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Il 70° anniversario
della scomparsa
di Guido Miglioli

  25/10/2024

Di Redazione

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Da L'Eco del Popolo del 31 ottobre 1954

Guido Miglioli è morto. I funerali solenni si sono svolti a Soresina

Nella Clinica Capitanio di Milano, è morto domenica mattina, all'alba, l'ex organizzatore sindacale dei contadini e leader della corrente di sinistra del Partito Popolare del quale fu deputato per tre legislature, Guido Miglioli. Era stato ricoverato dai primi di gennaio di quest'anno per una grave forma di infezione organica dell'esofago che, in queste ultime settimane, era andata aggravando in modo preoccupante tanto da rendere impossibile ogni ingestione di cibo sì che la morte è giunta, malgrado ogni sforzo ed ogni cura di medici curanti, quasi come il lento spegnersi di ogni umana energia.

Il nome di Guido Miglioli resterà indissolubilmente legato alle grandi lotte contadini che negli anni intercorsi tra la fine della prima guerra mondiale e l'avvento del fascismo ebbero come teatro la Bassa bergamasca e quella parte della provincia di Cremona con essa confinante, che faceva all'antico collegio elettorale di Soresina. Nato a Castelleone, una grossa Borgata del Soresinese, 75 anni orsono, Guido Miglioli era allora nel suo pieno vigore fisico ed intellettuale capeggiando, in seno al Partito Popolare (il primo grande partito politico dei cattolici italiani fondato e diretto in quegli anni dal sacerdote siciliano Luigi Sturzo) la corrente di sinistra, espressione diretta e combattiva delle masse lavoratrici e particolarmente contadini, che ritenevano non inconciliabili le proprie credenze religiose con le esigenze politiche e sindacali della solidarietà di classe. Di questa esigenza le organizzazioni "bianche" del Cremonese e del Bergamasco furono le più decise banditrici ed i termini "migliolino" e "migliolismo” apparvero con sempre maggiore frequenza nelle cronache politiche di quegli anni e stettero ad indicare, nelle gazzette benpensanti, una particolare forma di "estremismo" bianco ancor più pericoloso, se possibile, di quello "rosso". Lo scandalo era grave e non poteva essere tollerato. Intervennero le "autorità"

ecclesiastiche, intervennero i dirigenti del partito, intervenne, soprattutto la violenza armata degli agrari e delle squadrate farinacciane e, quando, dopo la cosiddetta "marcia su Roma" ed il discorso del "3 gennaio", la vita in Patria gli fu resa impossibile, l'onorevole Miglioli dovette, come tanti altri, lasciare l'Italia. Nella sua ventennale odissea di rifugiato politico egli soggiornò dapprima in Francia, poi fu in Olanda, nel Belgio ed infine in Russia. Del suo lungo soggiorno in URSS è frutto il libro "una storia e un'idea", pubblicato al suo ritorno in Francia. Nel 1941 arrestato dai nazisti e deportato in Francia, riuscì a fuggire e a raggiungere l'Italia. Arrestato nuovamente nel 1944, a Cremona, rimase incarcerato sino alla avvenuta Liberazione. Nel '46 dava alle stampe la sua ultima opera "Con Roma e con Mosca”, partecipando attivamente al movimento per i Consigli di Cascina e per la Costituente della terra ciò che aveva nuovamente attirato su di lui i fulmini della stampa borghese sempre larga di calunnie e di denigrazione nei confronti dei veri democratici. Tutta una vita generosamente e cristianamente spesa per la redenzione dei lavoratori.

Una rivisitazione non da flashback…

Ad iniziare dalla cimasa (che vuole rappresentare l'alfa e l'omega del percorso esistenziale) dell'ampio apparato fotografico, con cui, consapevoli dell'importanza del corredo d'immagini, desideriamo proporre la rivisitazione di una figura, forse ingenerosamente (a cadavere ancora caldo), racchiusa nell'incipit della presentazione della testata socialista (“l'ex organizzatore sindacale dei contadini e leader della corrente di sinistra del Partito Popolare”). Quasi sicuramente non per ingenerosa sottovalutazione del rating (probabilmente non ancora decretato da una visuale storica lunga) dello scomparso. Perché, a distanza di settant'anni dalla scomparsa (lungo periodo suscettibile di accantonare sia pur comprensibili rivalità), si staglia come nettamente appartenente ai piani alti dell'idealismo, del pensiero, della militanza della storia politica contemporanea. Del nato a Pozzaglio frazione Castelnuovo Gherardi (non già come scrive l'autore dell'articolo e come, riferendosi a Soresina, pensano molti).

Rivisitata nella sua vasta articolazione e nella sua profondità, la figura di Miglioli presenta molti lati di attualizzazione.

Ed è per questo che la ripercorremmo e approfondiremo. Copiaincollando da “Il Socialismo di Patecchio” le parti che afferiscono e focalizzando circostanze (il comune esilio parigino con il cremonese Mario Coppetti); circostanze, diciamo, prive di valore documentali, ma istruttive.

Adesso e qui, inquadriamo il suo ultimo tratto esistenziale, sapientemente riassunto dalla testata socialista, nel contesto temporale di quell'anno, il 1954. Temperie, oseremmo dire, di raccordo tra un ciclo in esaurimento o in via di esaurimento (il “centrismo”, come forma di transizione dal ciennellismo alla egemonia scudocrociata) ed un ciclo, ancora fortemente pervaso dalle criticità di contrapposizioni che avevano perni sia sulle opzioni di appartenenza internazionali sia sul contrasto sociale.

Il 1954 fu l'anno acme del contrasto sulle alleanze mondiali (con il tentativo, addirittura, di formare un esercito europeo) e sulle dinamiche sindacali, attivate da un contesto di profonda ingiustizia, a livello di difesa della dignità

del lavoro e di rivendicazione di un sovvertimento della distribuzione delle risorse prodotte e di condizioni di vita meno inique.

Su tutto ciò Miglioli era stato lucido precursore come organizzatore dei lavoratori ispirati dal cattolicesimo sociale e come esponente del cristianesimo democratico. Lo era stato fino al “fuori strada” delle elezioni cruciali del 18 aprile 1948. Che avrebbero, sostanzialmente, fatto un delisting di un contributo civile ancor meritevole di essere espresso nel futuro che si stava approssimando.

P.S. L'EdP attende contributi di approfondimento.

Le gallerie
Eventi più significativi del 1954.
Eventi più significativi del 1954.

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