Vai all'archivio notizie categoria L'Eco Politica e Istituzioni

Amministrative 2022/2

Si è rimaterializzato ‘o Comandante

  15/03/2022

Di Redazione

Amministrative+2022%2f2

Il ritorno della bella politica fatta di idealismo e di senso di servizio alle comunità 

Grazie per le tue newsletter le ho lette con interesse. Mi auguro che a Crema venga eletto un sindaco di centro sinistra allargato che sia il segno, finalmente, di una bella politica fatta di idealismo e di senso di servizio alle comunità attraverso l'esercizio del mandato elettivo. Mi fa piacere leggere dell'apertura del calendario della Dante Alighieri presso la Società Filodrammatica; la cultura va "coltivata" in ogni stagione anche in questo periodo così travagliato. Tra le premesse dello sviluppo di un Paese ci devono essere non solo quelle economiche ma anche quelle umane cioè sociali, civiche, politiche ed il livello di istruzione ha una posizione di rilievo. Il capitale umano nei processi di sviluppo economico e' una variabile fondamentale perché l'istruzione e' la premessa indispensabile per migliorare la consapevolezza dei cittadini, le loro capacità produttive e le loro condizioni di convivenza attraverso una più efficace partecipazione alla vita associata nelle sue varie espressioni. 

C.L. - Vicenza, 13 marzo 2022 

Al di là di chi vota e di chi non vota, al di là dell'intervento, al di là del fare o non fare politica, l'importante sarebbe continuare a “essere” politici. Perché in ogni parola, in ogni gesto, in qualsiasi azione normale, in qualsiasi momento della nostra vita, ognuno di noi ha la possibilità di esprimere il suo pensiero di uomo e soprattutto di uomo che vuol vivere con gli uomini. 

E questo non è un diritto. È un dovere. Giorgio Gaber, il voto 

Si è rimaterializzato ‘o Comandante 

Tale sarebbe il filo conduttore che dovrebbe accompagnare il sentiment del corpo elettorale e l'opinione pubblica in materia di approccio al diritto/dovere di voto. 

Più di loro dovrebbe essere il convincimento dei leaders politici e dei candidati a non perdere mai di vista l'esortazione dell'indimenticato cantautore milanese. 

La premessa, diciamolo con sincerità, sarebbe congrua alle esternazioni della nostra apprezzata lettrice e frequent interlocutrice e coerente con lo spirito dell'apertura del focus dedicato dalla nostra testata all'incipiente stagione elettorale per il rinnovo dei Comuni. 

Avevamo incominciato, se non a gioirne (per i riscontri via social) a compiacercene (per l'azzeccato profilo che accompagnerà la nostra testimonianza). Quando (stamattina) abbiamo trovato il modo per planare su una realtà, meno, molto meno idilliaca. 

A ciò ha concorso la lettura (l'hegeliana preghiera laica del mattino!), appunto di stamane, della cronaca politica applicata all'incombente campagna elettorale. Lettura che, appunto, ci ha fatto sbattere contro uno dei, purtroppo, ricorrenti esempi di imbarbarimento della vita politica. 

Che si avvale di tecniche, tutte orientate dal perseguimento dei profili del leaderismo e del populismo. 

Diciamo che lo speech meno impattante è quello dell'europarlamentare salviniana, che, volendo essere aderente allo stile del “comandante del Papetee”non rinuncia a pescare nei depositi non esattamente originali del già visto. “Comunisti addio”, più che vaticina, declama sicura del responso delle urne cremasche, l'euradeputato Silvia Sardone. 

Ma sin qui possiamo anche abbozzare. Perché rientra nel cliché delle esternazioni di un movimento che ha fatto del junk speaking (specie nel ciclo salviniano) un tratto distintivo. 

Forse può sorprendere una mal mostosa riemersione di cotanto anticomunismo in una giovane nemenklatura, il cui capofila comunista lo fu ed in cui, solo tre anni fa, alcuni ufficiali di complemento stabilirono rapporti imbarazzanti con l'establishment post sovietico. 

Meno conciliante finirà per essere la nostra metabolizzazione delle prestazioni oratorie degli altri players dell'evento, immaginato a sostegno del candidato sindaco del centrodestra. 

In aggiunta alla predetta eurodeputata, ha fatto la sua comparsa (si può dire? La sua porca figura) l'esponente leghista che (citiamo la cronaca del quotidiano locale, pagina cremasca) “siede in Consiglio Regionale”. Deve essere stata questa la postura prevalente, se non addirittura esclusiva, di un eletto che in due legislature non ha iscritto niente di iniziative a sostegno del territorio di cui è espressione nel palmares dell'impegno legislativo. 

