In occasione della giornata nazionale dedicata al Parkinson, una sindrome che, come molte fattispecie degenerative, ha negli ultimi anni galoppato in termini di elevazione della massa degli affetti, l'ASST di Crema, dimostrando un'apprezzabile volontà di testimonianza scientifica e di divulgazione, partecipa, con un qualificato evento, al programma delle iniziative.
Il panel della conferenza mette in campo la testimonianza sia di validi operatori medici e paramedici sia di pazienti.
Il pomeriggio verrà concluso (nota questa, molto apprezzabile) da un inserto musicale.
Come introduzione dei temi oggetto della conferenza, pubblichiamo una scheda redatta dalla dottoressa Rosina Paletta.
Arte terapia come modulazione nelle vie dopaminergiche:
un trattamento creativo nella Malattia di Parkinson.
La malattia di Parkinson (MP) è una malattia a decorso cronico progressivo, definita clinicamente dall'associazione di tremore, rigidità, bradi-acinesia ed instabilità posturale, e neuropatologicamente caratterizzata da gravi alterazioni degenerative della sostanza nera (pars compacta) e dei nuclei pigmentati del tronco cerebrale. Descritta inizialmente come “Paralisi Agitante” da Parkinson (1817) ed in seguito da Charcot (1872-1873) che ne precisò le caratteristiche cliniche, la malattia ha trovato la sua prima identità neuropatologica con gli studi di Tretiakoff (1919) che sottolineò la costanza delle alterazioni della sostanza nera. Gli studi biochimici hanno permesso di dimostrare l'esistenza di una grave deplezione in dopamina dello striato, come conseguenza del depauperamento neuronale della sostanza nera. L'esordio della malattia avviene intorno alla seconda metà della vita (solitamente tra i 50 e i 60 anni); i casi che iniziano prima dei 40 anni di età sono relativamente rari (4-10%). È la seconda più comune malattia neurodegenerativa. La frequenza è elevata (0,3% della popolazione, salendo rapidamente al 3% dopo i sessantacinque anni) ed è in progressivo aumento. La malattia si instaura in modo insidioso e le manifestazioni cliniche prevalenti sono caratterizzate da alterazioni della sfera motoria (tremore, rigidità, lentezza, alterazione del cammino, della parola, della scrittura e alterazioni posturali). Tuttavia, è ormai ben noto come sintomi non motori possono, talora, precedere la sintomatologia classica motoria e ad ogni modo accompagnarla. Tali disturbi quali: alterazione del sonno, dolore e faticabilità, deficit psichici e cognitivi, autonomici, dispercettivi, influenzano negativamente la qualità di vita del paziente (di pari passo ai disturbi motori) e vanno sempre indagati.
Il beneficio dell'arte e della letteratura correla con tre qualità ritenute indispensabile per essere un buon medico: empatia, saggezza e tolleranza. La pratica medica dovrebbe essere considerata come arte che fa uso della scienza. Per citarla con una frase di Monod:
...nell'arco di tre secoli la scienza, fondata sul postulato di oggettività, ha conquistato il suo posto in società: nella pratica, ma non nelle anime. Eppure le società moderne sono costruite sulla scienza.
Il progresso scientifico ha permesso alla medicina di identificare lo sviluppo cronologico delle malattie, le cause, il differente decorso clinico in ciascun paziente, il trattamento e la prognosi. Modernamente, con l'implementazione di sofisticati metodi e apparecchiature, la diagnosi e la cura per il paziente è divenuta sempre più tecnologica, vicina alla verità e sicura.
D'altra parte, l'approccio del medico al paziente si è trasformato, divenendo, molto spesso frettoloso, e lo stile dell'esame clinico impaziente.
È importante ricordare che il paziente non è un farmaco, ma una persona.
Nel rispetto dell'educazione umanistica e, dalla passione di scienza e arte, nasce il progetto di arte terapia nei malati di Parkinson.
A tal proposito, è lecito porsi delle domande.
