Tutto si può dire tranne che i promoters (della performance del duo rappers “sotto il Torrazzo” ad inizio settembre) abbiano voluto emulare il gesto morettiano del… non vado… vado ma mi tengo in disparte. …zz… se hanno bypassato la titubanza, che (a meno di essere un minus habens o un tronfio provocatore) sarebbe stato più congrua, almeno dal punto di vista dell'effetto di un'esternazione. Che (considerato il non esattamente indotto di convergenza di critica e di pubblico), avrebbe potuto essere assistito da un timing e da un accompagnamento mediatico più misurato.
Ma gli organizzatori, considerati i precedenti di una ormai radicata consuetudine (che li fa ritenere di casa a Cremona), devono aver stimato bene osare l'inosabile, fissando lo speech sul lungo preannuncio e sulla provocazione (parlatene, sparlatene…qualcosa resterà). Se non altro, a livello di audience e di “cassetto”; considerato che l'operatore opera in quadro di “sostenibilità” (su cui non sarebbe sconveniente ottenere un trasparente quadro di costi-benifici pubblici)
Tale è l'entrée del forum sulla questione aperta dai nostri lettori e, ça va sans dire, approdata ad una intensa dialettica politica sfociata nella sede istituzionale.
Senza prefigurare una gerarchia di ruoli, ma semplicemente nell'intento di favorire una correlazione tra le riflessioni e i quesiti esposti dai cittadini e le risposte istituzionali, diamo conto delle lettere pervenute.
Il forum del lettori
Una valutazione teorica ed una pratica
La concessione da parte dell'amministrazione comunale del patrocinio alla esibizione in piazza del Comune di due noti rapper ha innescato la polemica tra le opposizioni che condannano la decisione e l'assessore alla Cultura, Burgazzi, che la difende affermando che “le scelte artistiche non spettano alla politica”. Ora, a mio avviso, la vicenda merita una valutazione teorica ed una pratica (che è quella che più interessa ai cittadini). Per quanto riguarda la prima, non sto a discutere quali possano essere, se ci sono, i valori trasmessi nelle canzoni di questi due personaggi; ma, ad ascoltare i loro brani, si sente inneggiare alla violenza, al machismo, al disprezzo della donna, alla esaltazione della ricchezza come unico metro di giudizio degli individui, fino alla negazione di ogni forma civile di convivenza, insomma a temi che sono portatori, non di valori, ma di disvalori. E, quindi, non si capisce quali siano le scelte artistiche di cui questi individui sono i portavoce. Venendo alla valutazione pratica, dovrebbe essere noto a tutti che i due rapper invitati, Rondodasosa e Neima Ezza, sono stati più volte segnalati con Daspo e hanno subito processi per essere coinvolti o essere stati i promotori di pestaggi, atti vandalici, risse con accoltellamenti a Milano e in altre città. Allora, qui, non si tratta di scelte artistiche ma di un problema di sicurezza e di ordine pubblico: se le manifestazioni si terranno in centro, chi ci assicura che gli stessi trapper e i loro fan, che non vanno tanto per il sottile, non si mettano a scatenare, prima o dopo i concerti, una devastazione degli arredi urbani o assalti alle persone, come hanno già dimostrato di saper fare? Personalmente, non vedo l'opportunità di concedere il patrocinio del Comune a tali manifestazioni, visti i precedenti, rispetto ai quali i Sex Pistols o i Clash erano degli angioletti; ma se proprio lo si vuol fare, li si mandi negli spazi aperti di periferia dove almeno, se ci saranno problemi, ci saranno anche meno danni.
