L'agenda celebrativa dei contemporanei eventi storici di Cremona comprende ogni anno, oltre che la rievocazione della Liberazione, almeno altre due ricorrenze significative: anniversario dell'eccidio del Colle del Lys ed il bombardamento di Porta Milano. Che, in qualche modo, furono anticipatori delle due svolte determinanti successive.
Con i fatti del Lys, infatti, la guerriglia partigiana faceva un salto di dimensioni. Il bombardamento dell'importante comprensorio urbanistico cittadino, imperniato sull'asse e sul terminal ferroviario, sarebbe stato rivelatore dell'esito della guerra.
Al Colle del Lys, come da avviene da oltre 60 anni, si è tenuta ieri la cerimonia per commemorare i 2024 caduti delle valli di Lanzo, Susa, Sangone e Chisone, per onorare i partigiani che hanno perso la vita nelle battaglie delle “quattro valli” e ricordare i tanti cremonesi che in quelle zone hanno contribuito a conquistare la nostra libertà. In rappresentanza del Comune di Cremona è intervenuto l'Assessore con delega ai Percorsi sulla Costituzione Rodolfo Bona con il Gonfalone della nostra città.
I cremonesi uccisi furono Edoardo Boccalini 'Bucalet' (39 anni), Giampaolo Conca 'Paolo' (24 anni), Benito Faleschini 'Sauro' (18 anni), Franco Scala (24 anni) e Alfredo Zaniboni 'Fredo' (41 anni). L'allora comandante, Amedeo, detto Deo, Tonani, continuò con intraprendenza le attività della Brigata con azioni contro i nazi-fascisti, ma non tardarono purtroppo altri rastrellamenti, come quello del gennaio 1945, nel quale furono catturati e uccisi altri combattenti, fra i quali i cremonesi Attilio Novasconi 'Barbarossa' (24 anni), Leonida Panni 'Leo' (19 anni), Rosolino Righetti 'Nando' (35 anni). Più tardi, nel marzo dello stesso anno, caddero anche il comandante Deo Tonani (22 anni) e il vice Sergio Rapuzzi 'Pucci' (19 anni).
Bombardamento su Cremona del ‘44, sabato 10 luglio la commemorazione
La cerimonia è organizzata dal Dopolavoro Ferroviario e dal Comune
Cremona, 6 luglio 2021 - Il 10 luglio 1944, 77 anni fa, la stazione ferroviaria di Cremona ed i rioni di S. Ambrogio e Porta Milano, attuale piazza Risorgimento, vennero colpiti da un terribile bombardamento, senz'altro il più duro tra i numerosi che subì il nostro territorio nell'anno che precedette la fine della Seconda guerra mondiale. Prima delle 11, apparvero in cielo i bombardieri: vennero sganciate più di 50 bombe, di medio e di grosso calibro. L'obiettivo erano la stazione e lo scalo ferroviario, ma altre zone del quartiere di Porta Milano furono devastate. Si contarono ben 119 morti, 82 furono i feriti. Tra la Cremonella e la via S. Francesco d'Assisi persero la vita più di 20 ferrovieri.
Per ricordare i tanti ferrovieri e civili caduti in quella lontana mattina, il cui ricordo è ancora ben vivo nel cuore di chi ne è stato testimone, sabato 10 luglio, il Dopolavoro Ferroviario e il Comune organizzano una cerimonia che inizierà alle ore 10,00 sul sagrato della chiesa parrocchiale di S. Ambrogio in via San Francesco d'Assisi.
La lettura di alcuni brani ricorderanno i drammatici accadimenti di quella triste giornata. Il Sindaco Gianluca Galimberti, il Presidente del Dopolavoro Ferroviario di Cremona-Mantova Virgilio Ferrari e Rabih Kairouz, cittadino libanese residente a Cremona, porteranno la loro riflessione a fianco di una grande foto che ricorda il bombardamento del ‘44.
A seguire il parroco di S. Ambrogio, mons. Carlo Rodolfi, alla presenza delle autorità civili e militari, benedirà una corona d'alloro che verrà successivamente portata sotto la lapide, collocata su un edificio di quella che un tempo era conosciuta come Porta Milano, ora piazza Risorgimento, e che reca la seguente epigrafe: Come questa pietra immutabile il ricordo ed il compianto per i cremonesi vittime innocenti di bombardamento aereo vivranno eterni ammonendo pace tra i popoli.
La commemorazione si concluderà alle 10,30, nella chiesa di S. Ambrogio, dove sarà celebrata la messa in suffragio di tutti coloro che persero la vita a seguito del bombardamento.
La cerimonia di sabato 10 luglio vuole ribadire i valori della pace e del rifiuto di ogni violenza e guerra, per onorare il ricordo di tutti i caduti civili e militari delle guerre di ieri ma che oggi, ancor di più, vuole portare messaggi di pace da condividere nei cuori e nelle menti in ogni parte del mondo.
Il Dopolavoro Ferroviario e il Comune, nel rispetto delle vigenti norme per evitare il diffondersi della pandemia, invitano la cittadinanza alla commemorazione delle vittime di quei tragici eventi.
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