Con enorme piacere ed interesse, alleghiamo al Dossier “Quali prospettive per i nostri territori?” il contributo del presidente, Carlo Stassano, dell'ASD Atletica Interflumina di Casalmaggiore.
Inquadrare l'Interflumina come una qualunque associazione sportiva, per chi la conosce dall'esterno o la vive dall'interno, è estremamente riduttivo. Infatti, oltre alla naturale mission fondativa che la società maggiorina propone nel comprensorio (Oglio-Po-Parma intesi come fiumi), dal 2003 la Società si è dotata di un suo (ma al servizio della comunità sportiva, e non solo, come ci tiene a ricordare il presidente) “Centro di Medicina dello Sport”; praticamente da sempre ha una collaborazione “simbiotica” con le scuole di ogni ordine e grado del territorio; ha realizzato e addirittura raddoppiato, quest'anno, il già ottimo impianto indoor di atletica e, prossimamente, si appresta a presentare a Fondazione Cariplo il progetto “SPORT INCLUSION CASCINA SANTA MARIA DELL'ARGINE”, l'EcoOstelloAgriturismo all'interno del podere della “Cascina Sereni” ricevuta in dono dal filantropo Sergio Sereni di Martignana di Po.
Le iniziative del lungimirante e visionario presidente Carlo Stassano sono certamente figlie del DNA fondativo (correva l'anno 1975) e della profonda amicizia che lo lega al compianto e mai dimenticato Paolo Corna.
Scegliamo di non mettere il cosiddetto “cappello” al contributo di Stassano, in quanto vorremmo che i lettori prendessero tale scritto come una delle tante proposte per ripartire dopo la crisi pandemica. Anche nello sport, all'insegna della massima sicurezza, ovviamente, così come in tutte le varie attività quotidiane che contribuiscono a dare un senso alla Vita che vale la pena di essere vissuta, sempre e con coraggio, anche nei periodi più bui della storia dell'umanità.
In tempo di coronavirus come potrà riprendere l'Atletica Leggera
e più in particolare come potrà riprendere l'ASD Atletica Interflumina
Libere riflessioni di chi, dichiarando di non avere alcuna competenza in merito a conoscenze scientifiche e/o sociologiche sull'argomento in questione, desidera però pensare: credo che sia un diritto ed un dovere, per sopravvivere.
Stabilito che le regole in uno stato democratico non le emana il singolo cittadino e neppure singole associazioni ed enti più o meno rappresentativi di cittadini, ma il governo di un paese, e che le regole vanno rispettate, credo che sia legittimo ed anche “creativo” che ogni settore della vita sociale nella quale viviamo cerchi di immaginarsi la ripresa della propria attività, direi della propria esistenza.
È chiaro a tutti che dal covid 19 ci potremo liberare solo quando sarà stato scoperto il vaccino e tutti avremo provveduto a vaccinarci.
La scienza per il momento non ci offre una data.
La scienza, al momento, ci invita a mantenere il distanziamento sociale.
La politica, chi ci governa, accoglie l'invito della scienza e lo trasforma in obbligo di Legge.
Fino al 3 maggio obbediamo fiduciosi a questa quarantena forzata, per il bene di Tutti.
Ma la vita deve riprendere, non è immaginabile che questo “stato di cose” si prolunghi per molto tempo ancora.
Come e quando possiamo immaginare che lo Sport possa riprendere un regime di normalità?
Come e quando possiamo immaginare che la Scuola riapra le sue aule all'accoglienza di studenti ed insegnanti?
Solo attraverso un messaggio di verità che richieda a tutti i cittadini il massimo senso di responsabilità.
Noi, ovviamente, ci riferiamo ai Settori che più viviamo per passione, per professione, per intima gratificazione. Lo Sport, l'Atletica leggera, la Scuola, il Campo educativo sono fra questi.
Ma non vi è Settore della Vita che non sia importante e che non meriti di ritrovare la sua normalità.
