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“Il filosofo in camicia nera”

Di Mimmo Franzinelli

  22/11/2021

Di Redazione

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Come annunciato, Sabato 20 novembre, nella sala della Società Filodrammatici di Cremona, lo storico Mimmo Franzinelli ha presentato il suo libro “Il filosofo in camicia nera” edito da Mondadori alcuni mesi fa. Gli organizzatori – Società Filodrammatici, Associazione Zanoni, ANPI, ANPC ed Eco del popolo – hanno voluto recuperare così una importante iniziativa culturale rinviata a suo tempo per le regole anticovid. Ne è valsa la pena sia per la qualificata partecipazione che per i suoi contenuti. Attività e posizioni culturali e politiche di Giovanni Gentile sono state rievocate con informazioni rigorosamente documentate, molte delle quali sino ad ora poco o per nulla conosciute. L'incontro è stato presieduto da Giorgio Mantovani per la Filodrammatici ed introdotto dal presidente ANPI prof. Gian Carlo Corada. Ha portato il saluto del Comune di Cremona la rappresentante dell'assessorato alla cultura dalla professoressa Franca Zucchetti, componente la Commissione Consiliare Permanente. 

Il denso intervento di Mimmo Franzinelli ha messo in luce i vari momenti ed aspetti che hanno caratterizzato l'operato del filosofo in camicia nera. Non esclusi quelli di forte ambiguità nei mesi della crisi succeduta al delitto Matteotti (quando Gentile prese caute distanze dal fascio) ed ancora subito dopo le dimissioni di Mussolini del 25 luglio '43 (quando egli tentò invano di accreditarsi presso Badoglio). Una certa fama di moderato Gentile se la attribuì anche nel gestire la massima responsabilità della redazione della Enciclopedia Treccani. Quando gli fece comodo utilizzò saperi anche se non erano di casa per il fascio. Ma queste piccole “zone grigie” scompaiono in un panorama complessivo del suo operare del tutto buio. Fedelissimo consigliere personale del duce, finì per appoggiare la sciagurata “fascistissima” soluzione della crisi Matteotti che cancellò ogni libertà nel 1925. Diresse dal Ministero e in varie istituzioni del regime gli indirizzi educativi e culturali del ventennio, imponendo i giuramenti e contenuti relativi. Magnificò le guerre “imperiali” e poi difese l'alleanza e la guerra a fianco dei nazisti. Così avvenne per le leggi razziali, si prestò ad avvalorare le tesi antisemite tedesche presentando lui il ministro nazista Frank venuto a spiegarle agli italiani. Dopo l'otto settembre, ricattato dai tedeschi che ne avevano imprigionato il figlio, invitò i giovani ad aderire alla RSI e alla guerra con Hitler. 

Gentile venne ucciso con un attentato dei partigiani comunisti nel 1944 in una Firenze caratterizzata da atroci gesta della RSI per mano delle criminali bande Carità e Koch. L'azione partigiana fu avallata e fatta propria dal CLN, ma molte polemiche e distinguo seguirono e seguono ancora oggi. Anche su questo argomento il libro di Franzinelli porta plausibili elementi ed argomenti che fanno luce su una azione della Resistenza come questa. 

Alla relazione hanno fatto seguito numerosi interventi e domande con relative risposte dello storico. Tra queste citiamo l'intervento del professor Gianfranco Berneri, docente ed assessore alla cultura nella Giunta Corada, Giuseppe Azzoni, ricercatore storico ed in passato Consigliere Regionale della Lombardia. 

In conclusione è intervenuto, anche a nome del Presidente onorario dell'Associazione Zanoni Clara Rossini, il direttore de L'Eco del Popolo, che ha voluto anticipare le linee-guida delle celebrazioni del 100rio della morte di Attilio Boldori. Riallacciandosi ai temi della conferenza, Vidali ha osservato che quell'orrendo delitto politico accomunò Attilio Boldori alla sorte del giovane studente universitario Ferruccio Ghinaglia, esponente del P.C.d.I,. Entrambi vennero soppressi per odio politico e con un gesto di collaudo della filiera sovvertitrice che, un anno dopo, avrebbe, sotto gli impulsi reazionari e con la compiacenza della casa regnante, consegnato l'Italia a vent'anni di autoritarismo e di dittatura e ad un ingiustificato ingresso in una guerra, che avrebbe gettato disonore, tragedie e distruzioni sugli italiani. 

Come sarà evidente nei contributi di rivisitazione di quell'avvenimento, la testimonianza dello “squadrismo”, prendendo di mira un esponente di rilievo, oltre che della politica, della vita istituzionale locale, mostrava chiaramente un cambio di passo e una manifesta volontà di portare la violenza nella vita pubblica. 

Le Associazioni Partigiane, l'Associazione Emilio Zanoni, L'Eco del Popolo, con il patrocinio della Provincia e dei due Comuni, ispirano l'approfondimento e la divulgazione di quel contesto e di quel delitto all'intento di una conoscenza approfondita e di un'inequivocabile evidenza storica; sinergicamente con il dovere etico morale di segnalare che le conquiste democratiche non sono mai per sempre. 

Una testimonianza questa che ha, come spinta motivazionale non solo la consapevolezza del rango degli accadimenti di un secolo fa (che anticiparono di un anno la deriva sfociata nel regime autoritario soppressore delle garanzie democratiche e liberali) ma anche l'impulso a relazionare gli scenari di allora agli attuali. 

Gli eventi con cui si snoderà il programma celebrativo si svolgeranno nella giornata di sabato 11 dicembre 2021. 

Al termine della conferenza gli organizzatori hanno ringraziato il prof. Mimmo Franzinelli, che da anni ha fatto, anche nel ricordo del fecondo rapporto col compianto professor Mario Coppetti, una base di divulgazione ed approfondimento librario. Sempre apprezzato dall'ambiente culturale cittadino. Al termine dell'evento, l'autore ha autografato le copie del libro acquisite presso il book corner della Libreria del Convegno. Presso cui restano disponibili ulteriori copie per eventuali altri acquirenti. 

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