1) venerdì 13 maggio 2022 ore 21
Ricordo del Compagno On. Giacomo Bergamonti nel 70° della morte
70 anni fa, il 17 marzo 1952, a poche ore da una rovinosa caduta in moto, moriva all'ospedale di Bozzolo Giacomo Bergamonti, trentaduenne deputato del PCI, tra i più popolari esponenti politici del secolo scorso nella nostra provincia. Scriveva il quotidiano “l'Unità” del giorno successivo:
“(...) Il tragico incidente è avvenuto domenica all'altezza della frazione di Pontirolo. Il compagno Bergamonti a bordo di una Gilera 250 tornava da Piadena dove aveva tenuto una riunione. Improvvisamente per evitare una grossa pietra eseguiva una brusca manovra andando a cozzare contro un paracarro. L'urto era violentissimo, Bergamonti gravemente ferito restava privo di sensi in mezzo alla strada. Pochi minuti dopo veniva raccolto dal dottor Mantovani che transitava con la sua 1400 e trasportato al vicino ospedale di Bozzolo (…) nonostante le cure decedeva alle 13.30 di oggi (…). Il compagno Togliatti ha inviato alla Federazione comunista cremonese il seguente telegramma: “Esprimo mio profondo dolore per tragica morte Giacomo Bergamonti. Trasmettete ai famigliari caro compagno scomparso sensi più vivi mia solidarietà per gravissima perdita – Palmiro Togliatti”. Il 17 era una domenica sera e Bergamonti da Piadena andava per un altro incontro a S. Marino di Gadesco. All'ospedale alle sei del mattino era andato, per portargli parole di conforto ed un auspicio di guarigione, don Primo Mazzolari, Ne fu testimone un giovanissimo Renzo Antoniazzi che stava dalla notte nella stanza per assistere il ferito insieme al compagno Fava, capolega di Piadena. Sembrava, dirà, che non fosse così incombente il pericolo di morte che invece precipitò verso le 13 e 30.
Al feretro fecero ala, paese per paese, grande numero di persone commosse e partecipi nel passaggio del carro da Bozzolo a Piadena a Cremona, dove avvennero le manifestazioni ufficiali, e poi da Cremona al cimitero di Gussola. Imponente la partecipazione a Porta Venezia ai discorsi di estremo saluto con Arturo Colombi per la Direzione del PCI e poi di Guido Percudani e Renzo Zaffanella, presenti Teresa Noce, Davide Lajolo, Giuseppe Alberganti, il Sindaco Giovanni Lombardi, il Presidente della Provincia Ghisalberti e tanti altri rappresentanti di organizzazioni ed Istituzioni.
Il sentimento della nostra gente per Bergamonti si riscontrava ancora diversi anni dopo, in molte case di lavoratori si vedeva esposto un suo ritratto ricordo.
Giacomo era nato a Gussola nel 1919, in una sua nota autobiografica (conservata tra le carte del PCI cremonese in Archivio di Stato) egli ricorda con gratitudine la sua famiglia ed il padre “ciabattino”, ed i sacrifici per farlo studiare e diplomarsi maestro da studente – lavoratore. Quindi si rivede “balilla” come tutti i ragazzi, ma assai presto “ribelle”, polemico, autore di scritte antifasciste sui muri nottetempo e poi vittima di qualche “lezione” col manganello.
Militare in Calabria l'otto settembre del '43 vagò da “sbandato” da Catanzaro a Napoli a Roma e si mise in contatto con attivisti del PCI. A Cremona, con la Liberazione, fu subito tra i quadri più attivi, eletto negli organi dirigenti provinciali del partito e consigliere a Gussola. Ma soprattutto “sempre presente dove più intensa era la lotta dei lavoratori”, scriverà di lui Arnaldo Bera. Dunque tra i fornaciai del casalasco o nelle occupazioni delle “filande” come tra i salariati delle nostre campagne nei duri scioperi del 1948 e 49 contro le disdette o nella occupazione della tenuta della Cartiera di Gussola. Ci teneva molto ad avere un tenore, un modo di vita come quello della sua gente, del mondo del lavoro. Tanto che anni dopo si raccontava con benevola ironia della sua partecipazione ad infuocate assemblee sindacali confuso nelle ultime file ed avvolto nel tradizionale tabarro come tutti, e si sa di critiche da molto in alto della dirigenza del PCI perchè andava piuttosto “trasandato” alle sedute della Camera. Certamente questo nulla toglieva alle qualità umane e politiche che lo caratterizzarono nelle responsabilità che ebbe ed al contributo di pensiero e di proposta che diede (significativo, per fare un solo esempio, un suo denso libretto sui rapporti di classe sociali tra cremonese e cremasco).