Un confronto pacato è sempre auspicabile
Innanzitutto, desidero sottoporre la mia riflessione sull'intervista di Burgazzi a Rondo. Premetto che non sono un'ammiratrice appassionata della musica dei Rapper, che ai giovani piace tantissimo, il mio pensiero non riguarda il giudizio ma i valori che questa offerta artistica offre. Burgazzi nella sua intervista a Rondo evidenzia l'impronta di redenzione e la difficile metabolizzazione etica dei soggetti esclusi, ostracizzati e socioeconomica mente sfavoriti. Trovo psicologicamente molto valide le iniziative culturali ed educative introdotte in alcune carceri, specialmente quelle minorili. Insegnare il rispetto, la legalità, l'uguaglianza e la solidarietà aiuta molti carcerati a ritrovare una via di redenzione e una nuova vita finito di scontare la pena inflittagli. Molti si sono reinseriti nella società con dignità, lavorando e facendo anche volontariato, portando il loro esempio come prova che c'è sempre una seconda possibilità se la si vuole cogliere. Cantare inneggiando a droga, a comportamenti eversivi non mi sembra una protesta sensata è una via "facilior" poco mobile e sterile in termine di ritorno. Il bacino sociale culturale, moderato e progressista non accoglie con favore questo tipo di provocazione. La politica buonista deve girare la testa dall'altra parte per non alimentare certi animal spirits politici e intrigare così aliquote di opinione e di consenso in partenza non reazionarie. Un confronto pacato è sempre auspicabile, l'opinione pubblica ha raggiunto la consapevolezza che non basta parlare di accoglienza, flussi, aiuti umanitari bisogna rimboccarsi le maniche fare e realizzare progetti lungimiranti.
Il confronto nella sede istituzionale
Interrogazione del Capogruppo della Lega Simona Sommi
Interrogazione presentata il 27 aprile 2023 dal Capogruppo del Gruppo consiliare Lega Lombarda Simona Sommi sulla rassegna TFR Live sotto il Torrazzo e patrocinio evento.
Premesso che:
Dal 2 settembre 2023 si terrà una serie di concerti organizzati da Tanta Robba Festival, per la prima edizione di "TRF live sotto il Torrazzo", in piazza del Comune. Gli artisti annunciati per la rassegna sono i rapper Ronda Da Sosa e Neima Ezza per la prima serata, seguiti da Massimo Ranieri nella serata successiva. Ronda da Sosa e Neima Ezza sono noti alle cronache per diversi precedenti, per disordini, assembramenti e aggressioni ad agenti. In particolare, per ciò che riguarda Ronda da Sosa (Mattia Barbieri): parliamo di insulti, minacce, resistenza a pubblico ufficiale durante un controllo all'auto guidata dal rapper, che avrebbe sfidato gli agenti al grido di "sbirri di merda, polizia bastarda a me non mi controllate", per poi cercare di colpire uno dei poliziotti, prima di essere immobilizzato, mentre l'auto – intestata al cantante è stata sottoposta a fermo per tre mesi e al rapper è stata anche notificata una sanzione per la guida senza patente (Milano Today, quotidiano online del 30/12/2022). Ronda Da Sosa aveva anche subito la misura "Daspo Willy" di due anni nel comune di Milano, oltre ad essere destinatario di un avviso orale da parte del questore di Milano, Giuseppe Petronzi, dopo i disordini davanti alla discoteca Old Fashion. Il 12 luglio 2021, verso le 3.20, a Mattia Barbieri, noto nel panorama rap come Rondo da Sosa, arrivato presso la discoteca, era stato negato l'accesso per alcuni disordini di cui si era reso protagonista in passato. Il giovane - con numerosi precedenti penali e di polizia per istigazione a delinquere, lesioni personali, rissa, danneggiamento aggravato, appropriazione indebita, oltraggio ad un corpo politico, amministrativo o giudiziario, lesioni personali, minaccia, furto - ha fatto intervenire sul posto l'amico 20enne Zaccaria Mohuib, noto come Baby Gang e, assieme ad altri giovani, ha con loro minacciato gli addetti alla sicurezza e lanciato sassi verso la discoteca. Quella stessa sera, secondo quanto riportato dalla polizia, il gruppetto del quale facevano parte i due rapper avrebbe picchiato e preso a sassate il rapper Laioung che invece si trovava dentro la discoteca. L'aggressione, avvenuta poi all'esterno, nei pressi del parco Sempione, era