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I 102 anni di Mario Coppetti

Gli amici si troveranno domenica 8 novembre alle ore 11 nella sala ricevimenti della Società Filodrammatica, dove il presidente Mantovani accoglierà e festeggerà uno dei suoi più rappresentativi soci. Insieme a tutte le altre associazioni che hanno avuto modo di lavorare insieme.

  02/11/2015 10:20:00

A cura della Redazione

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Con una baldanza esistenziale ed una feconda operosità, che lasciano presagire un notevole prosieguo, il 10 novembre 2015 Mario Coppetti doppierà la boa dei 102 anni.

La cifra, di per se stessa, viene percepita come già molto significativa.

Ma ne sono le modalità, di efficienza, di lucidità, di dinamismo, di voglia di coerenza da trasmettere, che sbalordiscono. E che fanno gioire i compagni, gli amici, gli estimatori di questo portatore sano di vitalità e di impegno civile.

La doppia cifra delle primavere raggiunte (nell’attesa di tante altre successive) costituirà il dito, che, nella stagione dei banali stereotipi, attirerà curiosa attenzione.

Noi, però, invitiamo a guardare la luna: una lunga esistenza dedicata alla comunità, di cui è parte e che ha servito con dedizione ed amore, una fede incrollabile nei valori della libertà, della democrazia, della giustizia e del progresso sociale, un’interpretazione dell’insegnamento come missione educativa, un impegno artistico dedicato al bello, ma soprattutto alla trasmissione di memoria e di valori.

Tanto per dire, l’annata 102 che sta per passare il testimone alla 103, ha visto il festeggiato, nonostante qualche acciacco ansiosamente scansato per non sottrarre tempo ed energie ai progetti, letteralmente sulle barricate. Oltre ad interviste, articoli, memorie, attività editoriali proprie (come il bel volume antologico, di immagini e di approfondimenti, intitolato Mario Coppetti scultore), il “professore” non è sfuggito ad un profilo didascalico del 2015, quello della celebrazione del 70° anniversario della Liberazione.

Vi si è dedicato con un trasporto che solo chi ne conosce il percorso esistenziale e civile può percepire ed apprezzare. Se gli si chiedesse di dichiarare l’evento simbolico della sua lunga esistenza, Coppetti, che ha avuto numerosi riscontri di successo, non avrebbe esitazioni: la fine della guerra ed il ritorno della libertà e della democrazia.

Un traguardo, questo, emblematico da difendere e da tramandare, senza incertezze e cedimenti, alla coscienza, soprattutto, delle nuove generazioni.

A ciò si è dedicato, con determinazione e, ripetiamo, con una certa baldanza, mettendo in campo il meglio delle sue risorse intellettuali ed affidando al lavoro artistico sulla pietra e sul metallo la continuità nel tempo della memoria e del messaggio. Ne sono usciti una Pietà, tanto bella e simbolica da interrogare, da commuovere quasi da sbalordire, che è stata donata dall’artista a Cremona e collocata nel tempio dei caduti della Resistenza, ed il pallone dietro il filo spinato, che, collocato (e donato) allo stadio Zini, vuole ricordare la testimonianza del calciatore grigio rosso Vittorio Staccione. Che, in omaggio alla lotta per la libertà, donò la sua giovane e promettente esistenza in un campo tedesco di concentramento tedesco.

Ma questo intenso profilo di amore verso gli altri e verso la sua Città, ha visto Coppetti spendersi anche su un altro versante che gli è molto congegnale: la memoria di quei cremonesi che hanno onorato l’arte, a Cremona, in Italia e nel mondo.

Coppetti l’ha sempre fatto, lo fa e, speriamo, lo farà ancora a lungo con la scultura. Si pensi che la gran parte delle sculture del Viale degli Artisti del Civico Cimitero è uscita dal suo atelier.

E, poiché cade il 25° della prematura scomparsa dell’esimio attore cremonese Ugo Tognazzi, la cui fama ha travalicato i confini cittadini e nazionali, l’artista Coppetti, senza che nessuno gli chiedesse nulla, ha realizzato e donato un bronzo che lo ricordi nella sua città natale.

Un anno così intenso e fecondo, non solo merita di essere vissuto, ma anche condiviso, nella sua essenza simbolica, anche dai sodalizi, dagli amici, dagli estimatori che condividono con Mario Coppetti valori e testimonianze.

Amici che si troveranno domenica mattina 8 novembre alle ore 11 nella sala ricevimenti della Società Filodrammatica, il cui presidente Mantovani accoglierà e festeggerà uno dei suoi più rappresentativi soci. Insieme a tutte le altre associazioni che hanno avuto modo di lavorare insieme.

Sarà un incontro semplice, a base di espressioni di stima, di riconoscenza e di affetto, di un brindisi, di un omaggio musicale e canoro.

Grazie Mario, altri cento anni così fecondi!

E.V.

 

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