Bergamonti era stato eletto deputato nella lista del Fronte della sinistra nelle elezioni del 1948 con 47.683 preferenze.
Sante Gerelli (Gussola)
Giuseppe Azzoni (Cremona)
2) sabato 14 maggio ore 18
Il Circolo Arci Bassa inaugura la nuova sede
Attivo dal 2005, il Circolo ha recuperato e acquisito i locali della storica Casa del Popolo Alessandro Vaia, in Piazza Comaschi. Per contribuire alla raccolta fondi: sostieni.link/30984
È fissata per sabato 14 maggio 2022 l'inaugurazione della nuova sede del Circolo Arci Bassa di Gussola (CR), che – dopo 17 anni di attività ma senza un luogo fisico dove poterle sviluppare – ha acquisito i locali della storica Casa del Popolo di Gussola, intitolata ad Alessandro Vaia e sita in Piazza Comaschi, 41. La giornata inaugurale avrà inizio alle ore 18:00 con il taglio del nastro, con interventi e saluti da parte di Stefano Belli Franzini, Sindaco di Gussola, Giuseppe Marconi, Presidente del Circolo Arci Bassa, Claudia Noci, Presidente del Comitato Territoriale di Arci Cremona, e Massimo Cortesi, Presidente di Arci Lombardia. Seguirà buffet e sottofondo musicale, che poi si tramuterà in dj set, con Casalmaggiore a 33 giri.
Il giorno dopo, domenica 15, alle 13:00, ci si ritroverà per un ulteriore pranzo di inaugurazione.
Il Circolo Arci Bassa nasce a Gussola nel 2005 grazie a un gruppo di volontari appassionati e determinati e, in poco tempo, diviene un punto di riferimento non solo per il paese ma anche per l'intera area casalasca. Inizia così una storia fatta di incontro, scambio e crescita intergenerazionale e interculturale aperta a tutte e tutti. Pur non avendo una sede fisica, Arci Bassa è riuscita a promuovere attività di rilievo come il Concorso letterario nazionale Eridanos, giunto alla sua 16ª edizione nel 2022, e la rassegna di commedie Da sganasas dal rider, che da anni anima il vicino teatro di Scandolara Ravara. Arci Bassa ha anche fortemente sostenuto e contribuito alla pubblicazione, nel 2014, del libro Mafie all'ombra del Torrazzo: un'importante opera di ricognizione sulla penetrazione delle organizzazioni mafiose nel territorio cremonese, scritta a quattro mani da Claudio Meneghetti e Stefano Prandini, con la fondamentale collaborazione dei volontari del Circolo.
Attualmente Arci Bassa annovera circa 80 associati, che però si sentono e sono tantissimi, perché aderenti ad Arci: una grande Associazione Culturale e di Promozione Sociale con centinaia di migliaia di socie e soci e tantissime Associazioni, Circoli, Case del Popolo, Società di Mutuo Soccorso distribuite in tutta Italia, eredi della tradizione mutualistica dei movimenti popolari e antifascisti che hanno contribuito a costruire e consolidare la democrazia italiana fondata sulla Costituzione.
«Nonostante la popolazione casalasca sia viva ed eterogenea, sono pochi i luoghi di aggregazione e promozione culturale», afferma il Presidente Marconi. «Perciò siamo fortemente convinti che offrire a Gussola e alla provincia uno spazio accogliente e aperto a tutti, ricco di proposte e occasioni di incontro sia fondamentale per creare una rete di relazioni sociali attive: tali relazioni stanno alla base della coesione sociale e permettono al territorio di vivere e fiorire», gli fanno eco i Dirigenti del Circolo.
