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ECO-Focus rigenerazione urbana /1

Largo Coppetti

  23/03/2023

Di Redazione

ECO-Focus+rigenerazione+urbana+%2f1

Eh sì…non stupisca il fatto che punzoniamo, numerando le uscite, questo focus, che dedicheremo (senza tuttavia dover pagar dazio etico-culturale dalla derivazione goebbelsiana) ad un tema, ossessivamente agitato nell'ultimo decennio e destinato, con l'avvicinarsi del fine corsa della consiliatura municipale, a calcare la scena.

Da mood del ciclo politico-amministrativo in esaurimento (per ragioni di mandato istituzionale), è gradualmente diventato il perno, prevalente se non addirittura esclusivo, di un progetto di trasformazione, talmente pervasivo (più nelle intenzioni che non nei risultati concreti) da griffare l'azione del governo cittadino.

Resta sempre nelle primissime file delle priorità dell'azione (e della narrazione). Non raramente con eccessi didascalici a tutto tondo e, se è permessa la chiosa (che non vuole essere irriguardosa), con il ricorso ad un corredo grafico (come nel caso del logo) più adatto ad un'incontenibile propensione di un “chichinscì l'è semper festa (con tanto di fanfara ed umanità gozzovigliante), che non alla compostezza di un progetto di riqualificazione. Talvolta, come nella presente circostanza, entra dalla finestra rappresentata dal circuito minore di una interrogazione consigliare. Di cui diamo conto, di seguito. Nell'intento di completarne l'analisi con la rubrica del forum dei lettori e con l'opinione del direttore della testata.

Interrogazione presentata in data 6 febbraio 2023 dal consigliere comunale del Gruppo consiliare Lega - Lega Lombarda Alessandro Fanti sulla situazione della piazzetta Mario Coppetti.

Premesso che: nell'area compresa tra via Palestro e via Goito, dove un tempo c'era il Supercinema (uno dei possibili progetti futuri non andato a buon fine era quello di creare una mediateca), dal piano di rigenerazione urbana è stata realizzata nel 2019 la piazzetta intitolata a Mario Coppetti, l'artista centenario cremonese amante della scultura e politico di lungo corso;

la piazzetta è stata realizzata da questa Amministrazione con lo scopo e la finalità di essere un punto di ritrovo e di aggregazione in quell'angolo della città per le persone, famiglie e studenti delle scuole situate nei pressi della piazzetta stessa.

Considerato che: l'area offre uno spettacolo indecoroso e degradato con tavoli, sgabelli e superfici per i giochi divelti ed imbrattati oltre che ricoperte di scritte e sporcizia ovunque; la sua vicinanza al centro storico non è certamente un bel biglietto da visita per i turisti che vengono a Cremona percorrendo Via Palestro per arrivare in città; che la situazione in cui versa da un senso di abbandono e degrado anche per i cittadini e le persone che transitano in quella zona.

Tutto ciò premesso e considerato si interrogano Sindaco ed Assessori di competenza: quali azioni concrete si intendono attuare per ridare decoro e lustro a quella piazzetta; se esiste un piano di manutenzione/pulizia e chi deve effettuarla; se ci sono progetti o iniziative future per valorizzarla e renderla più fruibile; se sono stati segnalati atti vandalici dalla sua realizzazione ed utilizzo ad oggi; se ci sono controlli in quella zona, che ad oggi sembra dimenticata, da parte delle forze dell'ordine per contrastare l'inciviltà.

All'interrogazione ha risposto l'assessora con delega alla Sicurezza Barbara Manfredini

“Piazzetta “Mario Coppetti”, così intitolata il 24 novembre 2020, si trova sull'area dove sorgeva l'edificio dell'ex Supercinema (cantiere abbandonato da 15 anni). Il progetto è stato realizzato e completato nella primavera del 2019. La scelta progettuale effettuata dagli uffici comunali e previa autorizzazione della Sovrintendenza non ha previsto scavi ma una pavimentazione leggera in calcestre e anche le alberature presenti sono interrate in vasi, comunque dotate di approvvigionamento idrico. Si tratta di un'area sosta e di un'area giochi dotata di allaccio elettrico per piccoli eventi musicali, vi sono altresì due panchine attrezzate per la ricarica mobile, inoltre vi è la presenza di due plateatici corrispondenti a due attività insediate in via Aselli. Il murale, ideato dal Centro Fumetto ‘Andrea Pazienza', è stato realizzato dallo street artist Mario Cerioli. La piazzetta, dotata di due telecamere fisse, è frequentata soprattutto da giovani e studenti. Il presidio dei plateatici ha attenuato atti vandalici effettivamente avvenuti su cartelli e sedute. Azione preliminare è stata quella di alleggerire lo spazio togliendo alcuni arredi: sono stati infatti rimossi sedute colorate, tappeti e cartelli. Ora si tratta di sistemare e riallineare arredi e plateatici ed è previsto a questo proposito un incontro con i soggetti privati interessati. Oltre ad incontri con alcuni residenti per verificare il tipo di frequentazione di gruppi e i rumori, la Polizia Locale dal gennaio dello scorso anno ad oggi ha effettuato 37 controlli anche in ore serali, altri interventi sono stati eseguiti sempre nella zona compresa tra via Goito e corso Garibaldi anche con agenti della Polizia annonaria e sono state comminate sanzioni.”

