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Come per la patata Ruggiero… fanno 136

  06/01/2025

Di Redazione

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…difficile, però, che, essendo nata il 5 gennaio, la company del tubero possa averci battuto sul filo di lana dei nati allo scoccare del nuovo anno! Che dire?..convivremo con questo busillis. Anche se ogni qualvolta lo spottone commerciale farà capolino in tutti i format busseranno (vale a dire con frequenza esponenziale), ci ricorderemo del “coscritto”.

Scrivevamo, quattro compleanni addietro (L'Eco del Popolo: 132 anni ed in buona salute): “Deve essere proprio così, se il “magro fogliettino”, venuto alla luce venerdì-sabato 5-5 gennaio 1889, continua le sue uscite quotidiane (talvolta multiple) nell'unica modalità possibile, quella telematica.

La nostra testata è sopravvissuta a se stessa, al retroterra, la forma partito, che la sosteneva e motivava per oltre un secolo (al netto del ventennio soppressore e di qualche breve parentesi). Negli anni durissimi dei pogrom, come abbiamo già scritto, del giustizialismo imperante nella transizione dalla prima alla seconda repubblica e della sostanziale soppressione del socialismo italiano, fu imposta una pausa. Interrotta solo da due uscite monotematiche, rese possibile dalla generosità della direzione del quotidiano La Cronaca di Cremona. Archiviata questa virtuosa testimonianza di giornalismo indipendente, fu inforcata, non essendo scemata la volontà di far vivere, specie in uno scenario caratterizzato dal disassamento della cultura politica di massa e dalla comunicazione plurale, l'unica strada. Possibile e, tutto sommato, congrua alla profonda trasformazione della comunicazione.

Insomma, siamo qui. Non più “organo di…”. Bensi, pur restando orientati dall'idealismo originario, strumento di libera informazione e di veicolazione di tutti i contributi collocati nell'alveo del pensiero critico e dell'appartenenza ai valori della Costituzione e della Repubblica.”

Da quel gennaio abbiamo proseguito la nostra mission editoriale, che ha come scaturigine l'edizione fondativa del 1889 (va ricordato, in celebrazione del centenario della Rivoluzione Francese e del Trentesimo della Seconda Guerra di Indipendenza), tirando avanti (scandendo con titoli un po' surrealisti… Eh, già, siamo ancora qua e

Orientati dal pessimismo della ragione e dall'ottimismo della volontà)

 come per la nostra strada (come ci impone il nostro background di convincimenti). Insomma abbiamo incardinato, tra la testata e l'Associazione Emilio Zanoni, un combinato di testimonianza ricompreso tra la continuità editoriale, prevalentemente dedicata all'analisi tematica e alla catenaria salvaguardia delle fonti/approfondimento/divulgazione.

Se ci è permesso un subtotale sulla progressione della mission (di cui dobbiamo-vogliamo ringraziare un numero incredibili di appassionati e generosi interlocutori-collaboratori), non possiamo (anche considerata una situazione data di riferimenti istituzionali non esattamente schierata in termini sinergici) non compiacerci dei risultati.

Come enucleato nello stato dell'unione di prima del Covid, restano in canna alcuni proiettili (Centenario della morte di Leonida Bissolati, completamento dell'inventario e della catalogazione dell'Archivio della Federazione del PSI e del Club Turati ai fini del definitivo conferimento all'Archivio di Stato, digitalizzazione dell'intera produzione della nostra testata, Stampa e diffusione del saggio di Emilio Zanoni sulla Liberazione di Cremona in occasione dell'80° della Liberazione).

Una mole di iniziative che (data la manifesta e reiterata neghittosità dei Soci Istituzionali dell'Associazione) affidiamo esclusivamente alla nostra determinazione ed alla collaborazione di amici, che gravitano in un rapporto fortemente collaborativo.

Abbiamo piena consapevolezza attorno alla circostanza che il nostro prodotto “non tira” a livello di coinvolgimento di energie giovanili. Che, oltretutto, significa il blocco del turn over, a rimpiazzo delle caselle lasciate vuote dall'azione della “livella”.

Per l'impossibile, come si suol dire, ci siamo attrezzati. Ci gratifica molto il livello degli obiettivi che ci siamo posti, che corrispondono esattamente alla nostra tabella di marcia. È l'occasione per annunciare ai nostri lettori che la predisposizione del testo (salvato e digitalizzato) del saggio storico di Zanoni sulla Liberazione è tecnicamente completata. In collaborazione con le Associazioni Partigiane (che rappresentano il punto sinergico più avanzato e permanente) contiamo di completare ai primi dell'anno il percorso editoriale e di fare di questa edizione uno degli elementi centrali di una degna celebrazione della Liberazione. Inoltre, non possiamo non compiacerci dell'ottima celebrazione della figura di Matteotti nella ricorrenza del Centenario.

Forse, questa occasione è propizia per rendere pubblica la circostanza che il professor Mimmo Franzinelli, accademico e valente ricercatore storico dell'età contemporanea, sta lavorando (con la nostra collaborazione e con quella delle associazioni antifasciste) ad un saggio sull'eccidio del nostro Attilio Boldori.

Ciò che manca in termini di realizzazione di iniziative programmate ed annunciate a partire dal 120° della fondazione della testata va attribuito a responsabilità che non sono nostre. Indichiamo tra queste la mancata valorizzazione del contesto logistico che fu scaturigine della catenaria innescata da quel 5 gennaio 1889, con la fondazione di una testata di cultura e testimonianza degli ideali socialisti, cui sarebbero seguite, poco oltre l'Osteria della Marcella, le Società di Mutuo Soccorso, la Società Operaia, la Camera del Lavoro, il PSI.

Probabilmente avrebbe aiutato un gesto di “fisicità” (la collocazione del basso rilievo realizzato dall'indimenticabile Mario Coppetti).

Per agevolare queste rimembranze ci affidiamo alla Gallery fotografica, che riprende lo scultore socialista (alle prese con l'ultimo ritocco al volto di Bissol), l'istantanea che nel 1916 riprese Leonida e Marcella, l'ingresso dell'allocation dell'Osteria, l'ingresso della probabile stamperia delle prime edizioni, l'articolo annuncio del primo congresso dei socialisti cremonesi

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