Più che riprese, causa Covid, dovremmo dire che non si erano mai interrotte, le riunioni del coordinamento territoriale delle Comunità Socialiste. Un po' in remoto (come fanno ormai tutti) e un po' fisicamente. Un paio di settimane fa si era svolta, come abbiamo dato notizia e come si ricorderà, una riunione a Soncino, dedicata alla agenda delle iniziative in vista del rinnovo del vertice comunale, previsto per il prossimo settembre.
È stata, quindi, la volta del Direttivo, che si è svolto a Pizzighettone; location prescelta sulla base di un'opportuna valutazione del particolare impegno profuso dal locale gruppo socialista sulla crisi dell'alleanza civica, deflagrata sulla vicenda della nomina del Consiglio (di cui abbiamo dato ampia illustrazione) della locale RSA.
Partiamo da questo spunto per ribadire la costante priorità praticata dalla Comunità Socialista in materia di politiche amministrative locali; che ha come linea-guida prevalente la ricerca della più ampia condivisione sull'opzione civica.
Siamo ancora a metà del guado dell'eccezionale disastro che si è accanito sul nostro territorio e da cui sarà impossibile uscire se non si metteranno a frutto volontà convergenti.
D'altro lato, anche in temperie meno mosse, è andata crescendo la consapevolezza che i guai che affliggono le piccole comunità ed un territorio emarginato come il nostro pretendono un approccio nuovo dalle varie sensibilità politiche e sociali.
Fatto che non implica necessariamente la rinuncia alle peculiarità del pensiero e dell'associazionismo delle varie culture politiche.
Il richiamo a questa premessa induce a riflettere sul fatto che una piccola comunità politica, come quella socialista, priva di, oseremmo dire, di “tribuna” e di rappresentanza nelle sedi istituzionali, abbia, negli ultimi due anni, svolto un importante volume di testimonianza sulle questioni generali come sui temi specifici del territorio.
Indubbiamente, per uscire dalle secche di contesti “incartati” dagli effetti del pensiero “liquido” e dai movimenti “leggeri” (oltre che pervasi da un leaderismo ossessivo), appare indispensabile riattualizzare la lezione dei grandi idealismi negli scenari attuali.
Tra le teorie, espunte dalle prime file degli equilibri politici, quella socialista mantiene una profonda attualità in uno scenario contraddistinto dalle conseguenze di un quarto di secolo in cui si è frantumato l'equilibrio tra potere politico e potere economico-finanziario.
Il disastro pandemico e lo smottamento provocato nel pregresso asso portante, che ha ispirato un lungo periodo di sviluppo e di relativo anche se ineguale benessere, impongono il recupero delle grandi suggestioni dell'uguaglianza di diritti e dell'equità sociale ed economica.
Anche la teoria socialista che, per oltre mezzo secolo aveva costituito il perno dell'equilibrio foriero di un percorso di sviluppo e di affermazione della giustizia sociale, è uscita ammaccata dal confronto con le teorie populiste.
È necessario, per la sinistra riformista e per il recupero di un equilibrio sostenibile nei sistemi liberaldemocratici, la messa a punto di una teoria socialista attualizzata ai nuovi scenari.
Che abbia come radici le elaborazioni e le testimonianze del laburismo e del liberalsocialismo europeo, ma che, soprattutto, parta dalla consapevolezza di un forte sforzo di innovazione della capacità di lettura degli scenari.
Diamo di seguito una sintesi degli interventi svolti nella riunione presso la sala civica del comune di Pizzighettone sabato 11/07/2020
Tommaso Anastasio
Nessun odg, ma in primis, la voglia di rivederci e parlarci dal vivo. Vi darò un resoconto della mia partecipazione al Comitato per l'unità Socialista (CUS) per conto della RCS; Stimolo alla discussione sulle grandi opere inerenti la nostra provincia da parte dei Sindaci dei comuni sotto i 5000 abitanti e che di volta in volta vengono pubblicati su L'Eco del Popolo;
La RCS in itinere di comune in comune quale opportunità di riavvicinamento ai compagni ed al territorio (oggi a Pizzighettone domani a Soncino e così via…);
Chiedo se è opportuno divulgare la riunione di oggi ai media.
Sergio Denti
Intorno alle grandi opere ci vedo il pericolo di spreco e tangenti e poi basta con lo “strapotere” degli agricoltori. Se l'autostrada serve, la si faccia.
Domenico Panariello
Noi sul cremasco abbiamo organizzato eventi sul tema sanità e pure formulato proposte come ad esempio sugli esami ambulatoriali (più veloci e in aiuto a smaltire le liste di appuntamento nel pubblico); per i trasporti non parliamone...situazione disastrosa su tutti i fronti.
Angelo Bandera
Il CUS deve riuscire a comunicare linee “di massima” degli indirizzi politici col sostegno dei “pareri tecnici” e sulle cui basi, poi, la politica deve fare le scelte opportune. Se i compagni di Pizzighettone non hanno nulla in contrario, la riunione di oggi dovrebbe essere comunicata ai media. Le vicissitudini del Mazza sono l'emblema della crisi delle RSA di tutto il territorio (e non solo di quella di Pizzighettone) che devono essere riviste nel quadro generale della Sanità.
Gigi Pesenti
Racconta delle vicissitudini amministrative con la Lega in merito alla rielezione dei rappresentanti del CdA della RSA Mazza (così come della proposta di coinvolgimento della minoranza nelle vesti di “organo di controllo” non ufficiale).
Su questa questione si è fatto di un problema prettamente amministrativo un problema politico.
