Con il dovuto e indubbiamente utile richiamo iconografico nel titolo dell'inaugurazione della mostra di Luigi Cazzaniga a Crema (il 16 luglio alle 18), diamo conto di un'ulteriore apprezzabile performance dell'uomo d'arte e di comunicazione, localizzata nel suo amato Borgo.
Di cui sono segnalazione le immagini che Roberta Tosetti ci ha fatto pervenire, unitamente ad una breve cronaca del vernissage dell'esposizione presso la Proloco di Crema.
People. Tanta gente, artisti, amici, estimatori per visitare la mostra di Luigi Cazzaniga from New York to Crema.
Demis Martinelli Soncinese artista “doc”, Gigi Roveda, altro artista del borgo, Michela Grossi, artista hanno voluto presenziare al vernissage della mostra.
Non sono mancati poi i parenti di Luigi, la cugina, i cugini e gli amici più cari per una bicchierata alla sede della ProLoco di Crema. Al momento dell'inaugurazione molta emozione per una kermesse intensa non solo per i colori ma anche per i contenuti.
Insomma un vero New York party, alla strega della grande mela.
Dell'iniziativa localizzata nel Castello del Borgo diremo nel prosieguo.
Di nostro vorremmo avanzare due riflessioni. La prima attiene alle radici, né recise, nonostante la significativa mobilità a livello mondiale dell'intellettuale soncinese, né attenuate. Ma sempre vivificate. E ne sono dimostrazione questi eventi culturali. La seconda riflette, per quanto riguarda il ciclo contemporaneo, un'eccezionale concentrazione di talenti nel Borgo.
Di Cazzaniga stiamo dicendo e abbiamo detto in passato. Ma c'è un altro soncinese illustre, Piero Manzoni. Come tutti i talenti, conosciuto più nel mondo che dalle nostre parti.
Manzoni e Cazzaniga, amatissimi nella cittadina d'origine, potrebbero fornire un formidabile assist riprendere le opportunità di valorizzazione del consolidato artistico culturale dell'intero territorio provinciale. Crema si è fatta avanti, con Cazzaniga, che generosamente non si è fatto pregare.
Cremona, grazie ad ASCOM, tastò, qualche anno fa, il terreno con un evento risultato episodico incentrato su uno dei più autorevoli testimoni dell'arte concettuale.
Poi, come succede quasi sistematicamente (quando il prosieguo esige determinazione, investimenti non solo materiali, verve progettuale), fine delle trasmissioni.
Cazzaniga e Manzoni, rami culturali e scuole artistiche ben distinti, grande prestigio (soprattutto, oltre i confini domestici), stesse radici. Perché il Capoluogo non azzarda almeno un tentativo di offerta congiunta per agganciare l'appealing territoriale oltre i confini localistici?