Come possiamo definire una terapia che adotta l'arte come parte della cura e, in particolar modo, come possiamo qualificarla in termini di comunità scientifica?
La terapia basata sull'arte (musica, danza, pittura, scultura, teatro etc) può essere descritta come una forma di trattamento che impiega l'espressione artistica per rafforzare alcune delle caratteristiche personali del paziente: come le abilità ad esprimere sé stessi e le proprie emozioni e le capacità di gestire le relazioni interpersonali accrescendo l'autostima. Il metodo scientifico continua ad essere il punto di partenza attraverso cui l'arte e le sue applicazioni possano determinare un beneficio sul paziente. Il principio artistico, inteso come forma di cura e di neuroriabilitazione alternativa, ha oggi evidenze scientifiche di successo. A supporto, diverse ricerche tra cui studi di risonanza magnetica funzionale che correlano i cambiamenti neurospicologici del paziente con l'uso dell'arte, provvedendo a evidenziare come lo sviluppo artistico può, potenzialmente, produrre cambiamenti nelle funzioni cerebrali.
La creazione artistica si basa su sofisticati meccanismi neurologici tra cui il riconoscimento della forma, percezione del movimento, integrazione senso-motoria, astrazione e coordinazione occhio-mano. Nella Malattia di Parkinson, anche in fase iniziale, si verificano anomalie di tali funzioni, denominate funzioni visuo-spaziali. L'impatto di tali deficit sull'indipendenza funzionale e il benessere psicologico sono stati storicamente sottostimati ed efficaci trattamenti per questa compromissione sono sconosciuti. Questi sintomi possono essere riscontrati in qualsiasi fase della malattia ed influenzano molte attività della vita quotidiana negativamente, come l'umore, l'autoefficacia, l'indipendenza e la qualità complessiva della vita. Inoltre, la disfunzione visuo-spaziale è stata recentemente collegata alla compromissione dell'andatura e alle cadute, sintomi noti per essere fattori prognostici sfavorevoli.
L'arteterapia può consentire ai soggetti con tali disabilità un potenziamento delle funzioni visuo-spaziali e, dunque, una migliore qualità della vita.
Negli ultimi anni vi è stato un interesse crescente in tale ambito, dettato anche dalla possibilità di eseguire interventi di riabilitazione con una sicura modalità di intervento, non invasiva e riproducibile, somministrata ai pazienti con Malattia di Parkinson con potenziale facilità di reclutamento e buoni esiti; un programma originale di neuroriabilitazione che adopera competenze artistiche e divertenti migliorando outcome motori e non motori nella Malattia di Parkinson.
Nel Febbraio 2022, presso ASST di Crema, partirà il progetto “Arteterapia nella Malattia di Parkinson” con la collaborazione dell'arteterapista Viviana Visconti. Saranno previsti, come da protocollo, dieci incontri, uno a settimana, della durata di 90 minuti ciascuno.
Ogni incontro prevederà una parte iniziale di stimolazione, una centrale di attivazione ed una finale di verbalizzazione dell'esperienza. Il numero di partecipanti sarà deciso a seconda delle regole di sicurezza e dello spazio a disposizione, per un massimo 8 persone circa.
Una vasta gamma di materiali artistici (oli, pastelli, argilla, tessuti ornamentali, acquarello e pittura) e progetti artistici verrà presa in considerazione e adattata in base ai tratti della personalità del paziente, alla preferenza, livello artistico, impegno e limitazioni fisiche.
Tale progetto verrà presentato in occasione della Giornata Nazionale Parkinson che si terrà presso ASST Crema, Sala Polenghi, in data 29 Novembre 2021 ore 15:00.
Bibliografia:
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Parkinsonism and Related Disorders 84 (2021) 148–154
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Complementary Therapies in Medicine 40 (2018) 70–76
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J Neurol (2009) 256:816–819
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Neuroscience and Biobehavioral Reviews 78 (2017) 13–23
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Brain and Cognition 136 (2019) 103597
Dott.ssa Rosina Paletta
Ambulatorio Malattia di Parkinson e Disordini del Movimento
ASST Crema