Abbiamo ricevuto e molto volentieri pubblichiamo
MASSIMO BONDIOLI
Nato in Provincia di Mantova nel 1959, vive da molto tempo a Piadena Drizzona (CR). È stato insegnante di scuola primaria per oltre quarant'anni. Oltre alla poesia e alla promozione culturale, si dedica a un'intensa attività di volontariato sociale.
Ha pubblicato le raccolte Sotto il segno del tiglio, Gattogrigio Editore, 2010, La chimica del mare, puntoacapo Editrice, Pasturana (AL), 2014, Animali di strada (con Mauro Ferrari), Rossopietra, Castelfranco Emilia (MO), 2018, e la plaquette Era dunque quella la via?, Alla Chiara Fonte, Lugano Viganello, 2019.
Ha partecipato a diversi concorsi riportando significativi riconoscimenti. Sue poesie sono pubblicate su riviste e antologie
Prima di tutto emerge la concezione della poesia come espressione della “vita”, non quindi forma letteraria fine a sé stessa, ma trasposizione dell'esperienza, realmente vissuta e esperita, poesia come strumento che ha bisogno delle “parole”, a cui va quindi attribuita la massima attenzione e la cura che meritano, perché possano essere “inviate” (c'è quindi un destinatario con cui va instaurato il dialogo: l'altro da sé) “oltre confine”, appunto. Le parole devono quindi essere in grado di travalicare i propri limiti, rompere indugi e barriere, attraversare l'altro per farsi concrete e entrare in sintonia con il mondo; ma tale processo non può mai essere a senso unico. (...) La poesia di Bondioli, come appare esplicito in questa opera, naturale approdo delle precedenti, è allora soprattutto voce che cerca di indagare l'uomo (fosse pure, come in passato, attraverso gli “animali di strada”), tutta la contraddittorietà della sua esistenza, definita con un'espressione felicissima “mappa precaria / dei suoi infiniti approdi”. (Dalla Prefazione di Fabrizio Bregoli)