Il consigliere Alessandro Fanti ha ringraziato per la risposta ottenuta di cui si è detto soddisfatto

Forum lettori

Si è sacrificato un grande edificio senza…

Caro direttore, a volte non tutto il male vien per nuocere. Impossibilitata per motivi di salute a passeggiare per il centro cittadino, ho la fortuna di non rattristarmi alla vista di tanti negozi chiusi …soprattutto nell'imbattermi nell'increscioso spettacolo offerto dall'abbandono della piazzetta intitolata al nostro caro indimenticabile Professor Mario Coppetti. Il degrado è tale che suscita profondo rincrescimento anche da parte dei nostri amministratori più sensibili, decisi a non lasciare perdere un aspetto importante della nostra città. Città storica, un gioiello a misura d'uomo, pulita e accogliente …già pulita …ahimè …chiamiamo questo angolo un dispetto, una pecca non solo per il giudizio dei turisti, ma soprattutto per l'orgoglio dei cremonesi. Nonostante le decisioni prese per salvaguardare non si è ancora ottenuto nulla e sperare di cambiare il comportamento disdicevole di certa gente sembra impossibile. Si è sacrificato un grande edificio senza realizzare nessuno dei progetti ventilati per non far rispettare quel poco che è rimasto. Altre cattedrali, non nel deserto ma immerse nelle attività cittadine, rimangono abbandonate, inutilizzate …vedi il cinema Politeama Verdi e il cinema Roxi /Tognazzi. Grandi spazi che potrebbero se ben gestiti aiutare a vivacizzare vie importanti, la Galleria

Ciò non deve distrarci dal partire a risolvere il problema di ridare dignità allo spazio dedicato ad un grande uomo, un artista, un partigiano nel cuore di tutti, la memoria storica della nostra Cremona. Grazie per l'ospitalità, cordialmente.

Clara Rossini, 1° marzo 2023, Cremona

Intercorsi con il Consigliere Comunale Alessandro Fanti

Egregio Consigliere, mi identifico: sono l'editore e direttore della testata Eco del Popolo. Ho appena ricevuto da Ufficio stampa comunale il verbale della seduta e, in particolare, della Sua interrogazione in merito alla condizione di Largo Coppetti. Al di là della risposta e delle iniziative preannunciate dall'Assessore (o Assessora, boh), intendo ringraziarLa per la testimonianza (di cui ragguaglierò gli eredi Coppetti). A nome della testata (che da tre anni solleva il caso) e della Presidente dell'associazione Zanoni. Darò senz'altro conto su Eco del Popolo della Sua iniziativa. Metto le mani avanti, egregio Consigliere: siamo, come anticipato, socialisti. Ma amiamo la nostra Cremona e la sua storia. Stupisce (e addolora) la constatazione dell'assenza di consapevolezze e coerenze. Chiunque avrebbe mollato la presa. Non io e i miei compagni. In un paio di giorni svilupperò sull'argomento un focus. A cominciare dall'idea assurda, risalente a poco dopo l'avvio del ciclo iniziato con “la giunta anomala degli anni 90” di demolire una sala (danneggiando il contiguo palazzo rinascimentale), per costruirci una mediateca (la seconda in Europa, se fosse stata realizzata) e, dulcis in fundo, per ricavarne un ridicolo back yard, ricettacolo di sconcezze cromatiche e inevitabile attrazione per relazionalità, diciamo, "sopra le righe". Come se non ce ne fossero e fossero state già.

Risposta (che denota un apprezzabile di buona educazione e di virtuosa interpretazione del ruolo istituzionale):

La ringrazio per avermi scritto. Era doveroso il mio intervento in consiglio comunale e mettere in risalto la situazione in cui versa la piazzetta dedicata al compianto Artista Mario Coppetti che merita di essere onorato e ricordato. Per questo la piazzetta che porta il suo nome dev'essere valorizzata e resa decorosa. L'assessore mi ha confermato che saranno effettuati dei lavori per migliorare la situazione. Io monitorerò che tutto vada a buon fine. Grazie ancora. Le auguro una buona giornata.

