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“Il fascismo è finito il 25 aprile”

Di Mimmo Franzinelli

  25/04/2022

Di Redazione

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La nostra premessa non può, nonostante che la ribadiamo con una cadenza annuale, cambiare: il lavoro storiografico e la produzione libraria di Mimmo Franzinelli e, con i loro ritmi, una collaudata, impressionante macchina. Non ci siamo sorpresi, dopo aver presentato l'anno scorso Storia della Resistenza, scritto a quattro mani con Marcello Flores, leggere dell'uscita di “Il fascismo è finito il 25 aprile” 

È giunto il momento di smontare uno dei luoghi comuni più duraturo della storia repubblicana, ovvero quello secondo il quale il fascismo è morto e sepolto da fine aprile 1945. Già nel secondo dopoguerra, infatti, la dottrina della continuità dello Stato riportò ai vertici di prefetture e polizia personaggi di schietta fede fascista. Poi si è permessa la ricostituzione di un partito fascista come il Movimento sociale italiano che, tra manganello e doppiopetto, ha avuto un ruolo negli scontri di piazza e ha contribuito perfino all'elezione di presidenti della Repubblica (da Antonio Segni a Giovanni Leone). E ancora, tra la fine degli anni Sessanta e il successivo decennio, le convulse fasi della strategia della tensione, con trame nere e stragi su cui la magistratura non ha fatto chiarezza, lasciando impuniti i responsabili delle sanguinose attività terroristiche. Infine, al superamento del MSI in ottiche postfasciste hanno corrisposto riemersioni e soprassalti di destra radicale. E oggi, a un secolo dalla Marcia su Roma, il fascismo torna periodicamente protagonista delle cronache, segnando la politica e la società con una presenza che non si può ignorare. 

L'argomento è sempre sulla punta della lingua e della penna. Ma, come dimostrano le vicende degli ultimi giorni a cavallo della ricorrenza della Liberazione, è, da un lato, difficile sfuggirgli e, dall'altro, opportuno non perderlo di vista nella triangolazione tra una questione irrisolta ed un'incombenza ancora divisiva. 

Ovviamente il nuovo lavoro di Franzinelli ci interessa. Siamo intervenuti su di lui (non inascoltati) per chiedergli di venire a confrontarsi alla rassegna Filo/Eco libri. Ne daremo notizia ai nostri lettori, che sappiamo molto motivati sull'approfondimento storico, quando l'evento sarà calendariato. Già sin d'ora, però, non riusciamo a sottrarci all'impulso di un avamposto di confronto.  

Forniamo ai nostri lettori in materia di quando sarebbe finito il fascismo e di quanto invece resta incombente, almeno sul piano della divisività, uno stralcio di quanto scrivemmo in materia ne Il Socialismo di Patecchio (allegato in calce - ndr). 

L'autore 

MIMMO FRANZINELLI 

Occuparsi di storia è un'attività affascinante, un'esplorazione avventurosa tra passato e presente alla scoperta di nuove fonti da riordinare e interpretare; l'esito delle ricerche si sedimenta in testi che, dopo aver smosso l'intimo del loro autore, raggiungono l'obiettivo se riescono a trasmettere qualcosa di significativo al lettore. Lo studio della storia presuppone che si sappia che esso mira a qualcosa d'impossibile, eppur necessario e importante. Studiare la storia significa abbandonarsi al caos, ma al contempo mantener fede nell'ordine e nella ragione. È un compito molto serio, e forse tragico. Un libro dovrebbe frugare nelle ferite e procurarne di nuove; in una parola, essere pericoloso; per chi lo legge, così come lo è stato per il suo autore. Vorrei scrivere libri che si interrogano e che ti interrogano, per guardare con lenti nuove al nostro passato.

Non occorrerebbe molto altro per presentare, sia pure sinteticamente, il profilo dell'autore, che, specialmente negli più recenti, si è fatto conoscere da una sempre più vasta cerchia di lettori, come autorevole storico del fascismo e dell'Italia repubblicana. È componente del comitato scientifico dell'Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione «Ferruccio Pari», nonché autore di numerosi saggi, fra cui, da Mondadori: Le stragi nascoste, Squadristi, Guerra di spie, Il piano Solo, Il prigioniero di Salò, Il duce e le donne, Bombardate Roma!, Disertori, Il Tribunale del duce; Fascismo Anno Zero. 1919: la nascita dei Fasci italiani di combattimento; Fiume 1919. Ed, appunto, con Marcello Flores, Storia della Resistenza, Collana Cultura storica. È inoltre coautore dei libri fotografici Il duce proibito, RSI e Fiume.

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