stata denunciata dallo stesso cantante. La misura di prevenzione che prende il nome da Willy Montero Duarte, picchiato a morte la notte tra il 5 e il 6 settembre 2020 a Colleferro (RM), è disciplinata dal Decreto Legge 130/2020 che conferisce al questore il potere di vietare l'accesso a locali di intrattenimento e pubblici servizi nei confronti di coloro che siano già noti per atti di violenza, di aggressioni e per coloro che abbiano riportato una o più denunce, o una condanna non definitiva, nel corso degli ultimi tre anni, relativamente alla vendita o alla cessione di sostanze stupefacenti o psicotrope, per fatti commessi all'interno o nelle immediate vicinanze di scuole, plessi scolastici, sedi universitarie, locali pubblici o aperti al pubblico. L'eventuale violazione del provvedimento comporta una sanzione penale, ed è infatti punita con la reclusione da 6 mesi a 2 anni e la multa da 8mila a 20mila euro. I destinatari delle misure di prevenzione, per l'episodio del 12 luglio scorso presso la discoteca Old Fashion, sono stati deferiti in stato di libertà all'Autorità Giudiziaria dalla Squadra Mobile per i reati di minaccia aggravata, percosse e tentato danneggiamento. Il daspo è stato poi annullato per Ronda da Sosa, con la motivazione che "è un esponente di spicco della scena musicale rap trap italiana" e "pertanto, la possibilità di accedere a discoteche, pub e luoghi di ritrovo risulta fondamentale affinché possa svolgere l'attività di cantante". È quanto ha scritto il Tar lombardo nelle motivazioni della sentenza con cui i giudici amministrativi hanno annullato il Daspo Willy a carico del giovane artista milanese. Ronda da Sosa venne denunciato il 29 agosto 2020 per aver pubblicato un video su lnstagram nel quale saltava sul cofano di una volante della polizia impegnata in un intervento a San Siro e fu anche protagonista di una rissa a Santa Margherita Ligure. Si parla del rapper Ronda da Sosa come mandante della sparatoria di sabato 8 gennaio 2022 in piazza Monte Falterona a Milano. Alcune intercettazioni telefoniche fanno emergere il nome di Ronda da Sosa, ovvero Mattia Barbieri. Nel pomeriggio di giovedì 26 maggio 2022 Ronda de Sosa aveva dato loro appuntamento in centro a Milano (tra via Orefici e piazza Duomo) ai suoi fan per promuovere il suo nuovo disco. Il cantante di San Siro avrebbe voluto attraversare il centro a bordo di un bus, ma è stato tutto bloccato dalla questura perché per organizzare un evento con migliaia di persone nel cuore di Milano erano necessari altri tipi di permessi, non quelli richiesti dall'entourage dell'artista. La polizia, intervenuta per evitare problemi di ordine pubblico, ha tenuto a bada la folla. In totale 5 persone sono state identificate, due sono state accompagnate in questura e per una di loro è scattata una denuncia per resistenza, oltraggio e rifiuto di fornire le proprie generalità. Per ciò che riguarda Neima Ezza, vero nome Amine Ez Zaaraoui: la Procura di Milano ha chiesto il rinvio a giudizio (insieme a un altro rapper, il 19enne Samy Free, all'anagrafe Samy Dhahri, e un 31enne albanese) tutti imputati in un procedimento per una serie di rapine che avrebbero commesso tra Milano e provincia (Corriere della sera Milano, 19/05/2022). Il rapper, in concorso con altri, viene insieme a loro arrestato e accusato di minacce, violenza e rapine ai danni di giovani ragazzi. Gli arresti sono stati eseguiti tra il capoluogo meneghino e Sondrio: gli episodi contestati sono quattro e sarebbero avvenuti tra Milano e Vignate, altro comune del Milanese. Sulla base delle indagini condotte dagli agenti dell'Ufficio Prevenzione Generale Soccorso Pubblico della Questura di Milano e dei militari della compagnia Carabinieri di Pioltello, è emerso che i tre avrebbero avvicinato le vittime forti "della superiorità numerica e delle minacce" e si sarebbero fatti consegnare soldi, gioielli e altri effetti personali (Il Mattino, 21 gennaio 2022). Considerato che: Cremona è indicata nella mappatura nazionale delle baby gang redatta dal Ministero dell'Interno, ed è infatti uno dei centri urbani che deve fare i conti con una presenza sempre più costante di gang giovanili violente; le