Speriamo di non violare la privacy, cui hanno diritto l'estinto e le eredi, ed ai quali in teoria avremmo dovuto notiziare preventivamente l'intenzione di questo commiato.
Ma, a riprova, dell'ineluttabilità della vita che incrocia e disperde, abbiamo smarrito ogni coordinata personale.
Fatto che non ci ha distolto dal proposito di fare in modo che sulla figura del Ragionier Fausto Rossini si depositasse nel tempo la solita coltre dell'oblio.
Cosa che per quanto riguarda il versante personale è ben lungi dall'essere avvenuta. In quanto al di là delle occasioni di incrocio negli ultimi anni prima diradate e poi completamente sfumate, il rapporto amicale non è mai stato archiviato. Se non altro per effetto del combinato le frequentazioni “militanti” e quelle, diciamo, più personali.
Il rapporto fu talmente stretto che, nel luglio 1970 dopo il (nostro) rinfresco nuziale svoltosi nel salone del Circolo Turati (che aveva sede in Palazzo Lodi Zaccaria e che ebbe Rossini come fondatore insieme ad Emilio Zanoni e presidente per un non breve periodo), le nostre due famiglie (quella appena certificata per la classica luna di miele e quella più collaudata per la vacanza estiva) partirono insieme per la località di Andalo nello stesso Albergo Corona.
Questo per dire della consuetudine, inaugurata dalla comune militanza politica ed associativa e proseguita per decenni a livello amicale.
Ma se noi ne abbiamo ricordato, d'acchito, d'istinto, la figura umana, ci è parso quasi doveroso rilevare il percorso di rilevanza pubblica.
Fausto, nipote (come il fratello Bruno, prematuramente scomparso) dello zio Gino (Luigi Rossini, antifascista resistente e Sindaco nel periodo 1946-48), ebbe un ruolo di rilievo nella vita pubblica, sia pure al livello dirigenziale, per un lungo periodo, come vicedirettore dell'Azienda Elettrica Municipalizzata. Circostanza questa che gli impose, sia pure in piena aderenza alle motivazioni della militanza socialista, l'adozione di un profilo se non proprio riservato, non esposto rispetto all'apparato dirigenziale del PSI cremonese. Fermo restando il suo intenso rapporto, ad esempio, con il leader dell'epoca, che era Emilio Zanoni.
Diciamo che, in posizione per alcuni versi defilata rispetto alla politica dirigente e militante, Fausto Rossini svolse un ruolo importante nelle vicende amministrative cittadine, in quanto opzionato più che per i suoi convincimenti ideali per la sua preparazione professionale. Con un neologismo di moda, potremmo definirlo un civil servant. Fu, infatti, scelto nel 1969 da Luigi Mariotti (Ministro della Sanità per quattro mandati) come Commissario dell'Ospedale “Sanatorio” (di via Milano), a seguito dell'adozione della Legge n. 132 che estendeva a tutti i cittadini le prestazioni ospedaliere e preconizzava di fatto il SSN. Con tale legge veniva rifunzionalizzato il precedente ordinamento ospedaliero, che a Cremona comportò l'incorporazione, appunto del Sanatorio, le cui funzioni vennero assunte dagli Istituti Ospitalieri (che in quella temperie stavano inaugurando il nuovo nosocomio sulla Giuseppina).
Parve naturale ai socialisti cremonesi che la staffetta tra il vertice amministrativo artefice di questo importante conquista (il presidente dottor Priori e la vice maestra Galliani) e il nuovo potesse avvalersi di nuove energie generazionali e professionali rappresentate da figure, che, nel caso di Rossini, erano “informate” (sul campo) dei processi di riforma in atto.
Per queste ragioni venne designato come vicepresidente del Consiglio di Amministrazione degli Istituti Ospitalieri di Cremona (denominazione che curiosamente appare ancora nella targa affissa sull'ingresso dell'edificio ex Inam antistante all'edificio ex AEM). In quegli anni si trattava di funzionalizzare appieno la nuova struttura, le modalità operative, gli organici. Insomma un'agenda di notevole lena e suscettibile di un indotto “dialettico” all'interno degli organi amministrativi e della vita politica locale.
Criticità, questa (per modo di dire) che non violò mai la consapevolezza della permanenza, al di là di problematiche contingenti, della priorità dell'interesse comunitario.
In tale dimensione abbiamo voluto ricordare la figura di Fausto Rossini. Al quale farebbe piacere essere ricordato nel contesto fotografico della conviviale in occasione della visita a Cremona del Vicepresidente del Consiglio dei Ministri prof. Francesco De Martino.