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ECO-Bacheca del 21 settembre 2024

  21/09/2024

Di Redazione

ECO-Bacheca+del+21+settembre+2024

Mission della rubrica

Come sarà facile dedurre dalla corposa Bacheca Eco che veniamo a pubblicare, con il prossimo w e riparte alla grande la multiforme offerta di eventi. Tutti, nel loro specifico, di notevole livello. Come testata siamo compiaciuti di darne notizia e rilievo. Specialmente quando riceviamo (mettiamo le mani avanti, chiarendo che la mittente è stata nostra compagna di studi e, ritrovata dopo mezzo secolo, è diventata nostra abituale lettrice-corrispondente) missive come quella che riassumiamo: “ho molto apprezzato la pubblicazione su Eco del popolo della mia lettera chiarificatoria a proposito del Movimento NO nuovo ospedale a Cremona. Sei un giornalista serio e fai un'informazione trasparente. È notevole il tuo sforzo pregevole nel pubblicare locandine per eventi culturali e sociali. Auguro ancora una lunga vita al tuo giornale, perché chi lo conosce capisce l'impegno sociale e civico di chi scrive. C.L. Vicenza”.

Più che una carezza al cuore dell'amor proprio…una conferma della sostenibilità del progetto idealistico-editoriale che, da anni e a nostre spese (di tempo, di impegno e, ok, di money), ci impone di tenere accesa la lampadina di una testimonianza. Attivata il 4-5 gennaio 1889, per innescare, in occasione del Centenario della rivoluzione per eccellenza e del trentesimo della Guerra di Indipendenza, i prodromi idealistici con cui dare sistemazione teorica e pratica all'ingresso nella vita civile dei valori della cultura illuministica e della giustizia civile e sociale. Avremmo desistito, ça va sans dire (francesismo che si giustifica alla luce della citazione, calda calda, della révolution), se avessimo (come altre “botteghe” a lungo irriducibilmente competitors) stimato che questa storia, fatta di idealismo, aspirazioni, cittadinanza popolare attiva, meritasse il destino dell'oblio e non, come siano convinti, fosse degna di attualizzazione.

Stare sul pezzo tutti i giorni impegna. Ma, che volete?!, nella vita (specie quando si avvicina la dirittura d'arrivo) si impongono scelte coerenti. Più che per noblesse oblige, per non disertare una testimonianza, imposta da questi tempi un po' così. Diversamente da Moretti, non abbiamo l'ansia di fare cose e vedere gente, giro ma mi tengo in disparte. Anche perché a tenerci in disparte (condizione questa che solletica il nostro timbro riservato) ci pensa, tra l'altro, l'ostracizzazione dei “poteri”. Per dire e non restare nel vago, l'ufficio relazioni esterne del Comune di Cremona, di cui fu Sindaco e generoso donatore verso la Città, da più di un anno ha “tagliato i viveri” dei comunicati.

Pazienza…e siamo diventati adulti e senescenti…ce ne siamo fatti una ragione e, hai voglia!, continueremo perinde ac cadaver. Per quanto se la circostanza (non debitamente motivata) si presterebbe a qualche rilievo, oltre che di stile comportamentale, anche di rilevanza “procedurale”.

Per concludere il fervorino, aggiungiamo che nelle opzioni di ottimizzazione dell'impianto editoriale (costi e finalizzazioni) insisteremo (anche in forza dei riscontri) sulla centralità di questa rubrica (“sforzo pregevole nel pubblicare locandine per eventi culturali e sociali”, dice generosamente l'amica Cate).

 Sicuramente i segmenti pubblicati potrebbero essere evidenziati altrove e più tempestivamente. Con le risorse a disposizione…buona ancora se riusciamo ad essere “l'ultimo ad arrivar fu Gambacorta”. Non ci avvaliamo dell'accompagnamento dell'invadenza dei “consigli per gli acquisti” (che, ci rendiamo conto si giustificano e fanno bene ai conti della concorrenza). Osiamo scegliere le segnalazioni compatibili col nostro target e col nostro rango.

Perché assolutissimamente crediamo che necessiti, in questi scenari francamente declinati in quanto a stile, un colpo di reni per porre al centro, anche nella comunicazione, una cospicua quantità di buone maniere, dedicate alla diffusione, soprattutto, della cultura e della storia.