baby gang sono gruppi di adolescenti e giovani che condividono un'identità comune e sono coinvolti in attività delinquenziali. Uno degli effetti peggiori dell'appartenenza a una gang è la violenza, spesso, ingiustificata. I membri della banda possono essere spinti a commettere molteplici reati per entrare a far parte del gruppo criminale. Analizzando dal punto di vista criminologico i fattori di rischio che possono contribuire al pericolo che bambini e adolescenti si uniscano a una gang possiamo agevolmente comprendere: il crescere in zone con una forte presenza di gang; vivere una storia di coinvolgimento di una banda nella famiglia (membri della famiglia che sono membri attuali o precedenti di una banda); aver vissuto episodi di violenza in casa; mancanza di controllo genitoriale; mancanza di modelli di ruoli positivi; esposizione ai media (televisione, film, musica) che esaltano la violenza. Per evitare o ridurre il rischio che i ragazzi siano coinvolti in una gang, è fondamentale il controllo genitoriale e scolastico: è necessario coinvolgere tali soggetti in attività extra scolastiche ed extra familiari come programmi di doposcuola, sport, arte, organizzazioni o gruppi religiosi; non consentire ai bambini di indossare, scrivere o fare gesti con graffiti, segni, simboli associati alle bande; educare a comprendere le conseguenze negative del coinvolgimento in bande criminali; far comprendere che membri di una gang possono finire in galera, feriti o addirittura morti. “L'abbassamento dell'età per il consumo di droghe e alcol c'è ed è un effetto emulazione di quello che fanno gli adulti. C'è poi un altro tipo di imitazione, e mi riferisco ai testi e ai video di certi cantanti rap. Mi è capitato uno di loro come imputato, e rivendicava la sua forma di espressione, paragonandola a Gomorra. Intendiamoci, l'arte ha un potenziale positivo, ma certi messaggi vengono facilmente fraintesi"(La Repubblica, 11/03/2022, intervista a Ciro Cascone, Procuratore Capo del Tribunale dei minori di Milano). Tutto ciò premesso e considerato, si interrogano il Sindaco e gli Assessori competenti: 1) non si ritiene inopportuno e pericoloso proporre messaggi di personaggi violenti e con reiterati precedenti attraverso l'esibizione degli stessi in piazza del Comune? 2) quali misure si intendono prevedere per evitare il rischio di assembramenti ed episodi violenti durante il concerto? 3) sono previsti controlli in merito al rischio di arrivo in città di persone che possano provocare disordini, disagio per la cittadinanza e possibili atti vandalici, dato il rilievo dei rapper noti alle cronache? 4) quale motivazione ha originato la scelta di invitare i suddetti "artisti"? 5) l'Amministrazione non ritiene inappropriata la concessione del patrocinio rispetto alla serata che vede protagonisti Rondo da Sosa e Neima Ezza?
All'interrogazione ha risposto l'assessore alla Cultura Luca Burgazzi
In questi ultimi anni tutta l'amministrazione ha cercato di valorizzare al meglio tutta la vasta produzione culturale che questa città è in grado di mettere in campo. Quindi non solo le istituzioni o realtà consolidate nel tempo, ma anche i nuovi interlocutori che si sono affacciati in questo periodo, segno anche della vivacità di questo settore anche nella nostra città.
È finalmente prassi consolidata presentare tutto un grande cartellone condiviso delle principali realtà non istituzionali della città, in particolare per l'estate, che si affianca a quello più strutturato delle istituzioni culturali.
Questo non è solo un preciso indirizzo politico che ci siamo dati, ma anche una vera e propria esigenza che più volte ci è stata manifestata in questi ultimi anni post pandemici.
Innumerevoli sono stati gli incontri su questo tema con molti ragazzi della nostra città. Non è quindi un caso che, con l'avviarsi della bella stagione, ormai ogni fine settimana, ci siano eventi più o meno grandi che accolgono in particolare le richieste dei più giovani.
È una realtà conclamata, come già ho ribadito in un altra discussione, ormai che giovani si stanno strutturando per chiedere spazi, investimenti culturali, possibilità di sperimentare creatività ed impresa.
