Saremmo, però, reticenti se non aggiungessimo qualche riga in più agli “auguri” resi pubblici dal figlio Sante. Rivelatori, coi tempi che corrono, di un eccezionale affetto figliale ed una consapevolezza del valore civile del padre.
Del compleanno a tre cifre avevamo, scaramanticamente, parlato qualche tempo fa in un occasionale incontro nella piazza di Gussola, epicentro non solo urbano dell'importante località della Bassa e, soprattutto, teatro della relazionalità comunitaria. A tale proposito eravamo riandati a tempi passati, facendo riemergere comun spezzoni aneddotici (tra cui, a metà anni sessanta, una imponente manifestazione di denuncia della guerra in Vietnam, animata dall'intervento di Pajetta).
Come abbiamo considerato a margine della notizia della scomparsa della moglie Giovannina, Pino è percepito, per Gussola e per il più vasto comprensorio della Bassa, qualcosa di più di un Sindaco, longevo ed apprezzato. Si può dire che, durante la lunga testimonianza civile, sociale e politica, rimane un punto di riferimento, identificativo di una cultura ideale.
Dalla partecipazione alla lotta Partigiana, alla fondazione della Cooperativa Muratori (una dorsale per l'occupazione locale e un modello di partecipazione), al, si ripete, lungo servizio di guida amministrativa. Nei tempi della ricostruzione e, occorre ricordarlo, di una “dialettica” non esattamente gandhiana (su questa sponda del Po).
Gli sono sempre stati tributati rispetto, riconoscenza e, non raramente, amicizia.
È il nostro caso. Militando a sinistra, ma in posizione differenziata, non è mai mancata in chi scrive (come in tutti i militanti socialisti) la percezione di una visione più vasta.
Il tempo e la natura fanno ciò che devono. Parlandone l'avevo esortato a una prestazione esistenziale non inferiore a quella del partigiano socialista Mario Coppetti.
Fin qui Pino è di parola. Sia pure, come rivela il figlio Sante, con qualche importante acciacco. Gli auguriamo di affrontarlo con la serenità dell'uomo giusto, quale è sempre stato.
Auguri, Pino!