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150° della liberazione di Roma

Rievocato ed attualizzato dai laici cremonesi

  28/09/2020

Di Redazione

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Se fossimo proprio obbligati a trarre un bilancio della celebrazione della ricorrenza, noi che per anni l'abbiamo fatto, se non proprio in solitudine, certamente a ranghi ridotti, non potremmo non trarre qualche conclusione feconda e buoni auspici.

Nonostante che l'agenda celebrativa non fosse assistita da obici mediatici da 90 a livello nazionale, il 150°, localmente, ha funzionato in automatico e sul territorio, non solo nel capoluogo.

Con una ricchezza di accenti, ispirati dall'approfondimento storico e da un impulso divulgativo; che hanno messo in campo la passione degli studiosi, le associazioni culturali e d'arma e, ultimo ma non ultimo, le istituzioni locali.

Ognuno ha celebrato e rievocato secondo un proprio progetto. Di cui, soprattutto in ragione del fatto che sull'argomento si è prodotto in forma cartacea, qualcosa resterà.

L'ultimo, cronologicamente, dell'agenda è stato l'incontro di rievocazione e di testimonianza avvenuto domenica 27 (non in ritardo, come qualcuno deve aver pensato, ma per rispetto alla norma che avrebbe fatto divieto di svolgere (il 20) pubbliche manifestazioni in costanza di seggi elettorali aperti in Cortile Federico II di Palazzo Comunale, nello spazio antistante la lapide dedicata a Giacomo Pagliari.

Diciamo che nelle intenzioni dei promotori (Comunità Socialista Cremonese, Radicali Cremona, Associazione Radicale Fabiano Antoniani, Partito Repubblicano Italiano, Associazione Mazziniana, Associazione Zanoni, L'Eco del Popolo, A.N.P.I. con l'adesione del Prof. Rodolfo Bona, Assessore Comune di Cremona, dell'Arch. Stella Bellini, Consigliere Comune di Cremona e del Dott. Roberto Mariani, Sindaco di Stagno Lombardo) la manifestazione partiva dall'avvertita necessità di sgomberare la celebrazione dai paludamenti trasversali. Caratteristica questa, che costituisce la premessa per lo snaturamento di qualsiasi rievocazione che voglia approfondire e divulgare il vero senso degli accadimenti degni di essere tramandati.

Questo pericolo è stato scampato per effetto sia della selezione dei partners organizzatori sia per il mantenimento dello svolgimento in un alveo di coerenza.

In effetti si avvertiva il bisogno di una celebrazione non equivoca. La proverbiale “breccia di Porta Pia” e la “liberazione di Roma” non hanno senso se l'ansia maggiore sottende la trasmissione del messaggio sbagliato secondo cui i fatti costituirebbero sic et simpliciter la scaturigine dell'abrogazione del potere temporale papalino, nel Lazio ed in Italia.

Come è noto, e come si ha motivo di percepire ogni giorno mandato dal Buondio sulla terra non è così, la realtà è ben diversa.

E va ascritto a merito dei laici, che fino a qualche anno fa venivano spronati da Mario Coppetti, la caparbietà di una testimonianza sterilizzata da stereotipi ingannevoli.

D'altro lato, anche lo scenario cittadino non si fa mai mancare qualche pezzo di invadenza. Come di tanto in tanto capita di avvertire nelle intemerate dalla cathedra contro il libero esercizio dei diritti civili, riconosciuti dalle leggi dello Stato.

Si può senza tema di smentita affermare che la manifestazione di ieri mattina si è svolta nella piena consapevolezza della prerogativa dei laici di testimoniare la verità storica ed il valore permanente di quella transizione, nei contesti attuali.

All'apertura dell'incontro ha provveduto Tommaso Anastasio, Coordinatore Territoriale della Comunità Socialista il quale ha sottolineato

...la natura "miltante" di questa nostra celebrazione rispetto a quelle svoltesi nei giorni precedenti, dal profilo più istituzionale e storico-divulgativo. Nel complesso, questa serie di rievocazioni, comunque sia, rispecchiano quel pluralismo culturale che noi laici (nel senso più esteso del termine) apprezziamo e speriamo possa un giorno concretizzarsi in una piena emancipazione dalle ingerenze della chiesa, ancora troppo invadente nella vita democratica dello Stato.

A seguire, due importanti contributi di approfondimento storico.

