Prima dell’annuncio dell’evento, diciamo dell’organizzatore.Il Cent ro Ricerca Alfredo Galmozzi è un'associazione di ricerca storica nata con lo scopo di raccogliere, conservare, ordinare e porre a disposizione degli studiosi fonti documentarie e bibliografiche utili per ricostruire le vicende sociali, politiche ed economiche del territorio cremasco (Lombardia) del XX secolo. Essa promuove ricerche e pubblicazioni di carattere storico. Presso la sede di Crema è situato l'archivio che costituisce la memoria degli avvenimenti più importanti in ambito locale. Il Centro Ricerca Alfredo Galmozzi organizza convegni, seminari, dibattiti pubblici in collaborazione con scuole ed università.I vertici della benemerita Associazione, rinnovati nel maggio scorso, sono così costituiti: Paolo Valdameri (Comune di Crema), Antonio Agazzi (Provincia di Cremona), Rita Brambini (Cgil Crema), Giuliano Mino Grossi (Uil Crema), Giuseppe Bertozzi (Cisl), Anna Maria Piantelli (Coop Lombardia), Graziella Della Giovanna, Romano Dasti, Francesca Marazzi, Lidia Gallanti, Nino Antonaccio, Aldo Scotti, Piero Cattaneo, Gilberto Polloni, Rossella Bonizzi, Annamaria Zambelli, Antonietta Valvassori. Presidente: Romano Dasti - Segretario e coordinatore comitato tecnico-scientifico: Nino Antonaccio
La sede del Centro Ricerca Alfredo Galmozzi è in Piazza Premoli, n.4 a Crema. L’accesso al cospicuo archivio Documentale e fotografico è gratutita.Presentato il Centro organizzatore, presentiamo sinteticamente (rinviando la conoscenza dei particolari all’allegato) l’evento che ha come titolo Annigrigi – vita quotidiana a Crema e nel Cremasco durante il fascismo (un volume di 460 pagine) e che si svolgerà nella Sala Alessandrini di Via Matilde di Canossa, 18.La significativa rivisitazione di una parte importante della storia contemporanea si avvarrà di una colonna sonora (Musiche degli Anni 20 e 30 con le gemelle Depero), della proiezione dal documentario di Giancarlo Molaschi e, come recita la locandina, di nove saggi, condotti da Romano Dasti, che spaziano sui molteplici aspetti della vita quotidiana cremasca di quel periodo.
Un’occasione proprio da non perdere da parte di chi non vuol perdere di vista la memoria storica.