Solo qualche giorno fa avevamo pubblicato l'editoriale del Direttore di Avantionline intitolato Green pass. Sullo stesso filone Mauro Del Bue si esprime lato sensu su uno degli aspetti nodali delle “esternazioni” (“confronto” sarebbe un termine inadatto e suscettibile di evocare un'improponibile par condicio tra le opposte testimonianze in atto).
Quel che resta della forma partito del movimento socialista farebbe bene a scendere in campo; consapevolmente e decisamente! Perché l'esito del contrasto alla pandemia, anche se scandito da risultati in controtendenza con i picchi di un anno fa, è tutt'altro che definito. Perché la pandemia venga iscritta nell'agenda delle calamità bibliche sconfitte e delle resilienze comunitarie acquisite, dovrà passare molta altra acqua sotto i ponti. Il saldo finale, trattandosi di materia scientifica in progress e di risposta comunitaria in itinere, dipenderà non solo dal collaudo della sala regia gestionale, ma anche (forse, prevalentemente!) dalla coesione civile.
I cui perni devono affondare sia nel superiore interesse comunitario, vettore di aspettative ma anche di doveri etico-morali, sia nell'individuazione dei parametri basici di una comune lettura del fenomeno e delle chiavi interpretative cui si richiamano i passaggi operativi e regolatori.
Il precedente “Green pass” metteva sotto riflettore un segmento importante della tattica di contrasto nel riflesso della strategia vaccinale, come risposta prevalente dei mezzi disponibili. “Complotto” è una risposta che risale gli step della riflessine e dell'approfondimento, in un'ottica, etica e culturale, universale. Ci ritroviamo completamente, nell'intento di sviluppare anche noi più che un confronto una testimonianza del più vasto sforzo in atto.
Mauro Del Bue 24 luglio 2021 L'EDITORIALE
Il complotto
Manca sempre il soggetto nella dietrologia dei no vax. Pensano a un grande vecchio che ordisce un tranello mondiale per un uso strumentale del Covid volto a toglierci la libertà. Non specificano mai l'identità di Costui. Una sorta di machiavellico essere (fisico, metafisico) che sta dietro tutti gli impedimenti e le distinzioni tra vaccinati e non. E che pianifica un cambio di ordine in senso autoritario dell'intero pianeta. Li ho letti i messaggi sui social, nonché le immagini truci che evocano le peggiori dittature e addirittura il nazismo, le stelle di David, i campi di internamento. Vorrei cavarmela guardando dall'altra parte e ignorando questo insieme di allucinazioni e di incubi truculenti. E invece credo occorra evitare che prendano piede per intossicare violentemente la fase che stiamo vivendo. Chi sono costoro che stanno complottando contro di noi? Non si capisce, forze immateriali, indistinte, impersonali. Eppure un complotto deve presupporre degli autori e dei fini molto evidenti. Da un anno e mezzo la pandemia, sia essa stata partorita da un mercato cinese infetto o da un esperimento sbagliato (come nella famosa canzone di De André musicata sulla Antologia di Spoon River di Edgar Lee Master) un virus ha dilagato per il mondo intero, seminando 4 milioni di morti. In Italia i morti superano i 150mila. Dopo meno di anno, un tempo record, grazie ai massicci finanziamenti soprattutto americani, si è arrivati a un vaccino, anzi a più d'uno, approvati dall'Oms e poi dall'organizzazione sanitaria dei singoli stati. Anzi è capitato che in taluni casi, vedi il vaccino russo Sputnik, il vaccino sia stato approvato in solo dalle organizzazioni statali e non da quella internazionale. Il mondo intero, anziché porsi il doveroso interrogativo sull'uso equo del vaccino, perché diventi bene comune, come ha proposto il presidente americano Biden, e sulla necessità, alla luce di quell'altruismo necessario del quale si è opportunamente parlato, di diffonderne l'utilizzo nei paesi poveri, si sta dividendo tra favorevoli e contrari alla vaccinazione e tra questi ultimi tra chi ritiene, in base a supposizioni fanta scientifiche, che il vaccino sia inutile o addirittura dannoso e, appunto, chi vaticina l'esistenza di un grave e pericoloso uso del vaccino per trasformare il mondo intero in un unico grande lager. Tra vaccinati e non vaccinati, dicono questi ultimi, devono essere sanciti diritti comuni altrimenti avanza il nuovo regime. Non insisto per l'ennesima volta sul concetto di libertà, che non può mai essere assoluta. Non esiste il diritto di uccidere, né di fare ammalare il prossimo. Non è mai esistito. I bambini, durante le malattie esantematiche, oggi anch'esse scongiurate dai vaccini, venivano tenuti a casa. Era mancanza di libertà o precauzione indispensabile per proteggere la libertà altrui? Oggi si arriva molto oltre. Dunque i soggetti. Chi sono mai costoro che intendono reprimere e costruire il nuovo ordine autoritario? Siccome non esiste al mondo un solo paese che non utilizzi il vaccino e che non prenda provvedimenti che distinguano tra vaccinati e non (perfino la democraticissima Inghilterra proibisce ai non vaccinati di giocare a pallone) dovremmo concludere che tutti gli stati del pianeta sono i soggetti che tramano contro di loro. Strano no? E per quale obiettivo? Dalla Cina, che democratica non é, agli Usa, oggi in conflitto con essa, dagli Israeliani ai palestinesi in perenne guerra tra loro, dai russi agli ucraini, da anni in dissidio, dall'Ungheria di Orban, contrario alla democrazia liberale, alla Turchia di Erdogan, più o meno sulla stessa linea, sia pure ammantata da motivi religiosi, dalle vecchie socialdemocrazie nordiche ai sistemi ancora arretrati del centro Africa tutti sarebbero ricondotti all'unità per rincorrere, attraverso il Grande complotto, un obiettivo unico di repressione. Siamo alla commedia. Una commedia però, attenzione, che per la carica di violenza che reca seco può portare tragici deragliamenti. Non è la prima volta che l'irrazionalità, come non ricordare il complotto giudaico massonico, porta a drammatiche conseguenze. Per questo occorre battersi con l'uso della razionalità, con i buoni motivi della scienza e della medicina, con la pazienza dei vecchi pensatori dell'illuminismo che sapevano smontare tutte le superstizioni.