella di creare contrapposizioni, tutt'altro. Secondo i Socialisti per ricreare la giusta coesione politica e sociale del territorio urge “riattivare i luoghi della partecipazione e del confronto”. Come? Coinvolgendo e stimolando il contributo di tutti i sindaci sui temi che incidono sul destino della nostra cara Provincia. Perché, per fare un esempio, l'ipotesi che vede al centro del dibattito la ristrutturazione dell'ospedale maggiore di Cremona, piuttosto che la costruzione ex novo del nosocomio, non ci pare debba essere una prerogativa delle forze politiche e degli amministratori della sola città capoluogo. E nemmeno ci pare tanto campato in aria conoscere il parere di chi negli anni si è visto impoverito nei servizi sanitari o trascurato per quanto concerne quelli trasportistici, per citarne due a caso (ma non troppo).
È grazie al pluralismo di idee e prospettive differenti che qualora venissero recepite dai decisori finali, si potrà giungere agli investimenti più centrati per le comunità di tutta la provincia. Non solo sotto il profilo della convenienza economica, ma anche della effettiva utilità generale e compatibilità con gli intendimenti e gli indirizzi che tutta la provincia vuole assumere da qui per i prossimi cinquant'anni almeno!
Alleghiamo la missiva di Virginio Venturelli in nome e per conto della Rete delle Comunità Socialiste cremonesi.
La Rete delle Comunità Socialiste della provincia di Cremona, con la presente iniziativa ripropone (stavolta formalmente) agli amministratori dei piccoli Comuni, il tema della necessità di far sentire la loro voce su tutti i temi di valenza provinciale.
In un contesto ove le comunità inferiori ai 5000 abitanti, nonostante abbiano un “peso demografico” pari a quasi la metà dell'intera popolazione provinciale, sono rimaste senza alcun ruolo nella elezione degli Organi alla guida della Provincia e senza ambiti di confronto sovraccomunali analoghi a quello costituitosi nell'area omogenea cremasca, riteniamo non più rinviabili alcune decisioni in merito.
Le liste civiche, ormai prevalenti alla guida dei piccoli comuni, senza alcun collegamento organico con i partiti politici, più di altre sono chiamate ad imprimere una accelerazione in questo senso, affinché anche le loro istanze, siano incidenti sullo sviluppo sociale, economico ed infrastrutturale del territorio, coerentemente con i rispettivi impegni assunti con i cittadini.
La gestione della pandemia da Covid-19, deve imporre un riscatto politico amministrativo a tutte le istituzioni pubbliche, che non possono più permettersi di gestire il futuro riprendendo gli schemi del passato.
Dopo l'emergenza sanitaria, la nostra Provincia (come tutto il Paese, del resto) sarà chiamata ad affrontare anche una profonda crisi economica, da cui ne usciremo solo se sapremo anticiparne e mitigarne gli effetti sociali più drammatici.
Annunciare, grandi opere che lasciano il tempo che trovano, ricorrendo a finanziamenti pubblici seppur agevolati, senza assennate e preventive analisi dei bisogni reali delle nostre zone territoriali, è un rituale che non va più accettato perché viziato dai soliti vecchi schematismi.
Ai sindaci dei piccoli comuni, proponiamo l'idea di costituire urgentemente una “Consulta Provinciale”, in cui affrontare le questioni appena accennate e più dettagliatamente, ad esempio:
• la costruzione di un nuovo mega nosocomio a Cremona, piuttosto che ricreare il perno della sanità pubblica intorno ai presidi territoriali, ai medici ospedalieri e di famiglia;
• la priorità da assegnare all'impiego delle risorse dello Stato al miglioramento dei collegamenti ferroviari verso Milano;
• l'opportunità di richiedere ed utilizzare fondi regionali a sostegno della realizzazione della Autostrada Cremona-Mantova, oppure, in alternativa, per la riqualificazione dell'attuale SS 10 ed i tanti interventi viabilistici puntuali, richiesti da tante comunità locali.
Riassumendo ci permettiamo di chiedere un Vs. cortese riscontro attorno ai seguenti argomenti:
-Stato ed evoluzione della collaborazione tra i piccoli comuni;
-Infrastrutture;
-Area socio-sanitaria;
-Ambiente e sicurezza
Acquisiti i Vs. contributi, auspicabilmente entro la fine del mese di giugno (rispondendo all'indirizzo email della scrivente), sarà nostra cura renderli pubblici organicamente in un “forum dedicato”, ed appena possibile, oggetto di un tavolo di confronto per l'esame congiunto degli orientamenti emersi.
A tal proposito gli scritti che ci perverranno, saranno intesi anche come disponibilità ad intervenire all'evento pubblico (nel rispetto delle normative anti-covid) che intenderemmo svolgere entro la metà di luglio 2020 fra Crema e Cremona, ove cederemo volentieri alle Vs. autonome volontà la scelta dei passi successivi da compiere.
Nella speranza che sia anche il vostro convincimento, riteniamo che una “ventata dal basso”, grazie alla freschezza ed al pluralismo delle idee esistenti, non possa che fare molto bene alla coesione territoriale del cremasco, del cremonese, del casalasco e della provincia intera.
Distinti saluti
Cremona, 15 giugno 2020
Su mandato della
Rete delle Comunità Socialiste della Provincia di Cremona
Virginio Venturelli