''Diciamocelo con franchezza: anche se all'orizzonte spuntasse un leader, e al momento non se ne vedono, sarebbe subito neutralizzato da un sistema politico e istituzionale che sembra confezionato su misura per impedire l'ascesa di una nuova personalità e l'affermazione di una nuova prospettiva. Il compito di far sorgere o cadere i leader è assegnato a tutti fuorché all'unico soggetto che ne avrebbe la legittimità: il popolo italiano nella sua veste di elettorè'. È l'immagine di un paese senza leader e materialmente sull'orlo del baratro che il direttore del Corriere della Sera, Luciano Fontana, descrive nel suo libro, appena uscito per Longanesi 'Un paese senza leader. Storie, protagonisti e retroscena di una classe politica in crisì, appunto, arricchito dalle efficaci vignette di Giannelli che mette alla fine tutti su una barchetta nella folta capigliatura di un perplesso Paolo Gentiloni.
Una rappresentazione plastica di quanto è successo nelle ultime settimane, a partire dal 4 marzo, giorno in cui lo schema classico della politica italiana – destra, centro e sinistra - è stato rivoluzionato dall'irresistibili ascesa dei cosiddetti movimenti populisti, cioè Movimento 5 Stelle e Lega.
Dal suo ufficio di via Solferino, Fontana ha un osservatorio unico sugli accadimenti italiani, e per una sera ha deciso di condividere le sue riflessioni e le sue analisi con il pubblico del Caffè Letterario di Crema. L'appuntamento è per lunedì prossimo, 4 giugno, nel chiostro del Teatro San Domenico, con inizio alle 20,45 e ingresso libero (in caso di maltempo, l'incontro sarà spostato sempre all'interno del complesso del teatro, in sala Bottesini). Fontana converserà con Walter Bruno e la serata vedrà l'accompagnamento musicale della classe Imparerock, del civico istituto musicale Folcioni, guidata da Ruggero Frasson.
Anche questo incontro è reso possibile grazie al contributo delle aziende che sostengono il sodalizio culturale cremasco: quotidiano La Provincia, Associazione Popolare di Crema per il territorio, Banca Cremasca e Mantovana, Icas, Fapes, Comitato soci Coop di Crema, libreria Il viaggiatore curioso. E, naturalmente, la Fondazione San Domenico, che ospita la serata.
Racconta Fontana, i volti della politica italiana, quelli che si sono confrontati nell'ultima campagna elettorale, aspra come non si vedeva da tempo. E che molto probabilmente sono già pronti a iniziarne una nuova, che si annuncia ancor più feroce. Da Silvio Berlusconi, colui che non muore mai, come nella barzelletta con Massimo D'Alema voce narrante che lui stesso racconta divertito; Matteo Renzi ''il ragazzinò' che si è autodistrutto nella ''tempesta perfettà' del referendum e che da 'simpaticò è diventato 'antipaticò non si sa neppure come; Matteo Salvini, con il suo piglio di capo e la ruspa come simbolo della sua politica; Grillo, Di Maio e gli altri della democrazia social dei Cinque stelle, con un vicende molto alterne che ''ne fanno il movimento più liquido e più gerarchico che sia apparso sulla scena politicà'.
Un clima generale di incertezza che domina la realtà politica oltre l'immagine televisiva, a cui in molti si aggrappano, e che va superata facendo passi in avanti in una direzione precisa, scrive Fontana, ''la responsabilità''. Fa un passo indietro l'autore, ''alle radici del male oscurò', alla fine, alla frammentazione del sistema politico in una miriade di sigle in continuo movimento e con la dominante della ''pulsione autodistruttiva della sinistra italianà', qualcosa che a suo avviso ''può essere affrontata meglio dalla psicanalisi che dalla politologià'. Alla radice c'è per Fontana appunto prima di tutto il sistema elettorale: ''Penso che, alla fine, un sistema maggioritario a doppio turno, che ha dato buona prova fino ad oggi nell'elezione diretta dei sindaci, fosse il migliorè', e spesso in queste pagine aleggia la figura di Macron, che con un sistema simile è stato eletto, e che nel sistema italiano, per ora, come spiega bene l'autore, non può che rimanere una semplice aspirazione.
Associazione Culturale Caffè Letterario di Crema