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Emilio Zanoni Le celebrazioni dell’Anniversario aprono uno scrigno di sapere

I dirigenti ed i soci dell’Associazione Emilio Zanoni, un anno fa, apprestando un degno progetto di rievocazione, in occasione del centesimo anniversario della nascita e del ventesimo della scomparsa, della figura del compianto Sindaco ed uomo politico socialista, non avrebbero realisticamente stimato di poter sviluppare una così vasta massa di iniziative di salvaguardia delle fonti documentali e di approfondimento storico e culturale.

  04/10/2015 07:57:00

A cura della Redazione

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Diciamolo francamente, ci hanno guidato l’entusiasmo e l’affetto che ancora legano Cremona al suo indimenticato primo cittadino. Sapevamo di poter contare solo su quelli. Al momento dell’avvio di questa sorte di work in progress, le carte ed i manoscritti (che per vent’anni erano mancati all’appello della procedura testamentaria con cui i fratelli Zanoni avevano eletto erede universale il Comune) erano appena stati localizzati, grazie al fattivo impegno di Giuseppe Azzoni ed alla collaborazione del Vicesindaco Maura Ruggeri.

Come si sa ed è bene ricordare, la ricca biblioteca di casa Zanoni era stata devoluta all’Almo Collegio Borromeo; dove Emilio compì gli studi che l’avrebbero portato alla laurea in legge.

Mentre i cosiddetti beni “materiali” (e, come vedremo, anche quelli immateriali) furono destinati alla città, che i due fratelli Zanoni tanto amarono.

Quasi un anno fa (quindi in epoca non sospetta), ci era sembrato doveroso farci interpreti delle perplessità di molti sostenitori dell’Associazione dedicata al suo nome, per quella sorta di indeterminatezza, che, nonostante le frequenti, garbate sollecitazioni, aleggia sull’impiego di tanta generosità.

Espresso, in piena aderenza ad “un profilo, consono con il loro stile, di riservatezza; che, tuttavia, non esimerebbe l’erede dal darne, quando ritenesse, conto. Non solo per una ragione di trasparenza; ma per l’opportunità che la pubblica amministrazione ha di incoraggiare, con l’autorevolezza certificata dalla chiarezza e dal buon impiego dei lasciti testamentari, gesti di liberalità comunitaria.”

Sarai mai che chi di dovere si decida, presto o tardi, a battere un colpo su un aspetto (che, se proprio, si volesse associare alla non bella pagina delle polemiche in corso) può diventare imbarazzante.

A noi, che condividemmo con Zanoni passione ed impegno, interessava, ovviamente, la sorte dei beni non venali, delle sue carte, dei suoi documenti, dei suoi manoscritti. Censiti dai funzionari comunali, preposti alla procedura testamentaria, se ne sarebbero perse le tracce (per trascuratezza? Per altro?).

Si ripete, dobbiamo ringraziare chi si è fatto carico della loro salvaguardia e della loro riemersione. 

Sarebbero stati analizzati e catalogati dallo stesso Azzoni. I manoscritti in poesia sarebbero stati affidati ad Agostino Melega, che, con un impegnativo lavoro, li avrebbe trascritti e tradotti in lingua nazionale. Ne sarebbero usciti eventi culturali ed iniziative a dir poco di grande successo: il volumetto, scritto da Melega, stampato a cura di Graziano Bertoldi (autore anche del corredo artistico), sponsorizzato da Mario Silla ed il recital al Teatro Filodrammatici messo a disposizione dal presidente Giorgio Mantovani. Per il vero recital è un termine di comodo. In realtà il pomeriggio nel teatro-bomboniera si è rivelato un combinato di analisi letteraria, animata da valentissimi critici, di recitazione in lingua cremonese da parte di valentissimi dicitori, di bel canto e bella musica del mezzosoprano Nadya Petrenko e dei suoi allievi. L’evento, registrato e trasmesso dall’emittente televisiva Cremona1, è stato goduto da migliaia di spettatori; che si sono aggiunti alle centinaia di cremonesi che hanno potuto avvalersi dell’iniziativa divulgativa dei numerosi sodalizi.

Ma l’atto di salvaguardia delle carte Zanoni ha proiettato la sua potenzialità anche sulla vita culturale.

Oggi il Fondo Zanoni, depositato presso l’Archivio di Stato, grazie alla sensibilità ed alla collaborazione del suo direttore, dottssa Angela Bellardi, è disposizione di tutti coloro che siano interessati alla ricerca di un significativo periodo politico ed alle vicende amministrative, di cui Zanoni è stato, oltre che protagonista, anche un intelligente osservatore.

Delle potenzialità di questo deposito documentale, ai fini dell’arricchimento della ricerca storica cremonese, fa fede il risultato di un ulteriore contributo di Giuseppe Azzoni. Che ne ha proseguito l’esame e redatto queste tre interessantissime “schede”.

Chiudendo il ciclo del programma celebrativo, l’Associazione raccomanda, in particolare, al Comune, che ne è l’erede universale, ma a tutti gli ambienti culturali alcuni progetti legati alla memoria del compianto Sindaco: la collazione e la ristampa della sua produzione giornalistica e la digitalizzazione delle edizioni de L’Eco del Popolo, la testata politica più antica, cui dedicò rilevanti energie.

 

In allegato l’intera riflessione

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