A proposito della quale annunciamo che in questo settembre, che sta di mezzo al 110° della nascita ed al 30° della scomparsa, leghiamo il ricordo della figura del nostro maestro e dante causa della nostra testimonianza, Emilio Zanoni, ad una iniziativa che si svilupperà in coincidenza con l'80° della Liberazione. Pubblicheremo, in partnership con le associazioni partigiane, il testo (digitalizzato e, per renderlo potabile ai correnti requisiti di “leggibilità”, parzialmente revisionato nel lessico), il suo (magistrale) saggio storico sulla Liberazione di Cremona. Con cui partecipò (vincendolo) al concorso indetto dalla Provincia in occasione del 10° Anniversario. Come scriveremo nella prefazione, l'essere arrivato primo non comportò l'attivazione della clausola accessoria del bando di veder pubblicato (a cura e spese dell'Ente) il saggio medesimo. Non si cantava, ancora, la musicarella  “Bella Ciao” (perché i partigiani combattenti e i patrioti antifascisti d'appoggio avevano poca propensione all'esercizio canoro, sopravvenuto decenni dopo). Si badava (la testimonianza militante dell'antifascismo) al sodo. Vale a dire, l'imperativo di non considerare e far considerare conclusa l'epopea della guerra di liberazione (il Secondo Risorgimento, definì Patecchio-Zanoni). Nei confronti della quale, anche a seguito di inopinate e non ben calcolate conseguenze della “riappacificazione nazionale”, era avvertibile, già allora, un processo, se non proprio negazionistico, sicuramente revisionistico.

Sul che (dopo aver fatto presente che l'importante lavoro storico di Zanoni sarebbe nel prosieguo stato saccheggiato e reso pubblico a puntate da cinici copiaincollisti ante marciam), abbiamo il dovere di premettere che sicuramente non fu il proposito (revisionistico) dell'antifascistissimo Presidente Giuseppe Ghisalberti, accomunato alle prudenze storicistiche dell'accademico prof. Alfredo Galetti, titolare (tra le varie cose) della cattedra di letteratura italiana in precedenza di Carducci e Pascoli.

E' sembrata cosa buona e congrua, alla camaraderie della testata bissoliatiana (per tanti decenni coccolata dalla direzione di Zanoni), all'Associazione di testimonianza storica attivata nel suo nome, e, vabbè nessuno è perfetto, all'inguaribile comunità socialista (rigorosamente da non confondere con simil made in…), contribuire a griffare l'80° (che cadrà il 25 aprile 2025), con un'iniziativa unicamente ispirata all'imperativo delle preservazione storica e civile. Andrebbe aggiunto…anche considerando i tempi fortemente influenzati, quasi universalmente, da pulsioni negazioniste, revisioniste e, azzardiamo? reazionarie, in termini di valori antifascisti.

Pubblicheremo il saggio in digitale e in cartaceo, in modo da diffonderlo anche nelle biblioteche civiche e scolastiche (per i patiti del cartaceo).

Ci sarebbe anche un inconcluso (restato tale a dispetto del nostro notevole impegno e delle rassicurazioni, da parte di chi, come direbbe Don Camillo (Monsignore ma non troppo), promettono sempre…). Ci riferiamo alla degna celebrazione del Centenario della morte di Leonida Bissolati (2020!). Che avremmo voluto legare ad un approfondimento storico dell'ultima fase della testimonianza politica (il trattato conclusivo del primo conflitto mondiale) in cui il grande personaggio politico cremonese fornì un importante e lungimirante interpretazione della lettura dello scenario postbellico (soprattutto, alla luce delle pulsioni annessionistiche).  Bissolati fu, oltre che nel suo ruolo di due volte ministro per l'assistenza bellica anche in quello di riconosciuto “pensatore”, uno dei più accreditati interlocutori, italiani ed europei, del Presidente Wilson. Abbiamo stimato che, anche in ragione della recrudescenza mondiale a regolare le relazioni internazionali a base di annessionismi territoriali e conflitti armati, potesse essere pregevole uno sforzo di rivisitazione storica. Diciamo subito (e ancora), pur consapevoli della complessità, che il progetto verrà perseguito. Anche sul versante del rimando alla memoria visiva (come diceva l'indimenticato artista Mario Coppetti). Il quale dedicò, negli ultimi anni, tempo, passione artistica ed idealistica e risorse, alla realizzazione di un pregevole bassorilievo del volto, da installare all'ingresso (corso Vittorio Emanuele) di quella che a quei tempi era, pur essendo chiamata Osteria della Marcella, la vera fucina dei fermenti che, a fine 800, avrebbero portato all'esordio del “popolo” nella vita pubblica. L'altra copia sarebbe stata installata (a mo' di gemellaggio tra la città dei natali e la città della vita operosa) nella cappella mortuaria (della famiglia Cassola) al Pincetto del Verano.