A nostro parere ci sono delle incompatibilità anche ne ruoli di qualcuno, ma pur avendo evidenti ragioni, non riusciamo a coinvolgere la minoranza sul fatto che il paese sta involvendo in paese-dormitorio e non si sta pensando a programmi di sviluppo adeguati. Questo nostro impegno ha creato malumori nella maggioranza e in questo anno e mezzo abbiamo perso il contatto con le “periferie” contravvenendo alle promesse elettorali. Dispiacere nel non avere convinto l'assessore interno che rimane allineato col sindaco. Ha fatto una scelta e ne prendiamo atto con le conseguenze del caso.
Fra un anno si torna alle urne. I democristiani seguono le linee degli accordi stabilite a livello nazionale col centrodestra. Il tempo c'è per rinnovare la nostra lista civica e prepararci alla prossima scadenza elettorale. Ma ci sono delle criticità, quale, ad esempio, una sede dalla quale organizzare la nostra propaganda. Si potrebbe fare un'assemblea pubblica per spiegare alla cittadinanza le nostre ragioni (a partire dal Luigi Mazza) e per fare anche proposte, magari con l'aiuto della RCS e in unione di intenti col PD (vista la disponibilità del nuovo coordinatore provinciale).
Alessandro Brusaferri
In una battuta: il problema principale che abbiamo è “Amazon”. Nel senso che la visione locale non basta. Chi fa affari in questa maniera non redistribuisce la ricchezza in loco.
Per distinguerci dal populismo e dalle false promesse di Meloni e Salvini, dobbiamo sperare nel conseguimento degli obiettivi del CUS (dando al socialismo una dimensione non solo nazionale, ma necessariamente europea). La ricetta utile poi sarebbe quella di riconnetterci col territorio, organizzare conferenze con “tecnici di ispirazione socialdemocratica” per i temi più rilevanti...
Enrico Vidali
Ottima la proposta di chi è intervenuto prima di me, ma l'evanescenza del PSE e pure del PSI non aiuta. In autunno dovremo riprendere questi temi nella scelta di andare verso una cultura liberale del socialismo, senza richiami a nostalgie del passato.
Pesenti è stato fin troppo diplomatico, ma la battaglia sul Mazza è nel solco dei principi del fondatore (Fulvio) di “Pizzighettone al Centro”, ovvero, svincolata dagli inutili apparentamenti destra-sinistra. L'esperienza ci conferma che nonostante le varie maggioranze succedute in amministrazione, le buone proposte e cose fatte sono arrivate dalle idee del civismo di cui in gran parte sono di ispirazione socialista.
Ci sono delle similitudini con la realtà soncinese con un PD evanescente politicamente, ma concreto nella nomenklatura.
Buona la proposta di mettere in rete i piccoli comuni che devono riaggregare intorno ai servizi al cittadino le battaglie da fare. Lo stesso per la sanità (operazione di depistaggio ad opera di Salini nel cui tranello ci è cascato, ahimè, pure l'on. Pizzetti, sviando così l'attenzione dalla malasanità lombarda). Lo stesso per l'indirizzo politico del territorio.
Su tutto questo la RCS deve continuare a muoversi (come sta già facendo e bene).
L'EDP deve dotarsi di un progetto “associativo” che ne dia autonomia e assicuri continuità, oltre la sopravvivenza dei singoli.
Ritorno all'USSL e un governo provinciale dei servizi socio-sanitari.
Amedeo Giuliani
D'accordo con Alessandro Brusaferri e nello spirito dell'introduzione a questa assemblea, sfruttando i nostri contatti, le vicende della sanità vanno affrontate. Poi c'è il nodo "mondo del lavoro" di cui non si parla abbastanza anche per una certa mancanza delle associazioni industriali e, in parte, anche del sindacato. Attenzione ai problemi con la ripresa della scuola legati alla sicurezza. Si dovrebbero organizzare eventi a tema sui problemi reali, concreti.
Virginio Venturelli
Riguardo al CUS noto più concretezza e meno personalismi che potrebbero dare frutti entro la fine d'anno. Sono d'accordo sull'ambito europeo e forse avrebbe più senso guardare più all'”Internazionale Socialista” che al PSE.
Mediaticamente i giornali hanno prestato un certo interesse introno al socialismo, ma a livello locale sono evidenti le difficoltà per la mancanza di chiari riferimenti nazionali.
Sono confortanti le adesioni alle nostre idee, quantomeno in termini valoriali che provengono da varie parti.
Sicuramente il nostro approccio di non ragionare per slogan e il mantenimento della dialettica interna senza censure, darà frutti a medio-lungo termine. Vedasi la vicenda “concambio” a Crema con protagonista il compagno Rossi e il famoso “ripensamento” del PD sulla vicenda (da noi gestito con diplomazia). I “contorsionismi” e i relativi epiteti li lasciamo ad un altro modo di fare politica.
Così anche il nostro intervento su Soncino per sbloccare la situazione d'impasse politica nel centro-sinistra.
Sulle RSA si possono organizzare degli eventi, perché il tema non è solo di Pizzighettone ed è anche prettamente politico.
Così come per il Masterplan 3C che dell'eccellenza dell'assistenza alla persona ne parla e da indicazioni sullo sviluppo economico territoriale in quel senso (polo della formazione e laboratorio di idee e progetti da riversare su scala nazionale).
In ultimo, con Grassi, si pensava ad un “passo indietro” sull'ATS riportandola a Cremona, ma che noi reputiamo insufficiente se non accompagnata da un riordino territoriale (progettuale) della sanità. Vedi ATS Lodi-Crema che di certo non avrà sbocchi, ma probabilmente stimolerà la discussione.