Associazione Radicale Fabiano Antoniani
ASSEMBLEA FONDATIVA
Ristorante Centrale Vicolo Pertusio 4, 26100 Cremona
VENERDÌ 18 Ottobre 2019 ore 18,30
In ordine alla presentazione da parte de L'EdP dell'evento congressuale sopra-richiamato abbiamo ricevuto a mezzo raggruppamento whatsapp del network Welfare la riflessione di Gigi Rossetti.
Che, ringraziando, ben volentieri pubblichiamo. Nell'auspicio che altri nostri lettori intervengano nel dibattito.
Sono solo uno e non rappresento nessuno, ma saluto personalmente come positiva per la vita democratica cremonese questa nuova nascita nel tempo, ahimè soprattutto agli albori del movimento, alcune cose importanti mi accomunano alla - ed altrettante ho "imparato" dalla - cultura ed iniziativa politica dei Radicali, sul fronte delle libertá civili (libertario e di tutela delle minoranze) e dei diritti umani (umanitario e nonviolento);
molte altre mi separano - e, in alcuni casi - mi contrappongono ad essi, sul fronte dei diritti sociali ed economici (liberismo e antisindacalismo), della democrazia partecipativa (maggioritario e personalizzazione leaderistica), delle relazioni internazionali (atlantismo bellicista e filo-sionismo antiarabo):
Cosí come non perdono, sul piano piú strettamente politico, le ondivaghe partecipazioni organiche, opportuniste e subalterne, sia ad alcuni governi delle peggiori destre padronali e fascioleghiste che ad altri listoni del piú regressivo ulivismo neoliberale;
in una deriva trasfigurativa all'amerikana che li ha portati negli anni a perdere molti aspetti di critica egualitaria del potere e dell'originaria ispirazione liberalsocialista e "rivoluzionaria" (quella autentica da gobetti a rossi, non ciò che oggi viene spacciato da troppi mistificatori sotto questo nome),
a degenerare la giusta critica ai tratti totalitari dei regimi in un viscerale e indiscriminato anti-comunismo (che se le parole avessero un senso universale potrebbe definirsi come "anti-socialismo" tout-court), a sposare le peggiori campagne confindustriali contro la dignitá e le lotte dei lavoratori, arrivando talvolta persino a sostenere la logica e la pratica della guerra...
Con questo animo complesso e con questo spirito dialettico, da accanito sostenitore della biodiversitá" del più ampio pluralismo politico, accolgo con interesse la nuova iniziativa politica, augurandole un buon lavoro civile e democratico, promettendole attenzione e ascolto, offrendole disponibilitá al confronto e auspicando possibili convergenze libertarie umanitarie ambientaliste.
*Gg