Quindi non più e non solo eventi improvvisati, ma al contrario eventi organizzati spesso in sinergia con locali del centro storico e non solo. É ovviamente in campo musicale che questo fenomeno sta crescendo, come tanno crescendo le presenze per questa tipologia di eventi. Ricordo a titolo di esempio gli appuntamenti di ApeSi, Luppolo in rock, gli eventi dell'associazione Latino Americana, Circolo arcipelago, gruppi di studenti universitari e tanti altri che in queste settimane hanno all'attivo numerose proposte che stiamo cercando di sostenere attraverso specifici protocolli, finanziamenti e patrocini. É in questo contesto che si inserisce anche il Tanta Robba Festival che ormai da anni rappresenta un appuntamento importante per la nostra città inserito anche in calendari nazionali come evento significativo nel panorama dei vari festival nazionali. Un festival che ha sempre spinto per il coinvolgimento di aree più vaste di pubblico con proposte variegate che andassero ad intercettare mondi diversi, gusti musicali diversi come anche gli stessi organizzatori hanno specificato nel loro recente comunicato. Non è la prima, ne sarà l'ultima contestazione rispetto a scelte artistiche specifiche (pensiamo alla scandalosa Traviata del Ponchielli, alle illustrazioni Sataniche di Tapirulan, al manifesto discinto di back to school ecc ecc) che er fortuna non competono alla politica, ma che vanno nella direzione di ampliare davvero l'offerta culturale della nostra città. Anche, e questo forse è l'elemento più significativo, andando ad approfondire tematiche di strettissima attualità, tematiche che forse non ci piacciono, ma esistono e che non possono essere ignorate.
È in questo senso quindi la scelta, da parte degli organizzatori, di invitare i due rapper del concerto in questione come bene hanno spiegato in una nota di pochi giorni fa che condivido nella sostanza e nell'idea che si possa proporre qualcosa anche di non scontato.
Non è la prima volta tra l'altro che un rapper si esibisce in piazza del duomo: Fabri Fibra nel 2018 all'interno della rassegna AcqueDotte, i cui testi non sono certo una ballata di Poliziano o una cantata di Metastasio.
E già nel 2018 si pose proprio il tema di allargare l'offerta musicale della Piazza. I due rapper in questioni raccontano certo, anche rispetto alla propria biografia, situazione di difficoltà e di disagio. Per questa estate sono previsti in molti altri festival del nostro Paese quali ad esempio: Brescia, Como, Legnano, Gallipoli, Milano ecc. Alcuni hanno in corso dei procedimenti, in riferimento a fatti di 2 anni fa, come giustamente è stato ricordato. Non ci nascondiamo su questo, i procedimenti faranno il loro corso e vedremo quali saranno i risultati.
Quello che però è sbagliato è la condanna a priori. Poco avrebbero senso allora le varie iniziative politiche in carcere, se non diamo spazio a chi magari anche con fatica sta facendo percorsi di riscatto sociale e di uscita da situazioni complicate. La musica in questo è sempre stata un veicolo fondamentale e penso che la nostra città possa davvero essere un terreno in cui queste esperienze crescano e si integrino con l'importante tradizione della nostra musica cittadina.
Non per mero nuovismo, ma per un'attenzione profonda rispetto alle dinamiche che attraversano il nostro tessuto sociale, in particolare per i più giovani. Questo non è buonismo radical chic, come ho visto in vari commenti sui social, ma l'occasione forse per raccontare qualche esperienza positiva e diversa rispetto al solito circuito mediatico della città. Fermo restando la completa e assoluta condanna ad ogni tipo di violenza collegata a qualsiasi evento culturale, sociale e sportivo.
Rispetto al tema sicurezza, come per tutti gli eventi presenti in città, ci saranno incontri preparatori con le forze dell'ordine. La stessa produzione ha chiesto fin da subito un incontro con Questura e Comune per poter gestire al meglio tutte le fasi del concerto.
Aggiungo un ultima riflessione; in questa vicenda abbiamo secondo me perso di vista una cosa fondamentale: la fiducia nei nostri giovani.
Abbiamo automaticamente inteso e quindi classificato coloro che ascoltano questa musica come persone di fatto pronte a delinquere. Io personalmente sono lontanissimo da questa interpretazione.
I nostri figli, nipoti e alunni ascoltano questi testi, ma credo abbiano la capacità di distinguere la provocazione rispetto alla vita reale. Ne sono convinto e credo che il mondo degli adulti e le istituzioni in primis prima di condannare e giudicare, forse potrebbe, per una volta, dare fiducia a loro. Senza abdicare ad una funzione educativa certo, ma con la consapevolezza che ignorare o peggio reprimere ciò che si muove in città non aiuta nessuno.
