Anche quest'anno a Cremona si è celebrato, con laica sobrietà, l'anniversario della breccia di Porta Pia con cui, con l'assalto del 20 settembre 1870, finalmente Roma entrava a far parte dello Stato italiano per diventarne la capitale. Quest'anno cadeva anche il 150° anniversario del successivo 3 febbraio 1871, data in cui Roma diveniva ufficialmente ed effettivamente capitale d'Italia. Sempre nel 1871, in maggio, il Parlamento approvava la legge con cui lo Stato italiano garantiva al pontefice le condizioni per il libero svolgimento del suo magistero religioso, con status e prerogative di un capo di Stato. Questo avveniva unilateralmente dato il noto atteggiamento di Pio IX ma ciò non ne sminuisce l'importanza. Cremona ha un particolare motivo per ricordare la data di Porta Pia. Tra i 48 militari italiani ivi caduti vi fu il Maggiore Giacomo Pagliari, comandante del 34° Battaglione dei bersaglieri, nostro conterraneo nato a Persico e poi residente a Stagno Lombardo, medaglia d'oro al Valor militare. Il suo nome è ricordato anche nella diretta testimonianza di quei fatti scritta da Edmondo De Amicis, presente in quanto ufficiale dell'esercito italiano: "... era morto valorosamente sulla breccia il Maggiore dei bersaglieri Pagliari...". È davanti alla sua lapide nel cortile municipale che, a nome delle associazioni promotrici, hanno parlato il presidente del Consiglio comunale di Cremona, Paolo Carletti e il Sindaco di Stagno Lombardo, Roberto Mariani. Il primo per sottolineare il dovere delle Istituzioni di valorizzare la data del 20 settembre per l'importanza e l'attualità che essa riveste nella vita civile democratica del Paese, Mariani ha illustrato il bel lavoro fatto dalle scuole e dal Comune di Stagno col quale lo scorso anno si è pubblicato il volume con la biografia di Giacomo Pagliari. Hanno poi svolto brevi interventi alcuni partecipanti: Sergio Denti per comunità socialista, la consigliera comunale Stella Bellini, il radicale Vittorio Mascarini, Giuseppe Azzoni dell'ANPI. Da tutti è stata condivisa la necessità che questa data non venga disattesa ma sia una festa civile, una occasione preziosa per rendere attuale la lotta contro l'oscurantismo. Ieri si aprì una breccia nel muro del potere temporale e di idee reazionarie allora dure a morire. Oggi va abbattuto il muro di un nuovo oscurantismo fatto di negazionismi su fondamenti della storia e della scienza, di rigurgiti di razzismo e neofascismo e di opposizioni conservatrici o peggio verso l'affermazione di diritti civili ormai maturi e presenti nel resto d'Europa. La celebrazione era promossa dalle locali: Comunità socialista, partiti radicale e repubblicano, associazioni "Mazzini" e "Zanoni", ANPI, "Eco del popolo".