Alessandro Fanti.

Se fossi il consigliere avvocato Benelli…

…avrebbe detto Don Camillo (che in quella puntata della fortunata cinquina guareschiana si definiva “il compagno don Camillo”), nell'intento di fornire un assit al consigliere di minoranza di Brescello, avvocato Benelli,

Ma (come soggiungeva il non troppo soft influencer)… io non sono il consigliere Benelli! e nello stesso modo chi scrive non è il Consigliere Fanti (cui, in ogni caso, va il nostro apprezzamento sia per essere stato una traite d'union col diffuso sentire cittadino su un argomento molto attenzionato dall'opinione pubblica sia per la pacatezza dialettica (che rivela indole istituzionale) col governo cittadino.

Quindi, anche senza essere il consigliere Fanti, ne focalizziamo il gesto istituzionale; che assumiamo come abbrivio per una analisi, a più vasto raggio e con underground più profondo.

A cominciare dall'entrée della risposta dell'Assessore alla partita. In cui, con un certo sprezzo del pericolo di incappare in qualche affetto da ipermnesia, si risponde, con molta propensione all'eloquio delle veline passate dagli uffici:

“piazzetta “Mario Coppetti”, così intitolata il 24 novembre 2020, si trova sull'area dove sorgeva l'edificio dell'ex Supercinema (cantiere abbandonato da 15 anni).   

Un attacco all'esternazione dell'azione comunale che sconcerta per la reticenza e per pressapocchezza.

Spieghi anche a noi, Assessora Manfredini, le ragioni per cui trent'anni fa il perno timoniere del nuovo equilibrio politico-istituzionale (sorto sulle ceneri della vecchia, tenace opposizione PCI, che sul punto aveva negli anni precedenti sparato a palle incrociate contro l'ipotesi di un riuso del contenitore a funzione parking a servizio dell'isola pedonale) aveva attivato un “contrordine compagni!”. Con cui si sarebbe, sia pure come eccezione, derogato al tutto com'è e dov'è e proceduto nel senso anzidetto: demolizione di una sala (danneggiando il contiguo palazzo rinascimentale), per costruirci una mediateca (mai realizzata).

D'altro lato, in quegli anni (facendo pressione dai banchi dell'opposizione o assumendo legittimo ruolo di governo civico) usava così.

Non proprio il “piccone risanatore” di farinacciana memoria (continuato, è dovere ammetterlo, anche nel successivo ciclo politico), ma una certa propensione a trovare soluzioni come quella del dopo Supercinema o come quella, i cui effetti sono stati segnalati qualche giorno fa dalla bella denuncia di CremonaSera, dell'ex Politeama. Che è diventato qualcosa di più (nonostante si veda meno della devastazione dell'ex Supercinema) di un buco nero.

Anche in questo caso siamo in presenza di una conferma della totale assenza di visione strategica e di non curanza degli effetti, talvolta devastanti, di opzioni non correlate a strategie profonde, circa il progetto di riqualificazione della nostra città.

Siamo partiti dal dito rappresentato dall'evidenza di quello che appare sempre più uno sconcio (soprattutto se allineato all'effetto toponomastico cucito addosso ad una figura che aveva fatto del servizio alla Città e del “bello”) del largo terminale di via Goito.

Ma oltre al dito bisognerebbe guardare alla luna che sta sopra.

La consiliatura che è in dirittura d'arrivo. A cuntentà en Cumon gh'è bon nisson, si dice. Ma pur riconoscendo un onesto, apprezzabile fervore del fare, non possiamo esimerci dall'annotare una certa persistenza su un versante schizofrenico.

Di cui è dimostrazione la convivenza tra una dorsale “palazzinara” (con cui la nuova edificabilità si è allargata a macchia d'olio, in materia soprattutto di destinazione commerciale) e un'impacciata, forse empirica (da cane da pagliaio, si azzarderebbe), per rispondere in ritardo a “buchi” sempre crescenti (ed imbarazzanti).

Ad un anno dal redde rationem ci si accorge del super buco del Vecchio Ospedale e non si può girare la testata dall'altra parte rispetto agli inputs indotta dalla rivoluzionaria transizione, che sta producendo la Cremona universitaria.

C'è da giurare che questo focus non marcherà visita. Per ciò ci appelliamo alla collaborazione dei lettori.

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