La consigliera Simona Sommi ha ringraziato per la risposta ampia ed articolata, ma si è detta comunque non soddisfatta
Prima della seduta consigliare, la nostra testata aveva contattato la Consigliera Sommi, che si era pronunciata pubblicamente in dissenso sull'iniziativa patrocinata dal Comune. Attirandosi, via social, una intollerabile campagna di insulti e di delegittimazione. Sanzionata, nella sede istituzionale, dal presidente Carletti:
Le offese spostano ogni critica sul piano inaccettabile dell'attacco alle persone.
Come si ha motivo di percepire, il confronto istituzionale e non si è svolto, su una questione “sensibile”, in un apprezzabile contesto di fair play.
Del che ha dato atto la Consigliera Sommi, che ci ha trasmesso quanto appresso riportiamo.
Apprezzo l'espressione di solidarietà dei membri della maggioranza, che si sono uniti ai colleghi della minoranza e ai tanti cittadini che mi hanno sostenuto. In questa fase, prendo atto delle dichiarazioni di esponenti della maggioranza e degli organizzatori nel merito della vicenda e attendo la discussione in consiglio dell'interrogazione che ho posto. Dalla stessa, si evince che in molti non hanno compreso i termini attraverso i quali ponevo la questione di opportunità. La mia interrogazione è stata depositata il 27 aprile e ciò dimostra come i contenuti della stessa non siano il frutto del dibattito che si è scatenato nei giorni seguenti. Ribadisco che la politica ha il dovere di sollevare una riflessione, nella convinzione che esista la responsabilità per le scelte che esprimono i propri valori, insieme al più pragmatico buonsenso.
Panem et circenses o altro?
Mettiamo le mani avanti: se qualcuno desidera controdedurre a quanto andremo ad articolare (per un dovere di pensiero critico ma anche per esercizio di un legittimo impulso ad affacciare uno speech fuori dal coro), faccia. Ma esaudendo questo desiderio: mirate al cuore e, soprattutto, comprimete l'impulso a ad una delegittimazione incardinata da un pregiudizio ageing.
Lo sappiamo da noi di correre, nei contesti correnti, un serio rischio di delegittimazione come interlocutore attendibile, per effetto di un accumulo di primavere tale da porre out the radar; in materia anche solo di potenziale percettore dei rudimenti della materia. D'altro lato, non abbiamo mai nascosto, a riguardo tanto dei gusti musicarelli (verso cui pervicacemente opera il pregiudizio trasmesso da un nostro maestro di giornalismo e di testimonianza politica, secondo cui musica e canzoni costituiscono un mix di rumori molesti) quanto della pratica del panem et circenses la totale, incontenibile malmostosità.
Di cui si pasce qualsiasi “scuola” di pensiero e di gestione pubblica, che, a corto di buoni argomenti, si avvale di questo rinforzino. Nella speranza, anzi nella certezza del funzionamento dello scambio.
È questa una premessa che da sola qualificherebbe lo scrivente come appartenente alla categoria dei contrarians al modulo del patrocinio che abbia come perni (più o meno dichiarati) la captatio benevolentiae, a prescindere dall'etica civica. Fattispecie da escludersi a tutta prima bypartisanamente in entrambi i campi in cui si esprime consenso o dissenso, rispetto al progetto opzionato. Diciamo che la valutazione, almeno da parte nostra si gioca sul piano della valutazione di opportunità.
Il progetto, come si avrà modi di verificare nel prosieguo dell'analisi e del confronto, non si esaurisce, infatti, nella limitata questione della messa a carico della realizzazione all'intervento pubblico; ma mette in movimento più ampie questioni attinenti al modello di città “rigenerata” (uno slogan costante di questa amministrazione) e agli snodi di una città “accogliente”.
Ma su questi aspetti torneremo nel prosieguo del dossier.
Allo scopo di consentire un'adeguata introduzione degli elementi d'analisi, che nel prossimo editing si soffermeranno particolarmente sul versante della esatta percezione dei contenuti di questa offerta “artistica”, invitiamo i nostri lettori e i potenziali interlocutori di questa rubrica a visionare il video postato in cima a questo commento.