Evidentemente conscia di ciò, la regia del gazebo (Bossi avrebbe detto “gabina”) ha messo in campo un pezzo da 90. Nientepoppodimeno che l'assessore lombardo al bilancio, Davide Carlo Caparini, già responsabile della comunicazione leghista (e quindi si presume non digiuno di esternazioni) e consigliere eletto a Brescia (e, quindi, non inconsapevole della tecnica di vandalizzazione operata a carico della mostra del bovino da latte già di Cremona). 

Anche lui approdato a Crema per l'evento messo in piedi dagli attivisti. 

Diciamo che il boiardo salviniano si è avvalso dell'assist del candidato Sindaco (di fede fiammella tricolore), che, da quanto abbiamo letto, avrebbe adottato un timbro relazionale non partisan nei confronti di un ente istituzionale di livello superiore (che, nel territorio che inizia a Rivolta e finisce a Casalmaggiore, per trent'anni si è fatto conoscere esclusivamente per un profilo vessatorio nei confronti di una provincia marginalizzata e discriminata). 

Udite, udite: “La giunta in carica sta facendo la guerra alla Regione (e il concambio Stalloni ex Tribunale e la casa di comunità e la sede universitaria e il prolungamento della metropolitana …???). Noi invece vogliamo collaborare a tutti i livelli istituzionali, in primo luogo con Palazzo Lombardia, per condurre in porto progetti importanti”. 

Nell'avanspettacolo si dice prestazione della “spalla”; in altri campi relazionali, il “cavallo ruffiano”. 

Vero è che il candidato sindaco ha chiamato il colpo di scena del boiardo regionale il quale giura (come ai noti giuramenti di Pontida): “conta pure sul supporto di Regione Lombardia” 

Vero che bisogna parlare alla pancia delle persone. Adesso, in pieno ciclo populista, come allora, mezzo secolo e più fa, quando la demagogia era, in contesti di feroce contrapposizione dei campi, l'ingrediente maggiore dell'offerta politica. 

Ma allora c'era un limite, valicato solo dal alcune élites (sic!), tra cui l'armatore partenopeo Lauro, ‘o Comandante, che faceva campagna elettorale distribuendo pacchi di pasta, elargendo banconote tagliate a metà e, appunto, dando scarpe spaiate (l'altra arriva dopo aver ottenuto il voto). 

Almeno lui pasta, scarpe, banconote le attingeva dal suo. 

Caparini (e prima di lui i colleghi di Giunta Regionale, che dalle elezioni di Pizzighettone in poi, battono tutte le piazze elettorali, con queste promesse-ricatto), no! 

Capito...mo'...da 30 anni hanno marginalizzato e spremuto tutto il territorio e adesso, a urne quasi aperte, vengono dagli elettori su un red carpet di promesse e ricatti. Date il voto al candidato della destra ("conta pure sul supporto della Regione"). Diversamente (se votate per i comunisti) …nisba. Come se la Regione fosse cosa loro. E non di tutti i lombardi e di tutti i Sindaci. Nei cui confronti la Lombardia non deve essere né prodiga né matrigna (a seconda di come sarà il voto), ma equa. Siamo di fronte ad un gesto (reiterato, fino ad essere una costante), di assoluto degrado etico-istituzionale. Al limite della fattispecie penale del voto di scambio.  

L'Eco del Popolo su ciò aprirà una campagna di legalità.  Affinché la dialettica preelettorale sia sterilizzata da questi gesti inquinanti e devianti. Hanno marginalizzato e vandalizzato il territorio submetropolitano e adesso, credendo di essere ancora ai tempi dei pezzenti dei “bassi” della pur nobile città del golfo, mettono in campo dinamiche mafiose. L'offerta di scarpe spaiate, di mezze banconote, di pacchi di pasta sarebbe incongrua. Molto meglio: contate sul supporto della Regione (ovviamente se la votate). 

Resta solo da sperare, non tanto per influenzare il voto ma per l'affermazione di un timbro etico e fecondo della politica, che i cittadini elettori aprano gli occhi, il cuore, la mente e non ascoltino la pancia. 

Dall'archivio L'Eco Politica e Istituzioni

  venerdì 31 maggio 2019

Dalle velleità dell’abolizione/restaurazione delle Province

Un monito per il rilancio del territorio Come doverosa premessa, rivolta agli sparuti ma attenti lettori di questa testata, ricordiamo che la nostra ideale (e problematica) appartenenza al perimetro di questa (nel caso ancora ci fosse) sinistra riformista non ci esime assolutamente dall’assolvere (decentemente) i doveri deontologici di informazione.

  lunedì 13 novembre 2017

L'Eco senza titolo (per scaramanzia)

Che avranno avuto da comunicarsi, nelle more delle quasi due ore trascorse allo Zini, i due (non inosservati) tifosi?

  mercoledì 18 agosto 2021

Election Day 2021 - INSIEME SI CAMBIA PIZZIGHETTONE

Salvare la Fondazione Mazza (sempre più) al centro e nelle priorità del programma e della futura azione amministrativa

Rimani informato!