Se i Settori fondamentali della Sanità, dell'Alimentazione, dell'Ordine pubblico, dei Trasporti devono funzionare per impedirci di morire non solo per coranavirus ma per denutrizione, con il necessario senso e dovere di responsabilità tutti gli altri ambiti della vita lavorativa/sociale devono riprendere il loro corso… anche mente e spirito necessitano di alimenti per sopravvivere.
Responsabilità uguale Senso Civico: significa sentirsi parte essenziale della Comunità.
Divenire responsabili, significa implementare la propria “Resilienza” che significa:
- in psicologia, la capacità di un individuo di affrontare e superare un evento traumatico o un periodo di difficoltà;
- in ecologia, la velocità con cui una “comunità biotica” è in grado di ripristinare la sua stabilità se sottoposta a perturbazioni;
- nello sport, ma ovviamente non solo, la capacità di persistere, di far durare la motivazione nonostante gli ostacoli e le difficoltà. Per noi la “tenuta” di un intensa seduta di allenamento, la gara sugli ostacoli, le gare di mezzofondo e fondo, l'impatto con la cassetta d'infilata dell'asta o l'asse di battuta, il controllo dell'attrezzo nei lanci...la resilienza rappresenta il contrario della fragilità.
“La libertà significa responsabilità: ecco perché molti la temono” (George Bernard Shaw)
Ma torniamo a noi, a come potremmo immaginare il “rientro in Società” con la necessaria gradualità e le distanze sociali che ci verranno ancora richieste con il futuro nuovo DPCM.
La Scuola dovrà riprendere con l'ingresso dimezzato degli alunni in aula.
Potrà continuare l'insegnamento appreso in questo tempo in videoconferenza e l'alternanza settimanale di due gruppi di studenti che dalla A alla L frequenteranno in aula e dalla M alla Z con modalità on-line. Gli alunni viaggeranno su mezzi di trasporto che prevederanno il distanziamento sociale tra i sedili passeggeri. Il “piedibus” avverrà in maniera ancora più ordinata e rigorosa di quanto già non avvenga.
L'ingresso al Campo Scuola di Atletica Leggera avverrà con trasporto individuale-familiare e per coloro che fruiscono del trasporto Interflumina verrà effettuerà l'alternanza settimanale fra i fruitori.
Gli spogliatoi resteranno chiusi e gli atleti depositeranno all'esterno le borse sportive in apposite zone preventivamente predisposte con spazi adeguatamente distanziati. I bagni resteranno aperti e l'accesso avverrà rigorosamente regolamentato.
La pista (l'anello) di atletica leggera misura m. 400 di lunghezza e prevede 6 corsie larghe ciascuna m. 1,22. È impossibile utilizzarle contemporaneamente tutt'e 6. Pertanto gli Atleti correranno occupando 1° - 3° e 6° corsia rispettando in tal modo le distanze.
L'area del riscaldamento a “corpo libero” verrà ben delineata.
Tutte le Aree destinate ai salti ed ai lanci vedranno ben definiti spazi e successioni d'esecuzione.
A TUTTI, dagli Atleti ai Tecnici, viene richiesto grande senso di responsabilità, infinita resilienza, e ciò non potrà che giovare positivamente sull'aumento delle capacità motivazionali.
Perchè vedere il bicchiere “mezzo vuoto” anziché scoprirlo “mezzo pieno”…
Se sapremo mettere in atto questi piccoli accorgimenti sapremo allargare il nostro sguardo, aprirci a sempre nuove soluzioni, pensare che il soggiorno estivo in montagna potrebbe realizzarsi, che la ripresa anche di Eventi sportivi non per forza agonistici ma comunque di sana rigenerazione fisica e mentale potrà essere possibile.
Un grande abbraccio virtuale a tutti all'insegna di fiducia e speranza!!!
Carlo Stassano