Volontarie e volontari, non giovani ma instancabili, hanno speso personalmente tempo ed energie per acquistare e recuperare un importante edificio storico di Gussola, la Casa del Popolo Alessandro Vaia, in Piazza Carlo Comaschi, da anni in stato di degrado e abbandono. Grazie al loro impegno, Arci Bassa ha finalmente una sede, che può accogliere alcune delle iniziative già consolidate e molte altre in programma.
«La volontà e le fatiche che abbiamo affrontato per sostenere l'acquisto della Casa del Popolo e dare al Circolo Arci Bassa una sede sono tutte orientate a restituire questo spazio al paese e al territorio: un luogo vivo, dove si intrecciano storia e tradizioni e dove poter costruire assieme cultura, conoscenza e solidarietà», proseguono dal Circolo. «Arci è anche questo: è impegno costante per la collettività, nella convinzione che solo così si possa costruire un mondo migliore per tutte e tutti. La storia della Casa del Popolo è sempre stata questa, a partire da Alessandro Vaia a cui è intitolato l'edificio: egli cedette un proprio appezzamento di terra fuori paese in cambio del terreno dove oggi sorge l'edificio, che un tempo era un orto, con l'obiettivo di creare un luogo del popolo. Il lavoro della comunità, perlopiù volontario, rese poi possibile la costruzione dell'edificio. Una parte di storia che parte dal primo dopoguerra riprende a essere scritta».
La messa in opera degli spazi è stata – e continua a essere – un grande impegno: i volontari che vivono Arci Bassa e che ne fanno parte si sono dati molto da fare e, un pezzo alla volta, con non pochi sacrifici (tra cui l'accensione di un mutuo per l'acquisto e i primi lavori strutturali), hanno messo mano allo stabile. L'esecuzione dei lavori è stata e sarà affidata, laddove necessario, a imprese e artigiani esperti, mentre soci e volontari hanno collaborato attivamente donando lavoro, materiali, attrezzature e arredi. «A tutti loro, professionisti e volontari, va il nostro riconoscimento e ringraziamento», aggiungono i Dirigenti.
La Casa del Popolo è strutturata su due piani per un totale di circa 500 metri quadri. Al piano terra gli spazi principali e già attivi sono la cucina e il salone. Una splendida scalinata tondeggiante proprio all'ingresso porta al secondo piano, dove si trova l'Auditorium Alessandro Vaia, con oltre 80 sedute fisse, allestito con telo retraibile per proiezioni e impianto audiovideo.
Gli spazi sono sempre più accoglienti e funzionali, rendendo così Arci Bassa un luogo familiare, dove si sta bene. La vocazione culturale dell'Associazione si affianca all'obiettivo di inclusività, che si traduce nell'ampliamento della base associativa, sia in termini di età sia di interessi, e a un conseguente aumento delle attività e dei fruitori. Nel periodo di riapertura si sta dando spazio principalmente a iniziative, incontri, azioni sui temi dell'antifascismo, in collaborazione costante con ANPI e Comune di Gussola, ma le iniziative che si vogliono attivare, con e per gli associati, sono molteplici e riguardano cultura e socialità (cineforum, concerti, incontri pubblici, spettacoli teatrali, presentazione di libri, il tutto con un'attenzione particolare alle giovani generazioni), gite e viaggi organizzati, iniziative di animazione culturale e sociale di rilievo territoriale in collaborazione con altre basi associative, cucina tipica e tradizione (la ristorazione è attiva dal giovedì alla domenica, a cena, ma è sempre disponibile su prenotazione per i tesserati Arci). Il Circolo è aperto dal giovedì alla domenica, dalle 15:00 a mezzanotte. Chi volesse sostenere economicamente il Circolo, che sta progettando anche la creazione di una sala lettura e l'eliminazione di alcune barriere architettoniche, può contribuire alla raccolta fondi su Produzioni dal Basso all'indirizzo web sostieni.link/30984. Seguendo i canali social di Arci Bassa, a partire dalle pagine Facebook e Instagram, è possibile rimanere aggiornati sulle varie iniziative.