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Riproviamoci per il bene dell’Italia

(Comunità Socialista cremasca)

  23/04/2020

Di Virginio Venturelli

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La Comunità Socialista cremasca, in più occasioni ha manifestato ai sostenitori del PSI, di Area Socialista, di Socialisti in Movimento e di Socialismo XXI, il proprio disappunto per la incomunicabilità persistente tra le associazioni o circoli di ispirazione socialista.

Lo abbiamo fatto forti della nostra attività territoriale, raggruppante esponenti delle opzioni sopra richiamate, unitariamente consapevoli della necessità inderogabile di allargare, e non di restringere, gli apporti finalizzati alla rinascita di una nuova e degna formazione attualizzante la storia del socialismo italiano.

Con il presente documento, ritorniamo sul tema, per sollecitare la rimozione delle residue impuntature, di chi continua a pensare di aver sempre avuto ragione e gli altri sistematicamente torto, quando onestamente dovremmo ammettere tutti i rispettivi errori, nonché riconoscere la buona fede nei differenti tentativi seguiti per ridare la giusta dignità alla tradizione socialista.

Al netto di stantii personalismi, noi pensiamo convintamente che non proprio impossibile mediare una linea politica di ampio respiro sui valori e sulla attualità del socialismo democratico.

Basta ritornare a dialogare e confrontarsi sul futuro più che sul passato.

Non farlo, non dare alcun seguito agli impegni assunti, unanimemente, in occasione del ventennale della morte di Craxi, mancheremmo una opportunità fondamentale per rilanciare le questioni politiche rimaste aperte con la sua scomparsa.

Dallo stallo in cui ci troviamo, occorre uscire urgentemente perché da un lato porta allo sfilacciamento completo elettorato laico-socialista, senza minimamente essere attrattivi verso le nuove generazioni, alla ricerca di soggetti politici identitari di valenza internazionale, idonei di affrontare efficacemente i problemi della globalizzazione enonomica, sociale ed ambientale.

Il contesto, oggi sotto gli occhi di tutti, a nostro avviso, risulta particolarmente favorevole per riaffermare e riproporre, in chiave moderna, una rinnovata politica socialdemocratica, che corregga le distorsioni provocate dal predominio della finanza e dell' economia nella società attuale.

Nei confronti degli ultimi governi nazionali e delle contraddizioni che quotidianamente vediamo susseguirsi, non possono più essere ulteriormente giustificati, perché, si afferma, privi di alternative.

Cosa altro dovrebbe accadere, per convincere i socialisti in senso lato, a unire le loro forze, a rilanciare convintamente il loro patrimonio ideale, dismettendo ogni polemica spicciola, a lavorare per il decollo di una rappresentativa forza socialista, ove democraticamente si può maggioranza o in minoranza interna al partito, senza provocare altre divisioni.

Tale prospettiva è l'unica che ci può schiodare dalla ininfluente percentuale elettorale di questi anni, insieme alle definizione di un distintivo programma all'altezza delle sfide odierne.

Senza negare la libera iniziativa né la ricerca di un giusto profitto, il futuro va immaginato diversamente, puntando su una società “diversamente ricca” con una economia sociale rispondente alle esigenze dei cittadini.

Dobbiamo riscoprire il riformismo socialista per società più equilibrata nella redistribuzione della ricchezza, con una maggiore giustizia sociale, uno sviluppo sostenibile dell'economia, della finanza, della produzione, con una migliore qualità della vita e dell'ambiente.

Le filosofie liberiste e le ricette pratiche applicate, vanno decisamente sostituite con una visione socialista liberale, che ripari innanzitutto, alla luce della gestione ancora in corso del contagio Covid 19, i danni di certe privatizzazioni nei servizi pubblici, nonché le distorsioni legislative concorrenti tra lo Stato e le Regioni.

Tutto ciò premesso, la Comunità Socialista cremasca, ripropone a tutti i responsabili delle variegate organizzazioni socialiste, l'apertura di un confronto serrato, che porti, entro pochi mesi, alla convocazione degli stati generali del socialismo italiano, o altre iniziative con analoghe finalità.

Per la riuscita di tale obiettivo, un obbligo morale alla partecipazione lo attendiamo anche da tanti compagni, defilatisi più o meno volontariamente, portatori di apprezzabili esperienze parlamentari, politiche ed amministrative.

Il Paese ha urgente bisogno di un forte partito socialista e di una classe politica competente, per cui, limitarsi a scrivere dei libri, pur pregevoli, sul come eravamo, onestamente non basta al progetto, né alla meta.

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