Luigi Cazzaniga e la moglie Ilka Scobie fuggono da New York. Non possono vivere minacciati da un virus letale, il "SARS-CoV-2". Hanno deciso così di vivere nel Vermont. Fuggire dalla frenesia e dalla paura della Grande Mela per riscoprire luoghi incontaminati, great paradise - paradisi stupendi - come dichiara Ilka in un messaggio vocale, raccontando anche che ha provato a fare il burro. Solo natura. Natura incontaminata. Il Vermont è questo. Montagne di heidiana memoria.
Ma i giorni tra il verde e i monti non fanno dimenticare la protesta che ancora infiamma tutta l'America. Scrive Cazzaniga: "Tutti in attesa negli Usa per vedere quali effetti avranno le manifestazione per Floyd. Colgo spesso voci tra la folla…questi meccanismi atroci hanno messo in ginocchio il nostro mondo…tutti siamo usciti a protestare…vogliamo capire se il virus c'è ancora oppure no".
Un'altra voce nel mezzo dei cortei, ci racconta sempre Cazzaniga, afferma:
Sono contenta di manifestare per Floyd, per una causa giusta, per un orrendo omicidio e, se metto a repentaglio la mia vita, non mi importa nulla. Lottare per una causa giusta, per Valori veri, vale veramente la pena per tutti quanti.
Queste voci, Luigi, le ha colte mentre era ancora a New York e si è imbattuto in uno dei tanti cortei che hanno marciato lungo la città. Non può dimenticare dice, la compostezza della protesta, i pianti dei ragazzi, i canti degli adulti per la pace. Le immagini gli scorrono accanto, vicine, è difficile farsele scivolare via.
Ilka ricorda questi momenti con grande pathos, forse li ha già utilizzati per scrivere le sue immense e forti poesie. Neppure la quiete del Vermont placa nel loro animo il ricordo forte dell'America che protesta, ignara anche del virus…Vermont per dimenticare ma non per lasciare soli gli Americani in questo momento storico. Loro, anche se lontani, si sentono vicini e in perfetta empatia con la loro vecchia e sempre nuova America.