Eventi alla Rocca Palatina di Gazoldo
Giornata elle malattie rare
La Giornata delle Malattie Rare è l'appuntamento più importante per le persone con malattia rara di tutto il mondo, ma anche per i loro familiari, per gli operatori sanitari e sociali.
La Giornata, istituita nel 2008, cade il 29 Febbraio: un giorno “raro” per i malati rari.
La Delegazione ARMR Cremona, rappresentata dal Geom. Giorgio Mantovani, Presidente della Società Filodrammatica Cremonese, organizza due eventi:
- lunedì 26 febbraio 2024 alle ore 21 un concerto con la storica Big Band Cremonese, fondata nel 1980 da Nino Donzelli: The Swingers Big Band che ritorna in concerto con il repertorio dell' ultimo CD STUDIO DUE.
Interverranno Giorgio Mantovani e la Cav.Lav.Dott.Daniela Guadalupi, Presidente della Fondazione A.R.M.R.
Ingresso Unico Euro 10,00; -
giovedì 29 febbraio 2024 alle ore 17, presso il Teatro Filodrammatici, in collaborazione con OCCHI AZZURRI Onlus Fondazione Impresa Sociale si interrogano su "DISABILITA' COMUNE IN MEZZO A TANTA RARITÀ.
Intervengono il Geom. Giorgio Mantovani, delegato Fondazione ARMR, Filippo Ruvioli Presidente Fondazione Occhi Azzurri Impresa Sociale, Marco Orefice, Consigliere ARMR, Marianna Bodini, Volontaria laureata in Scienze della Formazione.
L'evento sarà allietato dagli allievi di canto lirico di Nadiya Petrenko, con arie dalle grandi opere, accompagnati al pianoforte dal M° Marco Brunelli.
Musei e persone. Raccontare il patrimonio per costruire relazioni
Dato che ci siamo...
Ci sia permessa una chiosa, più che sullo specifico dell'annunciato evento, percepito come un'importante occasione per veicolare concretamente uno dei più rilevanti perni delle potenzialità indiscusse della nostra Città di conquistare i dovuti spazi, su un argomento correlato che ha fatto capolino nelle more dell'avanzamento della filiera pre-elettorale. In cui si è portati a mettere in luce il realmente fatto e quello rimasto nelle intenzioni, ma focalizzato come praticamente quasi fatto e o sostenibile per il prosieguo.
È riemersa, infatti, la “pratica” del riconoscimento di Cremona (in buona, inedita compagnia) di Città della Cultura, di cui, secondo di scrive e considerando i non sempre stratosferici precedenti, avrebbe (con convincimenti meno flaccidi e qualche ritocchino curriculare) pieno titolo.
Si è preferito (e forse con qualche ragione, che invece è stata dispensata come furbizia) il percorso in comitiva.
Quello singolo, in qualche misura, era implicito nell'assist di qualche anno fa lanciato da un potenziale partner senior.
Pochi lo ricordano (o forse ancor meno ne ebbe contezza) venne a Cremona qualche anno fa, Sala, Sindaco di Milano, invitato da quello di Cremona per un approfondimento sulle potenzialità sinergiche tra le due Città.
Sul terreno dell'offerta artistico- culturale (tra la metropoli in difficoltà da intasamento di domanda e Cremona da opposta sottodimensionata attrattività). Durò l'éspace di una comparsata mediatica (perché la maggior sollecitudine del massimo vertice comunale non è dettata dal perseguimento dei risultati concreti, bensì dal vanesio apparire).
In pratica, per fare un memoir supersintetico, Sala aveva proposto al Sindaco di Cremona di fare qualcosa, sempre che lo volesse, per un interscambio (magari anche circoscritto) dei reciproci indotti del flusso turistico colto. Cremona, capitale del violino e della liuteria, avrebbe potuto entrare nell'offerta attrattiva del turismo culturale del capoluogo regionale e viceversa avrebbe potuto dirottare su Milano qualche piccola quota di soggiorno motivato dall'interesse specifico verso le sue peculiarità. Che non sono paragonabili a quelle della Metropoli, ma che non sono neanche insignificanti.
L'abbiamo fatto breve questo richiamo. Ma la sostanza del confronto nel Salone Comunale tra i due Sindaci era stata nella sostanza così.
A noi era sembrato molto interessante questa offerta. Ma incredibilmente non se ne fece nulla (presumiamo per la sopravvenienza di circostanze che non conosciamo o forse per la caduta di interesse, da parte del nostro governo comunale.
O forse ancora per una sopravvenuta suggestione: la suggestione di una sorta di stringiamoci a coorte (per Cremona anche col piattino tra le labbra e le mutande in mano) con le sorelle maggiori Bergamo e Brescia. Si sa com'è andata a finire...anche se il "fenomeno" Sindaco non ha mai degnato la Città neanche di una sommaria spiegazione di quei fatti più un là, decretato in dirittura d'arrivo, dalle due consorelle maggiori.
Adesso, a pochi mesi dal rinnovo della Consiliatura (circostanza che dovrebbe indurre ad un certo galateo istituzionale) ci si aggrappa ad un terzo passaggio dell'autobus della provvidenza. Che, a differenza del primo, innescabile sulla sinergia tra metropoli e Cremona città della musica e della liuteria, ed in parte del secondo (limitato dalla tracotanza delle due potenziali partners ben consapevoli della diversa stazza ma sempre interessate a profittare della Cenerentola) cambia visuale territoriale 8sulla fascia padana: Pavia, Crema, Lodi). Sicuramente va ricercata la sinergia tra Cremona, e il Comune vicecapoluogo ricchissimo di cultura e di patrimonio artistico (soprattutto, come dimostra la recente vicenda dell'Area Omogenea, con un ceto dirigente ben più attivo). Da estendere a tutto il territorio provinciale. Che, aggregato sapientemente, metterebbe potenzialmente insieme bocche di fuoco da farci più di una sola capitale della cultura!
Ma di ciò non c'è traccia di consapevolezze, nell'autoreferenziale establishment politico istituzionale cittadino. È implicito che non lasceremo cadere l'argomento