Egregio Direttore,
ho letto con attenzione articoli apparsi sulla stampa locale di Comuni che chiedono, per se stessi, il 5 per mille.
Questo argomento mi spinge, ancora una volta, a sollevare il problema del 5 per mille ai Comuni che ne facciano domanda.
Richiesta naturalmente legittima ma, a mio avviso, inopportuna. Una simile scelta penalizza fortemente le associazioni del Terzo Settore che prestano la loro insostituibile opera nel campo del volontariato di tutte le comunità del territorio.
Sappiamo che spesso i loro interventi sopperiscono alle carenze in ambito culturale e sociale delle varie amministrazioni comunali.
L'emergenza e la crisi di questi mesi a causa della diffusione del Coronavirus hanno dimostrato, se mai ce ne fosse stato bisogno, quanto sia importante il ruolo Terzo Settore e il contributo che tutte le associazioni potranno dare per superare il momento difficile che il nostro Paese sta vivendo.
Mi auguro che i Comuni riflettano sulla scelta di chiedere per sé il contributo del 5 per mille e si facciano invece promotori affinché tali risorse siano destinate agli Enti del Terzo Settore, per favorire l'organizzazione di tutte quelle attività e quelle iniziative utili, per non dire necessarie, per i cittadini sia in questa situazione problematica sia in futuro.
Strepparola Giuseppe
(Operatore del Terzo Settore)
Rivolta d'Adda