Cassola? Yes, proprio Cassola! Cognome della seconda moglie degli anni della maturità. Carolina, sorella di Carlo (autore di molte cose, recentemente recuperato alle consapevolezze contemporanee attraverso un'importante edizione della Fondazione Corsera, tra cui il celeberrimo “la ragazza di Bube”, e figlia di Garzia. Ricordato da Zanoni nel bel volumetto “L'Eco del Popolo ha settant'anni”, insieme ad un altro “dimenticato” cremonese, Romeo Soldi (sempre da Zanoni: “Che i redattori e i collaboratori fossero della gente in gamba con sale in zucca lo si vide sei anni dopo quando L'Eco del Popolo forni all'Avanti! il direttore, Leonida Bissolati e due redattori esperti e validi, come Cassola e Soldi”).

Orbene, come è facile percepire, anche alla luce di queste sopravvenienze di incroci se non insospettabili sicuramente inaspettati (per menti poco avvezze alla ricerca dei particolari, è stimabile che la focalizzazione delle figure di Bissol (nom d'amitie, affibbiato dalla Marcella) e degli apostoli del nascente socialismo umanitario e della preesistente dorsale editoriale, avrebbe fornito un'opportunità di approfondimento-allungamento della visuale storica.

Tutta questa impalcatura di progetti aveva richiesto risorse e anni di impegno. Sarebbe stata messa in sospensione dal Covid. Ad impossibilia nemo tenetur! Ok. Ma conserviamo le rassicurazioni di un padrone del vapore che il 25 marzo del 2020 ci scriveva “Grazie, carissimo, anche dell'impegno. Non ce la faccio purtroppo. Mi posso concentrare sulle questioni organizzative e sono moltissime ancora. Ma grazie della possibilità”. Il principale della “ditta” fortunatamente è guarito. Ha cambiato ruolo. Non si è fatto più sentire (come lui tutta la “ditta”, che ha cambiato, si fa per dire, manovratori, ma non le maniere). Noi siamo ancora qui (come canterebbe Vasco). Ci siamo e, diversamente da Nanni (Moretti) non stiamo, pur essendo dei signori, in disparte.  Questi progetti li porteremo avanti; nella consapevolezza dei nostri limiti e risorse e, però, anche della generosità della nostra “riserva” di nativi e di riferimenti che pur non essendo omologabili alle nostre convinzioni, apprezzano alcuni perni del nostro sforzo editoriale. Come, per tornare a bomba, il profilo e le motivazioni di questa rubrica. Scriveva, sempre in “L'Eco del Popolo ha settant'anni”, Emilio Zanoni “Cadesse l'”Eco”, cadrebbe il Partito”. Il Partito, cui molti di noi hanno sacrificato importanti aliquote di impegno e di vita, è caduto. Non la testata di Bissol e di Zanoni.

(e.v.)

Disegno dell’artista cremonese Graziano Bertoldi
Disegno dell'artista cremonese Graziano Bertoldi

Riaprire i Navigli

Care amiche e cari amici,

la nostra Associazione nell'ambito dell'evento Milano Green Week, organizza un incontro dal titolo “Navigli. Vie di civiltà per un nuovo paesaggio”, sabato 28 settembre dalle ore 10 alle ore 13 a Milano presso il Circolo De Amicis, in via De Amicis 17.

Un incontro per rilanciare il progetto di riapertura dei Navigli a Milano confrontandoci con tante personalità di storie e culture diverse e riproporre l'attualità del progetto Navigli alle amministrazioni locali.

Contiamo sulla vostra presenza per dare peso a questa iniziativa e per questo vi chiediamo di fare girare questa mail ai vostri amici.

Vi aspettiamo, a presto.

Roberto Biscardini
Roberto Biscardini

Associazione Postumia Centro Studi e Ricerche di scienze Lettere e Arti

Crema, Settimana europea della mobilità

Progetto ARTEVIVA

Buongiorno, portiamo a vostra opportuna conoscenza questo bellissimo progetto ARTEVIVA realizzato dalla Compagnia TraAttori assegnatario del cofinanziamento del Comune di Cremona attraverso il bando Cultura Bene Comune 2024.

Il progetto verrà realizzato nelle seguenti date:

- 29 Settembre 2024: ARTEVIVA -  Il Filo nascosto.

- 20 Ottobre 2024: ARTEVIVA - L'eco degli antichi.

Teatro in movimento

Bonemerse, 18 settembre 2024

Carissimi/e,

vi segnalo l'iniziativa promossa dal Comune di Bonemerse nella serata di martedì 24 settembre alle ore 21.00 presso la sala della biblioteca, via Roma n 25.

Sarà presentata la stagione operistica 2024 proposta dal teatro Ponchielli.

Per chi ha già acquistato i biglietti, per chi fosse interessato, sarà una bella occasione per conoscere nei dettagli la programmazione.

Un saluto carissimo

Vi aspettiamo

La presidente

Liliana Ruggeri.

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