Il primo della prof. Liliana Ruggeri, curatrice insieme a Massimo Pagliari, discendente diretto dell'eroe, del volume “Giacomo Pagliari Giacomo Antonio Innocente Pagliari – 1822 -1870 L'uomo, il bersagliere, il veterano delle storiche battaglie dell'unita d'Italia”, oggetto di approfondimento dell'incontro svoltosi venerdì 25 settembre ed in via di divulgazione da parte dell'Associazione Il Peverone di Bonemerse.

L'altro rilevante contributo all'incontro è stato quello del prof. Giancarlo Corada, presidente provinciale dell'ANPI. Il quale ha voluto inquadrare correttamente l'accadimento di 150 anni fa in una scansione di modernizzazione e di democratizzazione del sistema Italia, avvicinandola agli standards civili dei paesi più avanzati.

In tal senso Corada ha avanzato l'ipotesi che alla ricorrenza del 20 settembre venga riconosciuto il rango di festa nazionale.

Infine, l'intervento dell'arch. Stella Bellini, consigliere comunale di riferimento dell'area radicale, laica e socialista di Cremona, ha fornito una ampia contestualizzazione alla ricorrenza

Oggi siamo qui per commemorare e ricordare un patriota, Giacomo Pagliari, che diede la vita per un Ideale durante l'assalto vittorioso a Porta Pia. Noi anticlericali siamo chiamati anche oggi, a 150 anni distanza, a tenere alto il vessillo della laicità ed a fare breccia nell'alta muraglia di oscurantismo che anche oggi ci troviamo a fronteggiare. Noi propugnamo e difendiamo la laicità dello Stato, chiediamo libera chiesa in libero Stato così come la chiedevano allora. Pochi giorni fa è uscito un documento dai contenuti sconcertanti, "Samaritanus Bonus" stilato dalla Congregazione per la dottrina della fede (in sostanza il Vaticano) che attacca frontalmente non soltanto chi chiede un fine vita dignitoso e chi opera per aiutare i sofferenti a porre fine ad uno stato di insostenibile prostrazione ma anche e soprattutto il legislatore, cioè lo Stato ed il suo funzionamento democratico. Questo è un gesto gravissimo, un attacco inammissibile alla laicità dello stato: contro questo atto oscurantista, compagni, noi dobbiamo lottare. Fino a qualche giorno fa, per il 20 Settembre avevo fatto riflessioni più sfumate, riflettevo sul fatto che l'oscurantismo è sfaccettato e spesso lo si manifesta dove meno te lo aspetti: riflettevo su ciò che è avvenuto a Como dove un esponente delle istituzioni democratiche della città spoglia del proprio riparo un clochard e quindi incarna ciò che io definirei un protervo imporre il pensiero dominante mentre un sacerdote sposa la propria missione di aiuto fino alle estreme conseguenze e perde la vita incarnando un luminoso esempio di coraggio ideale. Analogamente la vicenda di Ciro e Maria Paola uccisa dal fratello perché ritenuta colpevole di ledere l'onore della famiglia a causa del suo amore con un ragazzo transessuale viene stigmatizzata in modo sconcertante dall'associazione Arcilesbica che invece dovrebbe essere il baluardo dei diritti delle persone LGBT. Nonostante ciò, dopo il vergognoso documento che citavo all'inizio, dopo la nomina maldestra del ministro Speranza (che dovrebbe incarnare i valori della sinistra progressista e sottolineo il condizionale) di Mons. Vincenzo Paglia come presidente della “Commissione per la riforma dell'assistenza sanitaria e sociosanitaria della popolazione anziana" io sono fermamente convinta che, tutto sommato, seppur sfaccettato ed inaspettato, a tratti, il fronte dell'oscurantismo è ben schierato e lottare senza sosta per la laicità dello Stato sia ancora dannatamente attuale, cari compagni!

Le gallerie
Bona e Coppetti
Bona e Coppetti
Tommaso Anastasio
Tommaso Anastasio
Il prof. Giancarlo Corada durante la sua "lezione"
Il prof. Giancarlo Corada durante la sua "lezione"
Alcuni dei partecipanti e relatori tra i quali: Mario Penci, la prof. Liliana Ruggeri e l'avv. Luigi Camurri
Alcuni dei partecipanti e relatori tra i quali: Mario Penci, la prof. Liliana Ruggeri e l'avv. Luigi Camurri
Alcuni partecipanti tra i quali Alessandro Borghi (in fondo a sinistra)
Alcuni partecipanti tra i quali Alessandro Borghi (in fondo a sinistra)
Partecipanti alla celebrazione
Partecipanti alla celebrazione
L'intervento dell'arch. Stella Bellini
L'intervento dell'arch. Stella Bellini

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