Non si dolgano i mittenti dei due comunicati, che pubblichiamo con particolare trasporto, se, a mò di presentazione, ribadiamo ancora una volta una nostra positiva riflessione sull'esito, non solo delle urne, ma di tutto il percorso, iniziato dell'avvio di una feconda discontinuità nella vita politica cremasca. Che è stata la convergenza del polo riformista. Destinata ad incidere, molto più dei numeri (della coalizione di centro-sinistra come del dato disaggregato di Crema Riformista), su un prosieguo della vita amministrativa e sull'inizio della nuova Consiliatura, connotato dallo sforzo di privilegiare il progetto.
Come abbiamo già sottolineato, l'esordio di Crema Riformista ha già inciso beneficamente in una campagna elettorale che avrebbe potuto essere anche diversa. Ma che, al di là dei prevedibili svolazzi propagandistici, si è snodata, tutto sommato, in termini promettenti, dal punto di vista di un cambio di fase ispirato dalla priorità del fare, del fare bene, del fare soprattutto per la comunità.
Les jeux sont faits? (Anche per rispetto verso il corpo elettorale) assolutamente no! Anzi, questo lasso di due settimane può essere dedicato sia ad uno sforzo di chiarimento dei rapporti nel consesso che verrà eletto sia ad una rifinitura dei programmi.
Abbiamo subito spezzato una lancia contro l'eventualità di apparentamenti che, nella condizione data, sarebbero innanzitutto ingiustificati (dai numeri e dall'inopportunità di rimodulare il profilo con cui si sono presentati i players).
In tal senso sottolineiamo positivamente la dichiarazione del candidato Sindaco della Sinistra (Non ci sono apparentamenti sul tavolo, ma è ovvio che con Bergamaschi, cui ho fatto i complimenti per il risultato raggiunto al primo turno, ci possano essere affinità programmatiche).
Semmai, credendo alla genuinità delle intenzioni, ci si potrebbe interrogare (anche a futura memoria e sotto altri cieli) sull'opportunità di sondare ab origine e con intenti edificanti queste affinità programmatiche.
Gli auspici dei socialisti cremaschi
L'affluenza degli elettori aventi diritto al voto sui referendum della giustizia, (circa il 21 %) ha confermato ampiamente le previsioni circa il mancato raggiungimento del quorum, desiderato da più parti: politiche, giudiziarie e della informazione.
Ha vinto indiscutibilmente la diserzione alle urne, ma ignorare arrogantemente il pronunciamento di quanti si sono recati ai seggi, sarebbe un errore: il numero dei SI ha prevalso in tutti i quesiti posti: Legge Severino (53,97% contro 46,03%); Custodia cautelare (56,12% contro 43,88%); Separazione carriere magistrati (74,01% contro 25,99%); Valutazione dei magistrati (71,94% contro 28,06%); Riforma Csm (72,55% contro 27,45%).
Una minoranza coscienziosa, non si è girata dall'altra parte a fronte di una giustizia registrante negli ultimi tre decenni, un numero di cittadini ingiustamente detenuti nelle carceri pari circa 30.000 unità, tre persone al giorno.
Non dare risposte legislative ai problemi esistenti, farà aumentare solo la già preoccupante disaffezione politica, nonché il calo già altrettanto consistente dei votanti anche nelle elezioni amministrative.
Sullo scollamento tra i cittadini ed i propri rappresentanti istituzionali, tra le aspettative degli elettori e la sintonia dei politici e degli amministratori, è tempo di riflessioni serie e non più sporadiche.
Allarmarsi per qualche giorno, non basta più; servono svolte tangibili, per esempio, nella rigenerazione dei Partiti, sempre più lontani da quanto previsto dalla Costituzione, nella coerenza alla base delle coalizioni di governo, mai così contraddittorie come negli ultimi anni, nel sistema elettorale, ritornando a quello assegnante proporzionalmente, a ciascun soggetto politico, il rispettivo ed effettivo consenso popolare.
Trattasi di alcune questioni dirimenti, che non possono più essere scansate, ma affrontate e chiarite nei prossimi mesi, per evitare una ennesima picconata alla democrazia del nostro Paese, alle elezioni Regionali e politiche del 2023.
La Comunità socialista cremasca, seppure un po' sconfortata dai risultati conseguiti dalla lista Crema Riformista sperimentata localmente dalle forze riformatrici liberal, democratiche socialiste ed ambientaliste, ritiene tale opzione una delle più rispondenti ai bisogni ed alle aspettative richiamate.
Una scelta consapevolmente contro il vento, che spira ancora fortemente a favore dell'antipolitica, ma da verificare ovunque possibile per l'apporto che può portare alla qualità delle proposte e delle soluzioni, in discussione sia territorialmente che in campo nazionale sui versanti socio sanitari, del mondo del lavoro, della transizione ambientale, delle riforme istituzionali e della politica internazionale, oggi ulteriormente a soqquadro dalla guerra in Ucraina.
Per tutte le considerazioni sopra riassunte, i socialisti cremaschi, si attendono dal PSI, la convocazione di un Congresso “rivoluzionario”, aperto all'ascolto ed al confronto sulle strategie future, con tutti coloro che si dichiarano generosamente disponibile alla attualizzazione dei valori storici del socialismo italiano.
Una assise che ribadisca la estraneità della cultura socialista rispetto a qualsiasi progetto centrista e trasformista, e nel contempo, un maggiore dinamismo per far recuperare credibilità e competitività allo schieramento di centro sinistra, in oggettivo affanno.
Per la Comunità socialista cremasca: Virginio Venturelli
Crema Riformista alla luce dei risultati elettorali delle elezioni amministrative dello scorso 12 giugno, esprime le proprie congratulazioni al candidato sindaco Fabio Bergamaschi, per il risultato ottenuto, assicurandogli il nostro totale impegno perché vinca definitivamente anche il turno di ballottaggio del prossimo 26 giugno;
prende atto del risultato ottenuto della nostra Lista, inferiore alle nostre aspettative ed in controtendenza rispetto a dati molto più lusinghieri riportati da Azione, Italia Viva, PSI, Verdi, in tante altre situazioni locali.
Senza infingimenti, ci aspettavamo di incidere maggiormente all'interno della coalizione.
Ciò premesso, l'alleanza tra le forze riformatrici liberal, democratiche, socialiste ed ambientaliste, nell'ambito dello schieramento del centro sinistra, riteniamo resti una valida opzione da verificare anche in vista delle elezioni Regionali e politiche del prossimo anno.
Mario Alessio Benelli - Bergamini Emanuele - Gigliotti Alberto - Ardigò Gianemilio